Model Expo - Novegro 2008

Novegro, un appuntamento importante che avevo seri motivi per temere di perderlo, ma, come a volte sucecde, i desideri si avverano e, all'ultimo momento, sono riuscito ad andarci; avrei voluto strarci un giorno in piu' come addirittura mi pareva possibile, ma sono stato richiamato d'urgenza al mio lavoro e cosi' mi sono perso il Premio Muzio. Pazienza, i modelli che partecipavano al concorso li avevo comunque visti, rimanendone veramente entusiasta per la qualita' delle realizzazioni. Oramai il modellismo, anche quello in scala N, e' diventato veramente raffinato e ne sono intimamente felice e orgoglioso perche' io ho sempre pensato e sostenuto che si potessero costruire in proprio modelli di qualita' pari o superiore a quella industriale e un po' di quella qualita' che si ammirava nella vetrinetta dell'ASN sapevo benissimo che era stata istigata e aiutata anche da me, in particolare grazie ai Master che da anni teniamo a Firenze, sempre organizzati dall'ASN.

Il Premio Muzio e' una gara biennale tra modellisti della scala N, anch'esso organizzato dall'ASN in ricordo di quel grande modellista, prematuramente scomparso, che fu Giovanni Muzio. Quest'anno, come ho detto, la qualita' dei modelli contenuti nelle due vetrinette loro dedicate, era veramente da primato; non che non ci fosse da aspettarselo, in quanto, gia' da qualche anno, la qualita' media dei lavori presentati da questa manifestazione e' notevolmente migliorata, ma quest'anno eravamo proprio a livelli notevolissimi. Guardate, in queste foto che seguono, alcuni dei lavori presentati e giudicate voi stessi, ricordandovi sempre che un locomotore in scala N e' lungo circa 10 cm e largo meno di 2! Sono dei bellissimi microbi raffinati e rifiniti in tutto e per tutto come i modelli in scala H0 pur avendo un volume maneggiabile di circa 8 volte minore!

Ma non c'erano solo locomotive, molti modellisti si erano cimentati con carri e vagoni passeggeri, guardate qui sotto...

Come potete ben capire la lotta tra i vari modelli e' stata dura come, sicuramente, il lavoro della giuria, comunque alla fine della tenzone e' risultato vincitore il E.633 di Mario Malinverno, quello in alto a sinistra, che ho posto per primo proprio per questa ragione; gli altri sono invece in ordine sparso, non seguono la classifica, reputandoli tutti egualmente belli e meritevoli della stessa attenzione.

Sempre Mario Malinverno, presentava anche la realizzazione di un cantiere di lavoro con tanto di gru e di impalcature di sicurezza, tutto realizzato magnificamente in fotoincisione. Al fine che ne possiate giudicare la finezza, eccone due spettacolari viste subito qui sotto.

Lo stand dell'ASN presentava il plastico modulare gia' conosciuto, ma con una grossa novita', cioe' con il totale rifacimento della "staging yard", opera questa di Carlo Maldifassi ed (ancora) di Mario Malinverno; dobbiamo dire che Mario se la meritava la vittoria quest'anno, non solo per il suo splendido modello, ma per tutto cio' che lo vedeva protagonista in questa edizione di Novegro. Ecco la staging yard assieme ad altre viste della segreteria dell'associazione e del plastico modulare.

Bene, ora cominciamo a muoverci per il Model Expo per curiosare tra gli stands e vedere quali fossero le novita' di quest'anno. Cominciamo dalle ditte artigianali, AGM dell'amico Andrea Gerbi, per esempio, che presentava una bellissima novita', la RA3631, macchina di stile ottocentesco che era tra quelle che hanno trainato i primi treni delle FS nel 1905. A fianco una bella Gr. 940, sempre di sua produzione, gia' presentata a suo tempo, ma sempre bellissima e affascinante.

E che dire di questa Gr. 835 di Brass World? Perfetta, come tutte le realizzazioni che fanno capo a questa grande firma.

E poi DueBielle, con le sue accuratissime proposte, questa volta carri splendidi e un eccezionale carro spartineve

Altra casa Artigiana con la A maiuscola e' Elettren. Quest'anno nella vetrina di questa storica ditta trovavamo alcune bellissime Centoporte a cassa di legno in scala 0 (NB:verificare su questo supermodello se ci sono rivetti in rilievo! piu' avanti capirete perche' ho scritto questo), alcune carrozze della Compagnia Internazionale dei Wagon Lits, due Gr. 880 e una nascente Gr. 691 che promette meraviglie

Naturalmente Elettren e' da sempre assieme a Lombardi, altro storico Artigiano con la A maiuscola, che ripresentava il suo gioiello del momento, la stupefacente locotender francese 242 in scala 0, elegantissima e possente.

CG Modelli presentava una serie di modelli di vaporiere italiane, penso in parte provenienti dalla cessata Tecnotren, mi riferisco alla Gr. 735 e alla "Mucca". Modelli in ottone, di buona fattura che ho visto ripresi e rielaborati anche da Navitren (745)

Morciano presentava un coloratissimo diesel da manovra pesante e il prototipo del nuovo pendolino che e' stato ordinato sia da FS che da Cisalpino. Le fattezze sono molto buone, aspettiamolo quando non sara' piu' allo stadio di prototipo; certamente sara' un modello molto atteso da chi segue questa tipologia di mezzi ferroviari.

Veramente splendida la ALn 772 di OsKar. La inserisco impropriamente tra gli artigiani in quanto questo e' un prodotto industriale, costruito in oriente, ma la ditta proviene da un passato di "taglio" artidianale. Se continuera' con prodotti di questo tipo e valore, provvedero' sicuramente a cambiarle settore di appartenenza. Splendide le soluzioni tecniche e l'assemblaggio, nel suo segmento lo definirei un modello di gran classe. Lo aveva in programma anche ViTrains, ma a questo punto credo che sara' costretta soprassedere, soprattutto in virtu' del fatto che difficilmente potrebbe superare lo standard di questa ottima realizzazione, per questo modello so di incontri per un progetto comune tra le due aziende, evidemtemente le due strade non si sono incontrate. Se penso che io possiedo ancora i modelli della GT... qui siamo anni luce piu' avanti!

Comofer, da cui mi aspettavo gli sviluppi dlla "Fanta" di cui avevamo visto il musetto l'anno scorso, presentava, invece, un 245, interessante locomotore da manovra, molto diffuso nei grossi scali. Sono perplesso per la scelta del soggetto in quanto molto simile ad altre realizzazioni viste nel passato, comunque auguro a Comofer ogni soddisfazione da questo modello.

LoCo presentava le sue realizzazioni in scala N. Interessante la nuova ALe 840, modello che colma un vuoto tra le cose in metallo in questa miniscala e che ben si adatta alle linee secondarie riprodotte dalla maggioranza dei plastici. Forse, per un certo realismo, ci sara' il problema della linea aerea, cosi' poco diffusa sugli impianti di questa scala...

Sempre nella scala N era molto interessante la novita' dei "Pirati", infatti stanno mettendo in produzione le carrozze Z bigrige con telaio e tetto di provenienza commerciale, ricavate da carrozze Eurofima e fiancate in ottone fotoinciso; ottimo mix per assicurare buona scorrevolezza, costi contenuti e, soprattutto, modelli che difficilmente si sarebbero visti in questi periodi di magra, soprattutto in riferimento alla scala N italiana che i grandi produttori dimostrano di non seguire per nulla, forse non sanno nemmeno se esista.

Di interessante, tra gli artigiani della N, c'era ancora Acar con questa bella 773, oltre agli altri treni che gia' conoscevamo

Per concludere con gli artigiani e poi passare alle ditte industriali del settore, ecco dei grandi artigiani, quelli di Officina Uno che presentavano una serie di carri da urlo, naturalmente in scala 1

Di costruzione artigianale non poteva sfuggire questo grosso carro serbatoio. Ogni volta che vedo cose di questo genere penso sempre a quale potra' essere il mio futuro modellistico, in quanto io sono arrivato ad apprezzare la scala N, una tra le piu' piccole, proprio quando la vista comincia a fare i capricci e mi vedo gia' prossimo ad un radicale cambio di scala. Cosa ci sarebbe di meglio che costruire cose di questo genere in cui la vite piu' piccola e' da tre mm? Credo che questa sia l'unica chance per un quasi accecato, quale saro' prossimamente.

Eccoci quindi a parlare delle grandi aziende del settore, quelle industriali. Cominciamo da Acme che e' la piu' attiva, quella cioe' che ci ha abituato a sfornare modelli su modelli ad un ritmo incredibile. In questo stand ho avuto un piccolo battibecco con uno dei soci a causa dei rivetti che, a mio giudizio, non dovrebbero essere presenti sulle carrozze a cassa di legno, ma poi ci siamo spiegati e credo che ognuno di noi abbia capito le ragioni dell'altro; a parte questo, come avrete ben capito, una delle novita' di questa Casa, e' rappresentata proprio dall'apparire nel loro ricco catalogo di questa tipologia di carrozze Centoporte; eccole qui sotto, seguite da tutte le altre novita'.

Rivarossi presentava la sua ultima creazione, cioe' la Gr. 740, bella e finalmente proporzionata vaporiera italiana, ma, oltre a questa, presentava un'altro atteso modello, forse l'ultimo progettato dalla vecchia gestione Rivarossi, quello della "Sogliola", diffusissima macchina da manovra in tutti i piccoli scali, perlomeno fino all'avvento del 214 che le sostitui' tutte. Queste macchinette preparavano i carri secondo destinazione, in attesa che passasse il treno raccoglitore a prenderseli; quest'ultimo nel 99% dei casi era trainato da una Gr. 740 ed ecco quindi che si chiude il cerchio, rendendo ora possibi manovre realistiche sugli scali anche in epoca terza. Motorizzare una sogliola non e' cosa facile, lo sanno tutti coloro che si sono cimentati in questa impresa, quindi onore ad Hornby che ha voluto farci vedere quali siano le sue capacita' tecniche con quello che definirei un modello da esame di laurea in meccanica applicata.

Anche Roco a Novegro presentava due belle novita', tutte e due fatte sulla scorta di esperienze precedenti, ma interessantissime sotto il profilo delle attese del modellista italiano. La prima era la versione post-TEE del Binato Breda, anche se qui devo riscontrare alcune pecche che, per dirla sinceramente, non so se verranno rimediate. I modellisti, comunque, controlleranno e credo che acquisteranno il modello solo se alla fine sara' corretto. Le pecche di cui parlo, si riferiscono alla semiunita' ALn 448 che, al vero, poco dopo il cambio di servizio, venne privata del motogeneratore che era dietro alla cabina di guida e, al suo posto ricevette due gruppi di batterie. Questa modifica esteticamente comporto' la soppressione dello scarico e relativo portello sul tetto, la soppressione del radiatore sul lato sinistro e la contemporanea apertura di una serie di feritoie per l'arieggiamento del vano batterie, su ambedue i fianchi, tra cabina e saracinesca del bagagliaio. E' chiaro a tutti che il giorno dopo della cessazione del servizio TEE i mezzi si trovavano ancora nello stato in cui erano il giorno prima, quindi sarebbe stato sufficiente togliere semplicemente lo stemma TEE per rispondere a quel periodo temporale, ma io reputo che un modello da vendere a chi ha gia' acquistato quello in versione TEE, debba avere delle oggettive differenziazioni, ne piu' ne meno di quelle che ha subito il mezzo nella realta', tantopiu' che esistono molte piu' foto di quando faceva servizio normale, piuttosto di quando era un treno TEE. Per dirne una su tutte, il colore rosso vinaccia di questi treni, nel frattempo, era virato verso il viola e il colore crema si era di molto schierito, non rispondendo piu' alla colorazione TEE di origine...

L'altra novita' di Roco era rappresentata dal D.343. Mi permetto di ricordare che e' da una vita che dicevo (e scrivevo) che non riuscivo a capire come mai, dopo aver fatto uno strepitoso D.345, considerando che il telaio, la motorizzazione e molte altre parti fossero comuni, la Roco non avesse pensato di fare anche il D.343. Questo e' uno dei modelli piu' significativi per le nostre ferrovie, quello che, dopo mille prove di valutazione se fosse conveniente la trasmissione idraulica o quella elettrica per i locomotori diesel, opto' per quest'ultima e diede vita ad un progetto "modulare" che diede i natali prima a D.343 e D.443 e poi a D.345 e D.445. Il D.343 fu il primo e da esso si comincio' veramente a sostituire le loco a vapore in tutte quelle linee a scarso traffico, di fatto cambiando il volto ai binari delle nostre Ferrovie dello Stato. Io ero stanchissimo di aspettare e cosi', qualche anno fa, ho dato vita al suo modello in tutto ottone che potrete vedere nelle pagine della Locomodel sia in scala H0 che in scala N. Onore e merito, quindi, a questo piccolo ma storico locomotore diesel. La Roco, finalmente, ora lo produrra' e non solo nella versione di origine, bensi' anche nella seconda serie, inizialmente distinguibile per il doppio scarico sul tetto determinato dal cambio di motorizzazione. Eccoli qui sotto tutti e due.

Di Vitrains ho parlato nel valutare l'occasione che ha perso con l'ALn 772, pero' la ditta Vicentina presentava anche una bella serie di "Micette", le ALn 668.1400, le prime, diffusissime su ogni binario italiano; esse rappresentano un'altra bella "botta" al vapore sulle linee secondarie. La Vitrain ha riprodotto ogni colorazione, realizzando un modello molto pregevole che potete vedere qui di seguito

Marginalmente possiamo parlare anche di Liliput che di nostrano aveva solo questo locomotore da manovra della Badoni, non e' molto, ma si sa che non e' da Liliput, alias Bachman, che possiamo aspettarci grandi novita' italiane, comunque un bel Badoni e' meglio che niente...

Ma Novegro, come ben tutti sanno, non e' solamente una caccia alle novita'; di cose di vario genere, da vedere, ce n'erano tante ancora.

Per esempio questa grossa gru costruita con il meccano, realmente funzionante a vapore, abilmente comandata dal suo costruttore; guardate nella seconda foto il meccanismo con tanto di caldaia e trasmissione del moto a tutte le sue funzioni, rotazione, inclinazione del braccio, sollevamento e discesa del gancio... veramente spettacolare, da fermarsi quarti d'ora a vederla funzionare!

Come era spettacolare questa meravigliosa Andrea Doria in grandissima scala, riprodotta in ogni piu' minuto particolare, con un video che ne spiegava passo-passo tutto il procedimento del suo recupero e del successivo restauro. Complimenti per la pazienza e l'abilita' dimostrata.

tra le cose militari, mi e' piaciuto molto questo nostro carro armato, faceva tenerezza pensando a quelli tedeschi o alleati, ma era costruito e dipinto alla perfezione, una vera opera d'arte, anche se di un settore che non amo particolarmente

Di plastici, come sempre, non ce n'erano molti, per questo genere di cose bisogna andare alla fiera di Verona. C'era qualche modulo qua e la, come quello del gruppo Briano che pero' ho fotografato in vari altri resoconti, poi c'era questo piccolo, ma carino, poco piu' di un diorama, con un riuscito tentativo di farne apprezzare l'illuminazione grazie ad una copertura che ne proteggeva l'interno dalla luce d'ambiente

Comunque il piu' grande era quello del "Gruppo E.656" che presentava parecchi nuovi moduli e l'inizio della stesura della linea aerea.

Qui dovremo fare una pausa del racconto per entrare nel merito della realizzazione, geniale, dei collegamenti della linea aerea tra modulo e modulo; infatti, come tutti ben sanno, la linea aerea da' un grande impatto realistico alla coreografia generale, ma difficilmente la si vede nei plastici modulari, in quanto c'e' il problema delle giunzioni tra modulo e modulo che, se danno gia' un po' di problemi nel far combaciare i binari uno esattamente di fronte all'altro, con la linea aerea i moduli sono addirittura sadici per la quantita' di problemi che procurano. Ebbene i ragazzi del Gruppo E.656 hanno risolto brillantemente il problema con una soluzione praticissima e di grande robustezza; guardatela qui sotto.

Come potete notare il risultato globale, visibile nelle due foto sotto, e' di assoluto pregio e modellisticamente perfetto. Il giochetto consiste nell'aver studiato una soluzione per cui un lato della catenaria che si affaccia al bordo del modulo termina con uno slot in cui va ad infilarsi e ad agganciarsi la catenaria proveniente dal modulo contiguo. Una molla di minimo impatto visivo, tra l'altro posta a congrua distanza, svolge la funzione di tener tesa in posizione stabile la giuntura cosi' ottenuta. Ripeto, geniale! Complimenti agli ideatori di questa meraviglia.

Come sempre, nella parte esterna ai capannoni che contenevano la fiera, si svolgevano attivita' le piu' disparate, come quella della simulazione di ottocentesche manovre militari con personaggi in carne ed ossa vestiti di tutto punto con cavalli, moschetti e baionette

Per gli amanti delle ferrovie, pero', all'esterno, nella parte tenuta a prato, non si facevano solo manovre militari, infatti si snodava anche una piccola linea ferroviaria su cui marciavano bellissime locomotive funzionanti veramente a vapore, ecco un piccolissimo assaggio di queste strepitose loco che facevano felici un nugolo di bambini, oltre a noi vecchi appassionati e ai loro conduttori.

Quando si va per fiere e mostre di questo tipo, si cerca anche cio' che non si riesce a trovare altrove; bene, io questa volta sono riuscito a comperare una pinzette che cercavo da tempo ma che mai nessuno aveva in vendita, non si tratta altro che di una banalissima, ma quasi introvabile a quanto sembra, pinza piegafili che serve molto a chi esegue cablaggi, ma anche a noi che spesso dobbiamo piegare lamierini fotoincisi di piccolissime dimensioni a 90 gradi. Per le cose piu' grandi va benissimo la piegatrice, ma per le cose piccolissime questa pinzetta e' un toccasana; ora finalmente ce l'ho. Eccola qui sotto con una vista, anche se non bellissima, delle punte atte a piegare.

Ma non e' tutto, perche' sono riuscito a trovare anche una loco che cercavo egualmente da parecchio tempo, esattamente la FS Gr. 688 ex Gruppo 429.900 del KkStB, loco austroungarica, vecchia preda bellica o riparazione danni di guerra (quella del 1915-1918) che dir si voglia, bella locomotiva per treni passeggeri, ottimamente realizzata da Kleinbahn.

Devo dire che, questa volta, pur venendo via prematuramente da Novegro ero veramente felice per questi nuovi giocattoli che mi ero comperato e i tanti amici che avevo trovato.

Bene, eccoci arrivati alla fine del nostro viaggio, con questo e' tutto. Anche se sapete bene che io sono un sostenitore della candidatura di Verona come Fiera Nazionale del modellismo per i motivi che ho detto e scritto mille volte, in conclusione devo dire che questa edizione di Novegro mi e' piaciuta un po' di piu' delle ultime.

Un caro saluto a tutti e ... alla prossima!