Fiera di Stoccarda 2009
"MODELL SÜD BAU & BAHN"

La crisi continua e quest'anno era sicuramente piu' visibile che l'anno
scorso; risultava chiaro che erano mancati alcuni finanziamenti e molto
era stato lasciato alle tasche dei vari club partecipanti; in compenso la
gente non e' mancata, anzi, direi che quest'anno c'era piu' pubblico
che l'anno scorso, quando questo trend negativo era gia' cominciato
Un segnale di ripresa? O la voglia di dimenticare questo periodo buio?

Lo si sapeva gia' prima di partire, quest'anno anche la grande fiera di Stoccarda sarebbe stata un po' piu' "piccola" del solito. La crisi globale non ha risparmiato nemmeno questo evento svoltosi in una terra tradizionalmente forte sotto l'aspetto economico, d'altra parte c'era da aspettarselo, quando ci sono meno disponibilita' economiche nelle aziende e meno soldi nelle tasche della gente, il risultato non puo' essere che inferiore alla tradizione...

Quest'anno, inoltre, ad appesantire questo disagio, con i nostri treni non eravamo nella grande "Halle" principale, bensi' nel padiglione numero 9, grande, bello e modernissimo, ma sicuramente piu' piccolo di quello che ci ospitava nel passato; anche questo era un segno inequivocabile che quello grande non lo si sarebbe riempito completamente, infatti erano molte le defezioni, un po' per la crisi, come detto e un po' per la concomitanza con altre importanti fiere del settore, tipo quella di Monaco, concomitanza che sicuramente ha prodotto danni sulla presenza di molti espositori che si sono trovati a dover scegliere tra l'una e l'altra, essendo sicuramente fuori portata per i piu' la doppia partecipazione.
Un'altra cosa che non mi e' piaciuta molto e' stata la separazione dei moduli dei vari Paesi in piccoli gruppi, facendo cosi' venir meno quello che e' lo spirito portante, assolutamente unico e particolare di questa manifestazione, cioe' l'unione in una grande fratellanza simbolica di tutti i moduli portati dai vari Clubs nazionali. E' questo che contraddistingue la "Modell Sud Bau & Bahn" da tutte le altre fiere, quel grande abbraccio modellistico, ancor prima che sociale o politico, di tutta Europa e presto, forse, di tutto il mondo sotto la bandiera di I.N.G.A.NET. Guardate lo stendardo di I.N.G.A.NET e contate quanti sono i Paesi che ne fanno gia' parte; l'ascesa e' continua e inarrestabile e chissa' se un giorno non troppo lontano sara' mai possibile sostituire tutte queste bandiere con la sola foto della Terra presa dal satellite... beh, vedremo, sta di fatto che in pochi anni i progressi sono stati davvero entusiasmanti.

Al di la di queste considerazioni, la manifestazione e' riuscita egualmente molto bene ed il successo di pubblico e' stato veramente grande, sicuramente oltre ogni piu' rosea previsione se si considera il momento di congiuntura che stiamo attraversando e di cui ho parlato poco sopra, letteralmente non si camminava e in tutti i settori la ressa era impressionante.

Come sempre a questo tipo di manifestazioni, tantopiu' in terra tedesca, le cose belle da vedere nel nostro padiglione erano molte, sia di tipo modellistico, sia di tipo plasticistico che sotto l'aspetto delle attrezzature. Dovendo rimanere in fiera solo un giorno o poco piu', questa volta non mi sono perso come al solito tra le altre molte fiere che si tenevano in contemporanea, mi e' dispiaciuto un po', pero' mi sono concesso un veloce passaggio nell'area dedicata all'elettronica accompagnandomi con l'amico Massimo, il mio Virgilio in questo campo, dedicando praticamente tutto il tempo ai nostri treni.
Bene, cominciamo ad analizzare quel che c'era.

Chiaramente si puo' cominciare a parlare della fiera solo cominciando a farlo dallo stand ASN, infatti se non ci fossero questi ragazzi nessuno di noi partirebbe mai da casa per andare a vedere la fiera di Stoccarda, forse lo si potrebbe aver fatto una volta nella vita, tanto per conoscere questa realta', ma loro ci sono e sono anche molto bravi al punto da aver meritato il secondo posto assoluto nella speciale gara indetta tra i nuovi moduli. Ha vinto questo premio Dario Gremoli con i moduli che potete vedere nelle foto seguenti con tanto di Museo dell'Aviazione ospitato in un fabbricato modernissimo con grandi superfici vetrate, ma direi che tutta la struttura messa in piedi dai ragazzi dell'ASN era molto apprezzabile, grande e di notevole impatto. Una gran bella figura, insomma.

Ormai le capacita' di questi nostri modellisti hanno raggiunto una notevole maturita' creativa. Osservate i modelli fotografati qui sotto per convenire con me che ormai non li puo' piu' fermare nessuno, notate la finezza dell'E.626 FS o del 216 da manovra o i carri Hg, certamente nessuno potrebbe pensare che sono tutti modelli realizzati in scala N, sono talmente dettagliati e realistici che potrebbero essere degli ottimi modelli in scala H0. Sono felice per questo e ora sono curioso di vedere cosa faranno nel futuro.

Interessante per chi deve costruire la linea aerea sul suo plastico, o diorama che sia, e' l'osservare il notevole risultato raggiunto da Ezio Mazzarella sui suoi moduli, usando per il filo di contatto il sottilissimo filo elastico che vedete nella prima delle due foto sottostanti, mentre nell'altra potete controllare "de visu" il lavoro finito. Questo filo lo potete trovare in tutte le buone mercerie, e' da 0,2 mm di diametro e, una volta che sia un po' teso, non troppo, raggiunge diametri anche inferiori. proprio un bel risultato!

A Stoccarda aveva portato le sue creazioni anche Claudio Bertoli, due bei carri eseguiti in resina, molto interessanti per comporre i treni tipici delle nostre ferrovie. Si tratta di un carro tipo F con garritta del frenatore e uno tipo FF (a passo lungo). Sono due ottime esecuzioni e chi volesse mettersi in contatto con l'autore, lo puo' trovare al +39 335 6213095 o scrivergli a claudio.bertoli(at)tiscali.it

Infine, a sorpresa, e' arrivato allo stand ASN anche Bodo Fonfara con il prototipo della supermotorizzazione dedicata all'E.626 di Mario Malinverno, eseguita in tempi record per le sue normali abitudini. Un vero spettacolo di estetica e di funzionalita'; eccola qui sotto sia scomposta nei vari componenti, che funzionante sul plastico modulare, al traino di un treno di carri per il trasporto di semirimorchi.

Cominciando il giro per la grande Halle, il primo stand ad attrarre la mia attenzione e' stato quello di N-Tram, incredibile la sua offerta di cosine splendide in scala N metrica. Una macchinetta, una specie di "Gambadelegn" riusciva a muoversi talmente lentamente da non riuscire a capire se fosse fermo oppure se si stesse muovendo, una demoltiplicazione fenomenale, il tutto senza il benche' minimo rumore della trasmissione, un vero orologino svizzero rigorosamente senza decoder e lontanissimo dal digitale, solo pura meccanica. Eccolo qui nella prima riga di foto, quello verde e rosso, poi soffermatevi sulla pulizia costruttiva delle carrozze a terrazzini e poi su tutto il resto, pantografi compresi.

Subito dopo c'era il mio amico Schwinghammer (Finescale.de), anche lui con altrettante cosine simpatiche. Quest'anno, per di piu', sapendo di potermi fermare solo poco tempo in fiera, non ho portato con me che un unico pezzo, il mio E.554 Trifase in N. Naturalmente Schwinghammer e' stato ben felice di esporlo nella sua vetrinetta assieme alle altre sue cose. La novita' del mio piccolino consisteva nella nuova motorizzazione dotata di una trasmissione che, da totalmente fotoincisa, ora diventa mista, potendo finalmente far affidamento su di un "cuore" realizzato per fresatura. I primi due esemplari che vedete in foto li ho costruiti io artigianalmente con la mia povera fresa manuale, ma quelli successivi saranno frutto di una bella e costosa macchina a controllo numerico. Eccone le foto qui sotto assieme ai cerchi delle ruote che mi sono stati torniti dalla stessa officina di micromeccanica che adesso ha il compito di fare le parti fresate.

Quelle striature che si vedono sulla superficie frontale, sono il frutto di una passata energica su di una lima piana usata per "stringere" il tutto di un paio di decimi che eccedevano, volendo usare, in attesa delle lastre fatte appositamente, del gemello del primo telaio fotoinciso che era previsto per tutt'altro scopo, comunque il secondo, come si puo' vedere qui sotto, gia' non porta piu' quei segni delle iniziali sperimentazioni.

Tralasciando le cose di mia competenza, anche se credo che vedere cose di questo tipo possa interessare a tutti i veri modellisti, Schwinghammer presentava parecchie cose simpatiche, soprattutto per noi italiani in quanto lui e' un fan delle nostre macchine e cerca sempre di riprodurre cose delle FS o italiane in genere. Quest'anno presentava una bella Gr. 940 (a parte il cono di chiusura della camera a fumo) ancora in ottone e una Gr.880 che promette bene anche se ha bisogno di qualche altro aggiustamentino. Interessante, ma anch'esso bisognoso di aggiustamenti, il Dm che vedete nella prima delle foto sottostanti. Molto belli, invece, i piccoli mezzi di servizio, tutti motorizzati da Fonfara e i tralicci dell'alta tensione che, anche se tedeschi, si assomigliano tutti e si adattano perfettamente su ogni plastico anche di stile italiano. Mi dispiace che mi sia venuta mossa la foto fatta ad una serie di Ape della Piaggio in scala N veramente belli e variopinti.

Molto interessanti per la notevole quantita' di proposte di materiale realizzabile in fotoincisione era FKS, oltre agli esclusivi modelli di auto e camions, naturalmente...

...e N-Details di cui trovate varie rassegne di foto della sua produzione nelle precedenti recensioni di questa stessa fiera; quest'anno mi e' piaciuta l'ambientazione con la sogliola e i vari tipi di rete.

Bellino un plastichino svizzero che mi sarebbe piaciuto avere in casa per provare i modelli su di un'ambientazione tra le mie preferite.

Splendidi esempi di binario per ferrovie secondarie (cod 40) si trovavano da Hogos che esponeva anche altri accessori utili ad ambientare al meglio questo tipo di linee ferroviarie.

Li' vicino, praticamente all'ingresso sud della Halle, gli amici di Stoccarda avevano posto quelle vetrinette a gradini piramidali, naturalmente chiuse da coperchi in plexiglass, che avevamo gia' visto negli anni scorsi, introdotte quando la fiera si svolgeva ancora nella vecchia sede; e' proprio qui, alla prima uscita di queste originali vetrinette, che ho esposto per la prima volta le cose di Locomodel in Germania. In queste vetrinette erano esposti molti modelli, alcuni artigianali, altri industriali: tra i tanti si riconosce anche la E.402 prototipo dei "Pirata". Eccone due foto a testimonianza.

Proprio a ridosso di questo ingresso con esposti i modelli, c'era lo stand di Digirail che proponeva un ingegnoso sistema di rotazione dei treni presenti sul plastico, grazie ad un meccanismo molto preciso che spostava verso l'alto o verso il basso, una piattaforma con un certo numero di treni pronti. La particolarita' di questo meccanismo consisteva nell'avere i treni presenti sulla piattaforma in arrivo, gia' pronti e collegati elletricamente al resto del plastico. Cose gia' viste e usate anche in altri settori sia commerciali che industriali, ma questo posso garantire che ispirava fiducia per il suo perfetto funzionamento.

Tra le cose piu' interessanti, c'era una zona in cui molti modellisti, un po' di varie nazionalita', costruivano e rifinivano nuovi moduli in diretta, davanti al pubblico, attirando l'attenzione di una moltitudine di visitatori, soprattutto di bambini, ansiosi di imparare, anzi, qualcuno spiegava ai genitori quello che essi non capivano, delle vere scenette comiche. Decisamente utile e istruttiva questa zona di cui vi do una testimonianza nelle foto che seguono.

Eccoci arrivati, quindi, ai plastici modulari dei clubs nazionali associati ad I.N.G.A.NET. Quest'anno, come ho detto all'inizio, non godevamo dello spettacolo unico di un serpente infinito formato da centinaia di moduli di ogni Nazione, collegati assieme; quest'anno avevamo abbinamenti al massimo tra due Nazioni e, onestamente, a queste condizioni il fascino di questa manifestazione si perde quasi del tutto, diventa una cosa come tante che si vedono girando per fiere e manifestazioni modellistiche. Il carattere specifico di questa megariunione di fermodellisti era proprio quello di unire persone e popoli, non quello di esporre moduli. Certamente dopo, ma solo dopo, si passava a guardare anche la bellezza dei moduli o di alcune soluzioni innovative, ma la prima cosa era l'atmosfera di unione e di fratellanza che si respirava. Quest'anno tutto questo non c'e' stato, se non all'ora di pranzo, comunque di moduli belli da fotografare, per permettere anche a chi non c'e' stato di vederli, beh, quelli c'erano e ve ne propongo una discreta carrellata qui sotto, ognuno potra' commentarli a piacere o trarne spunto per eventuali proprie future realizzazioni. Eccoli qui sotto.

Tra queste mancano le foto dei moduli vincitori del miniconcorso dedicato alla scelta dei moduli migliori. Purtroppo io non li avevo fotografati in quanto mi erano sfuggiti, ci ero passato vicinissimo, tanto da imbattermi nella pagoda, ma la troppa ressa me li aveva fatti perdere; succede, un solo giorno per vedere, giudicare, scegliere quello che devo fotografare e anche vedere un po' di fiera in modo privato, da modellista a caccia di cose utili, non e' molto e questo e' il rischio che si corre. Comunque, alla tradizionale cena generale del sabato sera la cosa e' emersa e ho quindi incaricato Marco Camatarri di tamponare la falla con qualche foto. Sempre di Marco ecco anche qualche foto della cena del sabato sera per non tralasciare nulla della convivialita' che ormai e' alla base di questa che, piu' che fiera, la definirei come una grande riunione di amici fermodellisti

Ecco, ora le foto di Marco sono arrivate e qui sotto potete vedere il lavoro di chi ha vinto il primo premio. Dovete tener conto, nel giudicare questi moduli, che l'elettronica era spinta al massimo e oltre a mille altri particolari, addirittura il pannello pubblicitario digitale del palazzo centrale funzionava veramente, come al vero, trasmettendo pubblicita' giapponese... un capolavoro tecnologico.

Tra gli stands si trovavano anche consigli su come eseguire al meglio le rocce, magari non molto compatibili con la flora e il gusto di casa nostra, ma tutto serve per fare meglio; eccone due esempi qui sotto.

La cosa che mi e' piaciuta di piu' di tutta la fiera, pero', e' il diorama che trovate qui sotto. Da sempre mi sarebbe piaciuto vedere un modulo o un diorama rappresentante una corsa ciclistica, l'ho scritto piu' volte negli anni; ho realizzato una decina di lastrine con una marea di bici da corsa e transenne e le ho distribuite a chi si era preso questo impegno, ma niente, l'impegno era troppo arduo e non ho mai visto un solo risultato. Proprio pochi giorni fa ho scritto una mail sul forum dell'ASN, qualcuno se la ricordera', impegnandomi a regalare una lastrina ancora a chi si fosse preso questa briga e qui a Stoccarda, improvvisamente, mi sono trovato sotto agli occhi una cosa incredibile, l'impossibile che si avvera, un grande diorama rappresentante una corsa ciclistica in montagna che si snodava su piu' tornanti con i corridori, le macchine al seguito e una folla impressionante di appassionati ai bordi della strada; io non avrei mai chiesto tanto, a me sarebbe bastato un passaggio di una corsa in pianura, magari nell'attraversamento di un paese, ma quello che stavo guardando era molto di piu', non ci sono parole per descrivere il lavoro del "pazzo" che l'ha fatto...

L'avete visto? beh, ora io sono appagato, ho visto quello che da sempre avrei desiderato vedere, addirittura anche molto di piu'; secondo me, gia' questo, valeva il costo del viaggio.
Continuiamo la nostra passeggiata tra i treni. Troviamo ora Mabar dedito a costrire le belle automotrici francesi e materiale svizzero della RhB sempre in rigorosa scala N

A queste fiere tedesche non puo' mancare mai un venditore di modelli in scala grande funzionanti veramente a vapore vivo, infatti anche qui queste grandi locomotive cosi' simili a quelle vere anche nell'effettivo funzionamento, facevano bella mostra di se'.

Pur con le concomitanze di date di cui abbiamo parlato all'inizio, era presente Hornby con uno stand che sicuramente non era adeguato alla sua potenzialita', comunque c'era...

...come c'era Maerklin che, comunque, anche in un periodo cosi' difficile come quello che sta attraversando, visto che questo e' il suo salone di casa, essendo Goeppingen a pochi chilometri dalla fiera di Stoccarda, ha fatto un certo sforzo per presentarsi in modo degno e rispondente alle attese dei suoi appassionati che, ricordo, qui in Germania sono veramente tantissimi. Nel suo stand Maerklin ricordava i suoi 150 anni di storia ripercorrendo l'evoluzione della sua produzione, senza dimenticare anche gli altri giocattoli di tipo non ferroviario che sono stati importanti nel suo passato industriale. Proprio in riconoscimento di questo sforzo voglio dedicare a Maerklin uno spazio sicuramente maggiore di quello che meriterebbe un'azienda che non ha quasi mai considerato i fermodellisti italiani degni di una maggior quantita di attenzioni, ma possiamo capire e certamente oggi non e' il momento per chiedere qualcosa di piu'. Ecco qui sotto un estratto dal suo stand con foto ferroviarie e non; cominciamo dal plastico innevato che era esposto nel suo stand per continuare con le altre immagini che in qualche caso fanno veramente tenerezza..

Tra gli altri industriali c'era ancora Viessmann che pero' aveva le solite cose e, stranamente, non presentava nessuna scenetta a luci rosse, fatto salvo per la prima delle due che vi propongo, non molto osée per dir la verita' soprattutto perche' mi e' venuta sfuocata, che rappresenta un campo nudista. La seconda foto mostra una scena trita e ritrita, quella dei pompieri che in Germania si vede ad ogni pie' sospinto, ma questa l'ho fotografata perche' mi ha incuriosito il getto dell'acqua che aveva uno strano effetto, molto verosimile, tale da simulare molto bene l'acqua in movimento dalla lancia al tetto. Tutto qui, da Viessmann niente di piu' di questo.

Che questa fiera, pur essendo aperta a tutte le scale, sia decisamente orientata verso scala N lo si evince dalla foto che segue. Questo e' un negoziante, uno dei tanti che c'erano, ma lui tratta solo scala N; lo avevate mai visto un banco di sola N di queste dimensioni?

E gli attrezzi? In effetti normalmente mi piace frequentare queste fiere tedesche per la quantita' di attrezzature che vi si trovano. I tedeschi, come me d'altronde, hanno questa debolezza, sanno che attrezzati meglio si lavora meglio e si riproduce meglio quel che si vuole riprodurre. E' una legge assoluta, la qualita' degli attrezzi che si usano, in buona parte determina la qualita' del lavoro. Come sempre qui c'era da sbizzarrirsi e sarebbe stato meraviglioso poter disporre di una delle carte di credito di Berlusconi, o di altri come lui, anche solo per mezz'ora. Date un'occhiata alle foto che seguono, ma se avete tempo anche alle altre recensioni di queste fiere, spesso le ditte sono le stesse, ma quel che ci portano a vedere e' sempre stupendo e fa sognare ogni modellista.

Questo era un grosso distributore, ma ce n'erano decine di piu' piccoli, con offerte piu' che apprezzabili, eccone qui sotto alcuni tra i tanti. Inutile dire che in questi mi sono soffermato parecchio e ci ho speso un bel po' di Euro.

Poi c'era in veste ufficiale, come sempre a queste manifestazioni, la Proxxon con il suo sterminato stuolo di miniattrezzi particolarmente adatti al modellismo. Eccone due foto dello stand.

Da tempo desideravo prendermi una levigatrice di questa Marca, quella con il disco da 250 mm., ma non volevo spendere troppo per un attrezzo che avrei usato solo saltuariammente. Avevo guardato anche a Novegro, ma non si scendeva sotto ai 250 Euro. naturalmente ho chiesto anche qui, la voglia di prenderla ormai si era fatta strada e, alla loro proposta di cedermela a 185 Euro, non ho resistito e me la sono regalata. Eccola qui sotto in tutto il suo splendore in una foto presa direttamente dal sito della Casa.

Tra gli stands su cui mi soffermo sovente ci sono quelli delle costruzioni in cartoncino. In questi, a volte c'e' da restare stupiti di quanta resa abbiano certe soluzioni dal costo pari a zero, anche per i nostri plastici che ci sarebbe da pensare seriamente di provare a fare qualche modulo utilizzando esclusivamente questo sistema che, sottolineo, e' altamente coreografico. Ecco qualche foto presa da due stands che proponevano costruzioni di questo genere, naturalmente non tutto e' di natura ferroviaria, anzi, molto poco lo e', ma serve egualmente a rendersi conto del livello che si puo' raggiungere con questa semplice, ma efficace, tecnica.

Una costante di queste fiere e' la presenza di bambini che vengono sapientemente coinvolti dalle ditte espositrici, a volte con la complicita' dei genitori, ma piu' spesso "parcheggiati" li' fintanto che padre e madre se ne girano tranquillamente per il salone. Questo uso e' molto importante perche' questo e' il metodo migliore per creare la futura generazione di modellisti e per saggiare quelle che sono le precipue caratteristiche naturali di ognuno di loro. In Italia questo non lo si capisce molto e sembra che ci si rivolga solo a chi ha superato i cinquant'anni, naturalmente con gravi rischi per la prosecuzione di questo hobby nel futuro. E' un discorso annoso, ma se non facciamo qualcosa ora, difficilmente domani avremo una generazione che amera' i treni e le ferrovie. Ecco qui sotto testimoniati due esempi di spazi dedicati proprio ai bambini, ma presso ogni stand operativo ce n'erano moltissimi in ammirazione che non staccavano gli occhi dai treni che circolavano e li seguivano lungo il loro percorso.

Ecco, con questo e' tutto, nonostante la crisi e la sala piu' piccola non e' stata male nemmeno questa edizione, vero? Le offerte erano notevoli e qualcuno di fronte a tanta diversita' con le nostre manifestazioni avrebbe potuto sentirsi male; nessun problema, i tedeschi avevano pensato anche a questo con uno specialissimo centro di "Pronto Soccorso".

Ciao a tutti e... alla prossima.