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Locomotive & Locomotori

Quando ho chiesto all'amico Giuseppe di aiutarmi a mettere in piedi uno spazio Maerklin su Rotaie.it, cominciando dalla storia di questa prestigiosa azienda e dale sue incredibili loco e rotabili in genere, mi scrisse quello che segue che si adatta cosi' bene alla filosofia di questa Marca che non mi sono sentito di cambiarne una virgola.

"Una volta un mio amico, durante un viaggio in America Latina, trovò in un mercatino di Lima (Perù) un locomotore Marklin. Lo acquistò per pochi dollari e, al suo rientro me lo fece vedere. Gli chiesi di cedermelo, cosa che fece di buon grado, per 100.000 lire, che peraltro non voleva accettare (!). Era un “coccodrillo”, art. 3015, un modello di locomotore svizzero articolato che è sempre stato considerato dagli appassionati un simbolo della Marklin.

Si trattava, in particolare di un esemplare analogico prodotto verosimilmente negli anni sessanta. La datazione precisa, senza la scatola, che nei modelli Marklin identifica anno e mese di produzione, non mi fu possibile, ma le caratteristiche tecniche mi convinsero a collocarne la produzione in quel periodo. Giunti a casa, posai il modello sul plastico e… dopo una minima incertezza il locomotore partì senza alcun problema. Il mio amico si stupì, ma non io. Era un Marklin! Il restauro non fu difficile, a parte qualche tribolazione per “tarare” il relè di inversione marcia. Pulitura degli ingranaggi, lubrificazione, sostituzione dei pattini (il modello 3015 ne ha due!) e via! Un po’ più complesso fu il lavoro di ripristino delle condizioni ottimali del colore del mantello. Un carrozziere amico mi aiutò per qualche euro (nel frattempo la valuta era cambiata) a riprendere in qualche punto la verniciatura, e a quel punto tutto era a posto. Per qualche mese la loco fece il suo lavoro e la sua bella figura nel plastico, poi la fortuna volle che riuscissi a trovare un altro esemplare di 3015, del 1959, perfetto e completo di scatola. A quel punto misi la macchina in vendita su Ebay, specificandone le caratteristiche e dichiarando i ritocchi della verniciatura, comprovando il tutto con foto particolareggiate. Risultato: venduto per 385 euro in Spagna.
Tutta questa storia per dimostrare due cose: la qualità e il valore nel tempo dei modelli Marklin.
La produzione è sconfinata: si va dai modelli ante seconda guerra mondiale, ai recentissimi e supertecnologici digitali con funzioni sonore. Tutti con caratteristiche di alta qualità e valore durevoli nel tempo.
Spero che il lettore vorrà perdonare il mio malcelato, anzi evidente entusiasmo, ma quando si possiedono questi gioielli, è difficile non amarli profondamente.
Non metto in dubbio che modelli MicroMetakit o, tanto per fare due esempi prestigiosi, TopTrain, lascino gli appassionati a bocca aperta, ma Marklin… Funziona, sempre. Ed ora è anche bello. In passato gli appassionati hanno giustamente accusato la casa di Goppingen di produrre dei giocattoli e non dei modelli, ma ora, con la recente produzione, questa osservazione non ha più ragione di essere. Rimando alle foto ogni altra valutazione.
La produzione attuale comprende locomotive e locomotori tedeschi (naturalmente) francesi, olandesi, svizzeri, austriaci, spagnoli, americani, svedesi, norvegesi, danesi e financo ungheresi, lussemburghesi e, vivaddio, italiani.
L’evoluzione ha comportato un crescente impiego di elettronica, che ha visto anche la collaborazione di Motorola. I motori, un tempo prodotti da Marklin in proprio, sono ora anche acquistati da ditte prestigiose, come la svizzera Maxon, leader mondiale nel mercato della apparecchiature di precisione elettromedicali. Sofisticati decoder e moduli sonori fanno si che le loco Marklin ora riproducano tutti i suoni con un realismo impressionante, e che siano dotate di funzioni come lo sganciamento a distanza ed il controllo totale delle luci anteriori e posteriori. Il tutto in involucro di metallo, come ai tempi dei “giocattoli” degli anni ’50 del secolo scorso, ma con infiniti particolari, spesso anch’essi in metallo, rigorosamente applicati."