Norimberga,
"Spielwarenmesse 2015"

Già l'anno scorso e anche prima mi lamentavo sul fatto che il nostro Hobby, come tutto il resto della società peraltro, sia in crisi; naturalmente chi organizza eventi deve difendere il suo business e tende a dare informazioni incoraggianti sullo stato del mercato e dell'interesse per quell'evento che sta organizzando, per avere più espositori e con questi attrarre un maggior numero di visitatori. Per parecchio tempo ho scritto che la Germania "teneva" e la crisi del nostro settore non era così visibile com'era da noi, in Italia, ma già da un paio d'anni ho dovuto costatare che il problema era sorto anche in quel paese e la fiera più grande al mondo ne portava i segni tangibili. L'anno scorso, dopo qualche anno che non la facevo per il poco entusiasmo che questo andazzo suscitava in me, ho ripreso a recensire la Spielwarenmesse per testimoniare con le mie sesazioni e con foto documentali che ciò che dicevo era assolutamente vero; vi ricordate? l'anno passato ho cominciato la recensione con alcune foto che parlavano di corridoi larghi oltre ogni memoria e di spazi, un tempo colmi di stands, assolutamente vuoti. Se non le ricordate quelle foto, ve le ripropongo qui sotto, così non fate fatica a cercarle e non perdete nemmeno un briciolo di tempo tempo.

Ecco, ora che abbiamo fatto memoria locale, veniamo a quest'anno in cui la direzione della fiera, già prima dell'apertura, ci aveva inviato con toni trionfalistici la notizia del grande successo di questa edizione che aveva stabilito il record storico di espositori. Sono felicissimo per gli organizzatori, ma la realtà, almeno per noi e per i nostri treni, è stata decisamente diversa. A noi non interessa nulla che ci siano nuove aziende che fanno giochi con i led oppure che facciano bellissime bambole, oppure ancora che cento nuove ditte cinesi, che fanno tutt'altro, si siano affacciate per la prima volta a questa grande fiera europea; lo spettacolo che avevamo di fronte era assolutamente "desolante", messo tra virgolette poichè questa è pur sempre la più grande fiera del settore al mondo, ma i visitatori sono calati a tal punto che nei corridoi tra gli stands ci potevi pattinare e, circa gli espositori, sembrava che avessero preso un virus che ne aveva debellato una buona percentuale. Ora, siccome io amo testimoniare sempre con foto le cose che dico, ecco qui sotto un bel numero di stands nella nostra "Halle 4A", di interesse assolutamente diverso dal nostro, che erano andati a colmare gli spazi lasciati vuoti da storiche ditte fermodellistiche che quest'anno non si erano presentate all'appuntamento. Probabilmente non le ho neanche fotografate tutte ma, comunque sia, non occupavano uno spazio da poco...

E' triste pensare che nella roccaforte del fermodellismo succedano cose come questa, che altro non stanno a significare che la crisi ormai attanaglia l'Europa intera, soldi per le tasche non ce ne sono più, i clienti non comprano come un tempo, i commercianti latitano e le ditte che ancora resistono devono cominciare a risparmiare su tutto, anche sulla fiera che dava loro, almeno fino a ieri, grandi boccate di ossigeno e di visibilità.

Ora tralasciamo per un po' le cose tristi e parliamo della fiera e di cosa c'era di interessante per noi fermodellisti.

Come sempre la mia base espositiva era presso lo stand di LadegueterBauer, un ottimo fabbricante di carichi per carri merce che, credo, ormai voi conoscerete molto bene, visto che ve ne parlo ogni anno. Ladegueter Bauer oltre che i negozianti fornisce anche tutte le grandi Case fermodellistiche tedesche e ha una produzione veramente interessante; ecco qui sotto lo stand con il piccolo layout che storicamente lo accompagna e più in dettaglio la produzione di questa azienda.

Io sono stato contento in quanto la mia vetrinetta è stata molto apprezzata e le cose nuove che ho portato in fiera sono piaciute sia ai tedeschi che agli italiani, ognuno segnatamente per i modelli che rappresentavano il loro Paese; infatti avevo portato alcune novità interessanti che sono venute proprio bene. Per le ferrovie del K.P.E.V. presentavo due nuove macchine, la prima, in H0, era il E90.5 nella versione modificata nel 1926 con panconi allungati e radiatore esterno, a chiusura del gruppo di cinque macchine iniziali con cui l'amministrazione prussiana aveva affrontato l'elettrificazione delle proprie linee; mentre per la scala N presentavo il E92.7 che l'anno scorso avevo portato in scala H0. Per le nostre FS invece presentavo il D449 sia in scala H0 che nella più piccola scala N. Un grande sforzo che mi ha tenuto sveglio parecchie notti, ma la soddisfazione è stata grande. Ora ho aggiornato anche il sito www.locomodel.it dove è possibile andare a vedere queste cose nuove con maggiori particolari di quelli che sono consoni a questa recensione. Ecco qui sotto alcune foto che mostrano la mia caotica esposizione di quest'anno...

Di fronte a noi, come sempre, il grande colosso del settore che si chiama Maerklin. Uno stand smisurato come sempre, anzi anche più di sempre, ma qui dobbiamo parlare ancora di riduzione dei costi e di crisi, infatti, per la prima volta in quasi cinquant'anni di mie presenze a questa fiera, Maerklin non presentava il suo mega plastico, bensì un angolo un po' buio con un po' di vetrinette, belle ma immobili, vetrinette che non attiravano la ressa degli scorsi anni, ma, d'altro canto come non comprendere la Maerklin in questa scelta?, le nuove vetrine non avevano bisogno di tutto quel lavoro, prima e dopo, per il montaggio, lo smontaggio, il controllo durante la fiera... C'erano veramente tante persone coinvolte con il plastico, che dovevano mangiare, pernottare, viaggiare... e tutte da pagare profumatamente. Quest'anno Maerklin ha dato una bella sforbiciata a tutti quei costi che erano destinati solamente al consolidamento di un'immagine che comunque è, e resta, talmente superiore da non temere ripercussioni di sorta anche se non aveva portato il plastico. Niente di sconvolgente, ma anche questo particolare testimonia del malessere che pervade il nostro amato mondo dei treni. Ecco qui sotto una panoramica del mega stand Maerklin con le splendide cose che presentava, con alcune foto, le prime tre, tratte dalle nuove vetrinette poste ove un tempo c'era il plastico

E la scala 1, e la LGB? che spettacolo per gli occhi e per la mente! ma non voglio tediarvi con le cose che piacciono solo a me e a pochi altri come me, restiamo con i piedi per terra e guardiamo la proposta di Trix che, fortunatamente, ha mantenuto il suo piccolo plastico in scala N. Eccolo qui...

Come da qualche anno, al nostro fianco destro c'era Hag con la sua bella produzione di materiale svizzero, perfetto e intrigante, ma anch'essa con uno stand ridotto all'osso, se non nelle dimensioni, sicuramente nelle dotazioni e nel personale impegnato; una vetrinetta, un plastichino su di un tavolo e via...

Alla nostra sinistra il particolarissimo stand di Lux con la sua miriade di attrezzature e mezzi destinati alla pulizia dei binari, delle ruote dei modelli, della linea aerea e di tutto quello che neanche una badante filippina potrebbe fare su di un plastico. Lux aspira, spolvera e lucida ogni cosa...

Subito dopo troviamo Acme, così arriamo subito alle cose di casa nostra. ACME che da anni è un vero punto di riferimento per capacità e vulcanicità nel proporre novità, quest'anno non si smentiva e offriva agli appassionati una valanga di modelli, tra nuovi e rivisti che a fatica si possono enumerare. Molto meglio una carrellata di foto, partendo dal magnifico arlecchino che molte volte sono andato ad ammirare, praticamente ogni volta che passavo per il loro corridoio, che poi era anche il mio, pensate voi... Ecco tutta l'Acme che potreste desiderare, tutta rappresentata qui sotto.

Visitata Acme, però, dobbiamo confrontarla subito con Hornby che tiene in pugno i Marchi a noi cari di Rivarossi e Lima, oltre a Arnold, Jouef e altri ancora ma di minore interesse per noi. Anche quest'anno hanno mantenuto il nuovo stand inaugurato l'anno scorso con le vetrinette centrali, piccole, molto piccole, in cui erano esposte tutte le novità dei loro Marchi, ogni vetrina un Marchio. Nello stand non ho più visto la Gr. 744, in compenso faceva bella mostra di se' una promettente Gr. 851 che mi dicono con trasmissione ad ingranaggi e non a cinghia. Ecco qui sotto uno dei due plastici piccolini che erano posti all'ingresso dello stand e poi tutte i modelli esposti a partire dal Marchio Rivarossi per terminare con quello Arnold che rappresenta la sezione dedicata alla scala N dell'azienda.

Per tornare alle dolenti note, anche se non vorrei farlo, quest'anno mancavano anche alcuni nostri amici che trovavamo sempre a questa fiera; mi riferisco a Vitrains e a TopTrains che normalmente erano presenti qui da quando esistono, a questi due produttori poi si era aggiunto anche OsKar e noi eravamo felici di avere questa bella pattuglia tutta italiana. Il bel momento è cessato e oggi non li abbiamo più a farci compagnia, speriamo che i tempi cambino rapidamente e facciamo, a queste tre aziende italiane che vantano una produzione che nulla ha ad invidiare a quello che potevamo vedere al salone, gli auguri di riprendersi presto e di tornare a navigare in acque tranquille il più presto possibile. Vi aspettiamo il prossimo anno ;-))

Però non tutto era perduto, perchè gia dall'anno scorso abbiamo trovato un'altra azienda, nata da poco, ma già bella tosta, con idee chiare e programmi precisi. Questa nuova realtà che anche quest'anno era presente alla fiera è Pirata. Ecco qui sotto la loro produzione comprende la scala H0 e la scala N da cui sono "nati" e di cui conservano una forte traccia nel DNA. Ecco la loro produzione a partire dal piccolo locomotorino diesel svizzero in scala N.

Qualcosa di italiano potevamo trovarlo da Roco-Fleischmann, ma era proprio poco considerando la mole e la forza di questa azienda. Interessante l'idea di produrre la Gr. 736, era dai tempi dei kit di Model-Loco che non la vedevamo più e in pochi, credo, ce l'avranno, ma per il resto, niente che non abbiamo già nei nostri scaffali.

Da Bemo mi erano piaciuti questi piccoli carri su questo altrettanto minuscolo diorama, al punto che li ho fotografati

A noi che piace il tutto metallo chiaramente ci mancava TopTrain a rappresentarci con locomotive italiane, ma quando uno arriva allo stand di Fulgurex deve fermarsi e anche inchinarsi un po' per la bellezza e la cura dei suoi modelli, in scala grande o piccola che siano. Eccoli qui sotto per rifarvi gli occhi, tantopiù che quest'anno non ho visto niente di nuovo per noi da Micrometakit e quindi in quello stand non ho fotografato nulla.

Ma a Norimberga c'erano anche molti altri i luoghi in cui si potevano ammirare modelli in tutto metallo, uno in particolare presentava modelli magnifici, maestosi, che quando li guardavi ti parlavano e ti dicevano che solo loro possono chiamarsi modelli ferroviari; tutto il resto non è che un riempitivo, un residuo del big-bang. Questo luogo era lo stand di KM1. Guardateli anche voi con attenzione, osservatene i particolari, soffermatevi con gli occhi in ogni dove e ditemi se sto esagerando; purtroppo per noi nessuno di queste riproduzioni riguarda una loco italiana, ma da qualche anno io mi sono fatto contaminare dalle elettriche prussiane e, oggi, questo non lo vedo più come un limite o un problema, anzi, oggi riesco a teorizzare situazioni che qualche anno fa non avrei nemmeno preso in considerazione. Ma ci pensate avere una propria linea, anche piccola, in scala 1 su cui poter far girare logomotive di questo calibro? tutte queste locomotive sbuffavano, ansimavano come quelle vere, emettevano fumo dal camino e vapore dai cilindri con i giusti tempi del vero funzionamento, la loro perfezione assoluta era una vera meraviglia. Ecco lo stand di KM1, godetevelo.

A voi che effetto fa vedere una BigBoy che gira pianissimo, ma veramente pianissimo, sui rulli con questo livello di dettaglio? Non vi fa venire in mente di buttar via tutte le centinaia di locomotive che avete e adorare solo questa? A me questo impulso viene ogni volta che mi imbatto in cose come questa; per fortuna poi mi passa non appena non le ho più davanti agli occhi, altrimenti... Ecco questo è lo stand di MTH Trains

Che sogno la scala 1! Ma restiamo sull'eccellenza sia pur scendendo di dimensioni e visitiamo lo stand di Brawa, anche qui un sacco di cose belle, questa volta mi sono dedicato ai carri e alle cose di contorno del loro bello stand, ecco qualche foto.

Continuiamo con le cose belle e passiamo allo stand di REE, anche qui cose di eccellenza, francesi, ma li possiamo perdonare per questo dettaglio, le cose belle sono belle e basta. Accanto a REE c'era anche SudExpress e presentava congiuntamente i propri modelli, egualmente interessanti. Ecco REE...

... e SudExpress

Tra le eccellenze metterei anche Weinert che ogni anno sforna una serie notevole di locomotive e di mille altre cose, ma tutte con una finezza raramente riscontrabile altrove; basta guardare la realisticità delle ruote delle loro locomotive per rendersene conto. Ecco anche per Weinert una carrellata delle cose più significative che erano esposte nel suo stand.

Tra le grandi industrie devo segnalare Kato che rappresenta anch'essa un punto di riferimento per precisione e qualità dei suoi prodotti. La sua offerta si allarga sempre più e, accanto ai "missili" da 300 e più Km/h, presentava un sistema tranviario completo con un ottimo funzionamento lento e dolce, proprio come si deve e molti altri accessori, tra i quali spiccava una bella rotonda girevole con rimessa. Anche la qualità del suo armamento si fa notare e i suoi treni viaggiano veloci e silenziosi che era un piacere vederli andare. Ecco qui sotto una serie di immagini relative al suo stand.

Ancora tra le industrie storiche c'era Piko con la sua produzione che spaziava tra riproduzioni di macchine tipiche dell'est europeo e materiale tedesco, anche in scala grande, come possiamo vedere dalle foto a corredo. Piko inoltre batteva forte sul suo sistema digitale a cui aveva dedicato uno spazio considerevole del suo stand.

Come Piko anche Brekina riproduceva in scala H0 questi piccoli, ma diffusissimi e simpatici minibus su rotaie

Una foto l'ho voluta dedicare anche a Norbrass; non che queste siano locomotive interessanti per un italiano, ma, per un momento, mi sono voluto mettere nei panni di un fermodellista norvegese che volesse fare un layout del suo Paese e mi sono reso conto che, se non esistessero realtà sul tipo di questa, avrebbe delle serie difficoltà a riprodurre uno spaccato ferroviario del suo Paese, quindi lunga vita alle piccole aziende, per lo più sconosciute, che con il loro lavoro aiutano la diffusione del nostro hobby anche dove non ci verrebbe mai in mente di andare a guardare.

Simpaticissima la produzione di Minitrains, riproducente modelli di una ferrovia romantica e bellissima, rievocatrice di tempi passati ma non dimenticati, in cui il treno rappresentava molto più di quello che rappresenta oggi, una ferrovia che arrivava ovunque e collegava villaggi sperduti o faceva il mulo da soma nelle miniere. La proposta di Minitrains era completa come potete vedere dalle foto e permetteva la riproduzione di layout impegnativi, partendo anche da un semplice startset.

Ecco, con Minitrains siamo entrati nel mondo delle scale piccole e piccolissime, quindi è il momento di parlare di N-Schmallspur che si occupa di scala N, Nm e Ne, quindi di scala N con i suoi scartamenti ridotti che arrivano fino allo scartamento della scala Z, cioè 6,5 mm; scusate se è poco. Le riproduzioni di N-Schmallspur sono veramente bellissime, bisogna complimentarsi con loro per la loro bravura e la loro capacità. Fanno un po' di tutto in quanto sono pochi ad affrontare queste miniscale, quindi c'è bisogno sia di macchine che di elementi coreografici e loro si danno da fare nel modo migliore che si possa immaginare. Ecco qualche foto.

E' giunto il momento di passare a dare uno sguardo agli accessoristi. In questo settore erano moltissime le ditte presenti, moltissime avevano stands grandissimi e una montagna di cose interessanti, ma qui andiamo un po' oltre i miei interessi e le mie passioni, tantopiù che tutte le ambientazioni che proponevano erano di stile tipicamente tedesco e quindi poco adatto a riprodurre paesaggi di casa nostra se non per la riproduzione dell'erba che è uguale in tutto il mondo se trascuriamo le sfumature del verde che è un po' diverso dal sud al nord dell'Europa. In questo settore isolerei solo Faller che, come sempre, è decisamente innovativa e le sue proposte sono condivisibili anche con noi del meridione europeo. Fantastico il sistema satellitare che appoggiandosi ad un software dedicato, tramite un computer può gestire il traffico di un sistema o più sistemi Car System quantosivoglia compicati. Ve ne do una bella testimonianza nelle foto che seguono; è una cosa sconvolgente che si riesca a determinare con precisione vicina al centimetro la posizione di un mezzo stradale con i "satelliti" posti a pochi metri dal mezzo utilizzatore, perchè, lo ricordo, il segnale emesso dai quattro "satelliti" viaggia alla velocità della luce e la differenza, in tempo, delle quattro ricezioni deve misurarsi nei miliardesimi di secondo... veramente stupefacente! Ma Faller poi produce anche tutta una serie di accessori per vestire i nostri plastici e ce ne dava una bella dimostrazione con piccoli diorami posti tutto attorno al proprio stand. Ecco le foto di Faller, partendo ovviamente dal CarSystem satellitare.

Tra gli accessoristi mi è piaciuta la proposta di Hack che presentava tutta una serie di ponti, classici in ferro rivettato, ma anche moderni in cemento, di ottima fattura. Eccone alcune foto che mostrano la sua produzione, assolutamente artigianale, partendo da un dioramino che ci mostra una bella ambientazione.

Preiser quest'anno aveva ridotto il budget anch'essa e lo stand che normalmente ci mostrava donne bellissime in costumi esplosivi e, a volte anche quasi senza costume, si era rinchiusa in uno spazio forse minore. Non c'era più l'accesso all'interno dello stand che era diventata l'area privata in cui ricevevano i clienti e quindi mancava tutta quella bella esposizione di diorami realizzati nelle varie scale con le figurine che essi producono che, normalmente, era posta all'interno dello stand stesso. Era rimasto solo il tradizionale "maestro" modellista che ritraeva una fanciulla e pochi dioramini in una vetrinetta ricavata in una colonna laterale dello stand, peraltro già visti nelle precedenti edizioni della fiera. Un po' di miseria anche qui, dunque. Ecco due foto dello stand Preiser; anche volendo non aveva senso farne di più...

Sempre nella categoria degli accessoristi, mi è molto piaciuto lo stand di Stadt che proponeva una serie di autobus e molti bellissimi edifici realizzati al laser. Una proposta decisamente originale quanto interessante

L'ultima segnalazione in questo settore degli accessori per plastici la devo fare per BeliBeco che tra le mille luci a led che proponeva, c'erano questi due orologi da parete, in scala H0 e N, tipici di stazioni e luoghi pubblici in genere che io ho trovato decisamente ben fatti, estremamente proporzionati e introvabili altrove.

Ecco, ora passiamo a vedere qualche "attrezzista". Il primo che nominerei è Peter Post, figura storica a questo salone che, oltre a mille tipi di pinzette, lime ad ago e ad altri cento attrezzi specifici per eseguire un plastico, a cui io attingo sempre ogni anno, già dall'anno scorso presentava un lubrificante per parti in metallo della Total veramente eccezionale; io l'avevo appunto provato e ora lo posso consigliare a tutti, si chiama LUBRA metallic. Ecco le foto dello stand.

Per passare poi ad un'altra ditta che è tipica di questa fiera e che ha un'offerta simile a quella appena vista, si tratta di Donau, il bel Danubio blu che in questo caso è tutto giallo e nero.

In questo settore spicca per la sua particolarissima produzione Proses che, ricordo, per l'Italia è rappresentata da Acme e quindi la potete trovare in tutti quei negozi che trattano il prodotto Acme. Come potete vedere dalle foto la proposta di Proses spazia in vari settori del costruire e si rivolge tanto ai plasticisti, quanto a quelli come me che non si dedicano principalmente al plastico, ma piuttosto amano costruire i modelli in proprio. Naturalmente molti dei loro supporti orientabili ben si prestano anche a chi deve manutenzionare le proprie loco o modificarle nell'estetica, completandole con vari accessori, o ancora a chi deve digitalizzarle. Ottimi prodotti, molto pratici che sicuramente aiutano il modellista costruttore.

Ancora da citare in questo settore StarTec che entra nell'ambito delle costruzioni fermodellistiche proponendo una gamma considerevole di stazioni saldanti/dissaldanti e saldatori a ferro caldo che offrono una varietà di punte incredibile, manipoli e pistole per l'incollaggio a caldo. Attrezzi molto eleganti e di ottima qualità per un'infinità di usi e di esigenze diverse.

Una menzione mi sento di farla anche a TrainSafe, il produttore di quei bellissimi, anche se costosi, sistemi di protezione da polvere e agenti atmosferici in genere, per le locomotive più preziose che possediamo. Questa menzione la faccio dopo aver visto questa bellissima protezione a campana con luci a led incorporate e praticamente invisibili; complimenti, molto, molto bella ed elegante.

Siamo già molto avanti, ma non siamo alla fine della recensione, abbiamo ancora parecchie cose da vedere insieme, per esempio gli espositori di attrezzature per la scannerizzazione e la produzione di oggetti in 3D e il taglio con plotter a laser. Ogni anno se ne affaccia qualcuno di nuovo che porta con se' nuove e sempre più precise tecnologie, vi ricordate? l'anno scorso avevamo visto diffusamente Trotec, presente anche quest'anno, che questa volta ripropongo con una sola foto qui sotto...

... ebbene, quest'anno mi dilungo un po' con 3D-Labs che, anche se un po' compressa in uno stand non molto grande, aveva portato una quantità di tecnologia veramente impressionante. 3D-Labs in poche mosse ci mostrava come fosse semplice oggi, avendo le macchine giuste, mettere un soggetto a portata di scanner 3D, ritrarlo e subito dopo realizzarlo nella scala che preferiamo con una stampante rigorosamente 3D. Io sono per le tecnologie innovative, lo sono sempre stato, ma questa facilità estrema con cui si può fare modellismo oggi mi preoccupa un po' tanto, in quanto esclude sempre più la manualità e le capacità dell'individuo, che si ottengono con l'esperienza, a prezzo di prove infinite e allenamento continuo, a favore di una informatizzazione sempre più spinta che, se da un lato garantisce risultati sempre più perfetti, dall'altro annulla completamente la soddisfazione di chi riesce ad ottenere risultati apprezzabili con attrezzature "basiche" o poco più, mettendo a frutto soprattutto il suo ingegno e il suo cervello. Da qui in avanti non si sentirà più dire "questo l'ho fatto io", a meno che i prossimi computer non si mettano a parlare... si, lo so che già adesso i computer parlano, lo fa anche il mio, ma io intendevo in modo senziente ed autonomo. Ecco qui sotto il supertecnologico stand di 3D-Labs con le loro belle macchine e molti oggetti costruiti dal nulla (o quasi) con le stampanti 3D. Anche il fermodellismo sta cambiando, stiamo a vedere cosa ci riserverà il futuro...

A questo punto è necessario che vi presenti uno stand nuovo ma tra i più interessanti per chi si occupa di plastici e, più in generale, della circolazione dei propri treni sul proprio plastico, in special misura se il suo parco è formato da materiale digitalizzato e materiale analogico. So che questo è il grande cruccio di tutti quei fermodellisti che sono sul campo da tanti anni e che, nel tempo, hanno accumulato treni nelle varie epoche, quindi ne possiedono anche molti da digitalizzare che, al momento funzionano solo in modalità analogica. Ebbene, Alan, questo è il nome dell'azienda di cui sto per parlarvi, ha messo a punto e ora commercializza, un geniale sistema elettronico di gestione del plastico per cui basta dire al sistema come funziona una data locomotiva, poi la si pone sui binari e il sistema la segue, blocco dopo blocco, facendole pervenire in ogni punto del plastico essa si trovi, esattamente il tipo di alimentazione che le necessita. Con il sistema Alan si possono, quindi, far circolare sullo stesso tracciato loco con alimentazioni diverse senza alcun problema e senza nessun patema d'animo per la sorte dei motori dei nostri modelli. La scatola di base che vedete nelle foto sottostanti, contenente il "cervello" del sistema e la base di espansione, oltre a due sezioni di blocco, costa circa 700 Euro. Ogni sezione di blocco aggiuntiva circa 70. Inutile dire che è ampliabile all'infinito, basta aggiungere sezioni di blocco nella base di espansione contenuta nella dotazione iniziale e poi altre basi di espansione quando si sarà esaurito il numero di interfacce contenute nella prima base di espansione facente parte dello start set. Penso che questa geniale interpretazione delle esigenze della maggior parte dei fermodellisti sia destinata a diffondersi velocemente, perchè, se facciamo due conti vediamo subito che il costo di questo sistema è decisamente conveniente rispetto alla digitalizzazione di interi parchi di locomotive, inoltre questo Alan System gestisce anche la circolazione dei treni e la posizione dei segnali, facendosi carico di operazioni che richiederebbero anche un computer e il software adatto, cosa che non tutti sanno maneggiare con autorevolezza, mentre qui è tutto reso semplice e intuitivo. Con Alan basta un iPad o anche un telefonino dell'ultima generazione per gestire il tutto, quindi si risparmia anche sull'alimentatore analogico e sull'intellibox che non sono più necessari... tutto questo non è una cosa da poco...

Ho detto che Alan è un sistema intelligente e indubbiamente lo è, ma a chi mi segue da tempo voglio fare una domanda: questo sistema di gestione dei treni, misto analogico/digitale, non vi ricorda niente? Vi ricordate che molti anni fa vi avevo già parlato di una ditta che si chiamava Brain-Train? Era un prodotto molto più artigianale di questo, ma la sua "mission" era proprio esattamente la stessa, far circolare assieme, sullo stesso impianto e nello stesso momento, treni digitalizzati e non. Effettivamente ogni anno mi interrogavo sul perchè nessun altro avesse ripreso quell'antica e geniale idea e non ne avesse fatto qualcosa di facile da gestire per tutti, in effetti era la cosa che mancava. Ho conservato qualche foglio pubblicitario di quell'unica presenza alla Spielwarenmesse di Brain-Train che pubblico qui sotto solo a titolo di curiosità; tra l'altro c'era anche un listino prezzi che trovate anch'esso assieme al resto della documentazione. E' solo una testimonianza storica, si parla del 2001, ormai non c'è più nulla di tutto ciò, ma serve solo a ribadire che è difficile inventare qualcosa, ma si può migliorare tutto.

Ecco, dopo questo nostalgico ma piacevole tuffo nel passato, ritorniamo alla Spielwarenmesse 2015 e, soprattutto, torniamo ai treni. Un produttore speciale me lo sono tenuto in fondo, perchè egli rappresenta la quintessenza delle locomotive, egli infatti produce macchine a vapore che funzionano esattamente a vapore. E' una storica azienda tedesca che eccelle in questo genere di costruzioni meccaniche, ma è anche un grande modellista perchè sa mescolare bene, direi fondere insieme, la necessaria robustezza meccanica di questi mezzi, alla piacevolezza estetica. Egli è Regner. Guardate che spettacolo, anche se le sue vetrine erano in una posizione tale che da nessun lato si potesse fotografare senza riflessi, fatto salvo per due eccezioni; cose splendide che raramente si vedono e che rappresentano, secondo me, il massimo livello a cui si possa aspirare. Non so se io farò mai una loco a vapore vivo, ma, in quel caso, mi piacerebbe fare qualcosa di paragonabile a questi gioielli.

Siamo quasi alla fine di questa lunga recensione di Norimberga 2015, ma prima di lasciarvi vi voglio far vedere qualcosa di assolutamente unico ed esclusivo. La ditta artigianale che produce queste mini ferrovie si chiama IDL-Motors, la cui scala ad occhio e croce sarà circa 1:1000. Sono treni veramente minuscoli, guardate nella seconda foto che vi ho proposto qui sotto, la proporzione tra la gamba dell'autore e la dimensione dei binari. Garantisco che i trenini che vi circolavano avevano un funzionamento relativamente lento e senza scosse; a prima vista sembrava impossibile aver realizzato treni così piccoli e con un così buon funzionamento, ma poi il trucco si scopre: non sono le locomotive ad essere motorizzate come quelle in scala 1:700 che avevamo visto negli anni scorsi, ricordate?, bensì è la linea ad essere magnetizzata, sul tipo dei treni a levitazione, ed è il magnetismo a portare avanti questi minuscoli treni. Una bella trovata, realizzata molto bene e che si presta, come potete vedere nelle immagini, ad ogni tipo di percorso. Naturalmente questo concetto si può applicare anche a mille altre cose, ma a noi piacciono i treni e va bene così. Complimenti!

Sapete che alla fine di ogni appuntamento io cerco sempre un quadretto simpatico o originale con cui chiudere la nostra chiacchierata, ebbene, quest'anno io avrei scelto l'immagine di questo simpaticissimo stand che si occupa di vere targhe di loco e di materiale ferroviario in genere; sono tutte cose esclusivamente tedesche, ma poco ci importa.

Naturalmente qui giunti vi voglio ringraziare tutti per la pazienza che dimostrate sapendo aspettare che io trovi il modo di pubblicare queste mie recensioni del tutto personali e che non hanno mai voluto essere delle guide alle novità dell'anno, ma più semplicemente una serie di sensazioni e di emozioni dettatemi dalle mie elucubrazioni sul mondo modellistico che vado a visitare.

Vi saluto con il tradizionale "ciao a tutti" e a rileggerci... alla prossima che sarà il Model Expo Italy di Verona.