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I binari e il sistema a tre rotaie
La peculiarità del sistema Marklin inizia da loro, i binari. Il sistema tre rotaie prevede, come il nome stesso dichiara, la presenza di una terza rotaia al centro del binario, deputata all’alimentazione dei convogli. I puristi dell’estetica hanno sempre considerato questo un difetto inaccettabile, ma questa opinione poteva essere condivisa quando (fino agli anni 50 del ‘900) la rotaia era effettivamente presente al centro del binario. Con l’introduzione del binario M, avvenuta sin dagli anni 60 del secolo scorso il problema fu risolto al 90%, mentre la quasi totale invisibilità è stata raggiunta prima con il binario K e quindi con il binario C in modo definitivo dal 2000.

Ecco qui sotto le viste sopra e sotto dei tre sistemi di binario, il binario M nelle due viste a sinistra, il binario K nelle due viste al centro e il binario C nelle due foto di destra.

Non bisogna dimenticare, in ogni modo, che la presenza del terzo binario, o meglio dei punti di contatto centrali, ammesso che sia stata un problema, ha consentito e consente al sistema di essere in assoluto il più sicuro in tema di conduzione di corrente, tolleranza alla polvere ed alla sporcizia, mentre la massicciata dei binari M e C, anch’essa non esente da critiche (e qui, in piccola parte anche chi scrive è d’accordo) ha donato e dona (soprattutto per il binario C) stabilità assoluta e un assoluto contributo alla perfetta conduzione di corrente, anche nel caso di impianti non fissi.
La geometria di tali binari si è evoluta nel tempo, includendo con il passare degli anni raggi di curvatura sempre maggiori, sia per i deviatoi che per le curve di linea. La filosofia Marklin sulla compatibilità della recente produzione con quella passata fa si che anche i rotabili di ultimissima produzione ed in scala quasi perfetta circolino senza problemi anche sulla curve di raggio pari a 36 cm (R1), persino se seguite da controcurva. Ciò consente, naturalmente, un notevole risparmio di spazio nel plastico, in modo particolare nelle tratte nascoste.
La proverbiale sicurezza di funzionamento Marklin si è sempre manifestata nella qualita' degli scambi. Attualmente si è passati dai vecchi modelli M dotati o meno sin dal momento dell’acquisto di motori a doppia bobina, attraverso gli scambi K con motore applicabile, eventualmente sotto plancia, ai “moduli” del binario C. Si acquista lo scambio, ed in seguito il motore ed, eventualmente, il decoder digitale. Lo scambio così completo non ha bisogno di cablaggi da condurre sino alle pulsantiere di comando: viene alimentato dalla stessa corrente del binario, che nell’esercizio digitale è costante, e risponde all’impulso, sempre digitale, proveniente dal binario stesso, comandato da una centrale posta accanto al trasformatore ed alla centralina di controllo convogli.
Infine, ricordo una caratteristica saliente del sistema a tre rotaie: la possibilità di realizzare ogni tipo di circuito, senza tenere conto della polarità dei due binari tradizionali. Racchette, anelli di ritorno ecc. non sono mai un problema, questo proprio grazie al terzo binario, quello centrale.
Il binario M non è più in produzione da qualche anno, ma è ancora ricercatissimo dagli appassionati. Per farsi un’idea è sufficiente consultare le aste su eBay nel corso delle quali viene venduto. Certamente il declino sarà inevitabile, ma sono ancora moltissimi gli impianti realizzati ed ampliati con tale armamento.