Una manifestazione modellistica tra le piu' interessanti d'Europa,
probabilmente la piu' vicina
a qualsiasi tipo di modellista, ma sicuramente unica per chi ama
i treni, i plastici e il movimento
Grande, grande e ancora grande! Mai ci si potra' pentire di aver fatto il lungo viaggio per venirla a visitare!. E' la fiera maggiormente a misura di modellista, dando risposte sempre concrete ad ogni sua attesa ed ad ogni sua necessita'. Guardate la coda che c'era gia' alle otto e mezza del mattino del primo giorno di apertura, non male, vero? pensavo che nei giorni successivi fosse minore, invece al mattino, quando arrivavamo noi la coda era sempre praticamente uguale a questa
Questo e' il terzo anno consecutivo che la frequento e credo che continuero' il trend per molti anni ancora, la gente e' fantastica e si respira passione ovunque. Pero', a differenza dei miei due precedenti viaggi a Stoccarda, questa volta mi presentavo agli amici tedeschi in una nuova veste, portando al debutto fuori dalla nostra terra la neonata LOCOMODEL. Ebbene si, stavolta la mia veste era quella dell'espositore, ma non preoccupatevi, non vi tediero' con questo.
Sia pur per strade diverse e in momenti diversi a causa dell'enorme traffico trovato a causa di un lunghissimo week-end, siamo arrivati in fiera al pomeriggio del giorno precedente l'apertura, ci siamo subito attivati per mettere a posto ognuno le cose di sua competenza, chi studiava la disposizione piu' consona dei moduli dell'ASN, chi metteva a punto le cose elettriche, chi fissava le gambe ad ogni modulo che, ovviamente, viaggia senza di esse, insomma, un brulichio di persone indaffarate, ma ognuna pienamente consapevole del proprio compito ed ognuna pronta ad andare in aiuto di un compagno in difficolta'. Posso garantire che l'ASN ha fatto un figurone. Io ho aiutato un po' a scaricare macchine e furgoni e poi mi sono cimentato nel pensare a come avrei potuto sfruttare al meglio quello spazio espositivo cosi' inusuale e assolutamente inaspettato che mi era stato offerto dagli amici tedeschi.
Infatti l'N Club mi aveva messo a disposizione una consistente parte di un espositore molto interessante, gia' presente l'anno scorso, fatto a gradini ed in grado di contenere un numero incredibile di modelli. Non ero preparato a questo, mi aspettavo una vetrina normale. Ne ho utilizzato solo una minima parte per non sentirmi sfacciato con i nostri ospiti, comunque, alla fine, il risultato non mi pareva male, anche se i modelli non risaltavano molto e l'unico sacrificio, in un'area fondamentalista della scala N, e' stato quello di non esporre il materiale in scala H0, ma non e' stato poi cosi' grave.
Ecco qui sotto il risultato del mio lavoro...
Quest'anno, a differenza degli anni scorsi, avevamo a disposizione una sala diversa dal grande padiglione numero 5, esattamente la numero uno, piu' vicina all'ingresso, ma parecchio piu' piccola, quindi tutte le disposizioni dei moduli e quelle logistiche ormai consolidate, dovevano essere stravolte e i moduli non potevano piu' essere tutti uniti in un unico magico percorso che attraversava idealmente tutta l'Europa, bensi' dovevano vivere vite piu' o meno separate per permettere al pubblico di muoversi utilizzando anche i corridoi trasversali. Non e' stata una piacevole sorpresa, ma in breve tempo l'organizzazione tra di noi era tale, soprattutto all'ora di pranzo, che tutto cio' era ampiamente dimenticato e quello che non potevano fare i treni, cioe' passare da una zona all'altra, lo facevamo noi, continuando e consolidando ancorpiu' quell'eccezionale fratellanza dimostrata negli anni passati.
Accanto alla vetrinetta in cui erano esposti i miei modelli, ce n'era una gemella in cui l'NClub tedesco aveva esposto un numero impressionante, ben 63, di 215/216, potente loco diesel tedesca da treno, tutte diverse tra di loro, a rappresentare la moltitudine di versioni, tecniche o cromatiche, differenti in cui si e' presentata sui binari tedeschi questa locomotiva dalla sua comparsa ad oggi. Decisamente una cosa di grande effetto.
I moduli italiani, quest'anno, erano connessi, sempre tramite il famosissimo "salto di montone" gia' visto nei precedenti resoconti su Stoccarda, solo a quelli tedeschi, ma a dei tedeschi un po' particolari, in quanto questi rappresentavano il gruppo tedesco di "american fans" ed il loro impianto mostrava quelle eccezionali "tirate" tipiche degli U.S.A., con due o tre loco in testa e qualcun'altra sparsa lungo il treno; vedere treni di questa portata e' sempre uno spettacolo! Il peggio era che, essendo noi allacciati fisicamente a loro, di tanto in tanto, mandavano verso i nostri modul itreni assurdi per i nostri binari , e per le nostre abitudini, ma che, comunque, hanno retto molto bene anche a queste dure prove. Ecco qui sotto qualche foto dell'impianto a cui eravamo allacciati e qualcuno dei treni che vi facevano girare...
Noi, comunque, non sfiguravamo affatto, anzi, i nostri ragazzi avevano fatto un lavoro veramente egregio; devo dire che alcuni punti dei nostri moduli erano decisamente all'altezza dei migliori ed il tono generale era davvero di ottimo effetto. le foto che seguono testimoniano i miei punti preferiti dell'impianto messo in piedi dai nostri ragazzi dell'ASN, giudicate voi.
Il "plastico" piu' bello e piu' apprezzato era sicuramente italiano, era, infatti, l'ormai rituale tavola imbandita con ogni leccornia possibile, il meglio che ogni nostra regione possa dare, che andava in onda ogni giorno all'ora di pranzo e che riuniva, attorno ad essa, i fermodellisti di quasi tutta Europa. Un momento in cui si parlava tutti la stessa lingua e mentre le mandibole lavoravano, gli occhi di ognuno andavano perlustrando tra cio' che c'era da mangiare e da bere per designare in anticipo quale pietanza sarebbe stata la prossima vittima di quelle assatanate mandibole. Quest'anno, bisogna dirlo, anche altre nazioni, soprattutto Francia e Spagna, con l'aggiunte di ottimi dolcetti inglesi, si sono date da fare con un buon apporto di specialita' tipiche del loro Paese e posso garantire che l'offerta globale era decisamente notevole, tanto che un giorno io ho gustato solo specialita' francesi e il giorno dopo solo spagnole; avevamo l'Europa unita sulla tavola ogni mezzogiorno, scusate se e' poco. Ecco qui ripreso il nostro Presidente, Antonio Rampini, con Carlo Maldifassi che danno inizio al rituale...
Naturalmente il grande gruppo che si e' creato e che ormai nutre un forte legame tra i vari componenti, non si limita solo a queste colazioni, oramai gli "N Clubs" di mezza Europa si sono indisolubilmente legati, soprattutto grazie all'amicizia nata tra le persone che compongono queste associazioni, tutte persone speciali, tra cui mi onoro di avere un posticino anch'io, quindi, ogni sera, chiusa la fiera, cosa poteva esserci di meglio di cenare tutti assieme, ridere, scherzare, premiare quelli che hanno meriti particolari e, nel frattempo, anche progettare nuove mosse e nuove strategie per diffondere sempre piu' questo nostro hobby, o tenere alto il prestigio nazionale? Eccoci nelle foto seguenti mentre si fa bisboccia in una Gasthof poco lontana dalla fiera.
Dopo questa parentesi prettamente culinaria, torniamo ai treni; bene, di fronte a noi si trovavano gli amici inglesi con una serie di moduli pseudo-montani, semplici ma gradevoli, di ampio respiro, in cui spesso vedevamo circolare treni di buona lunghezza, per lo piu' monotematici, ma non erano infrequenti anche piccoli e simpatici trenini di sapore locale.
Inoltre, anche gli inglesi disponevano di una vetrinetta espositiva, gemella di quelle viste prima, ceduta gentilmente dagli amici tedeschi anche a loro, in cui esponevano il materiale rotabile della loro nazione.
Secondo me, pero', la palma del miglior gruppo, relativamente alla scala N, quest'anno se l'erano ampiamente meritata i francesi, che presentavano un impianto assolutamente omogeneo, curato in ogni piu' piccolo dettaglio, perfettamente funzionante e con una miriade di sofisticazioni, tipo le insegne luninose di bar e negozi gestite da microprocessori, a parole scorrevoli (in scala N !!!) che lasciavano addirittura perplessi. Ecco un'esauriente carrellata del loro impianto che fa ben capire quanto bravi siano stati nel portare cosi' tanti moduli e cosi' belli.
Ma per quel che riguarda la Francia non e' tutto, perche' il loro presidente, Dominique, che produce stupendo materiale per l'N metrico, presentava un impianto separato in cui, ovviamente, circolavano i suoi piccoli tesori. Eccone due scorci.
Dopo i francesi e gli inglesi, erano presenti anche gli spagnoli anch'essi con un grande impianto, in parte ancora in costruzione, ma interessante sotto molti aspetti, a dimostrazione della rapida ascesa del club scala N spagnolo che ad ogni anno mostra sempre di piu' con quale volonta' si danno da fare per raggiungere i vertici, un gruppo notevolmente interessante. Mi e' molto piaciuto un ponte levatoio ferroviario, in piena linea che veniva gestito da un ragazzino che non credo avesse molto di piu' di 10 anni, notevole anche questo fatto; non immaginavo nemmeno che esistessero siffatte situazioni ferroviarie, ma mi hanno garantito che era l'esatto modello di uno vero, boh, di stranezze ce ne sono veramente tante a questo mondo.
L'avevamo gia' visto l'anno scorso, ma lo ripropongo volentieri anche quest'anno, il grande impianto in scala N, che riproduce la stazione di Singelfinden fotografata nell'anno 1918, con lo scalo merci, ovviamente tutto Mercedes Benz, beh, non dimentichiamo che siamo a Stoccarda... Questa volta pero' ne faccio vedere anche il quadro di comando, cosi' ampliamo ancorpiu' la conoscenza di quest'impianto meraviglioso.
Non molto lontano da questo plastico c'era un'area completamente dedicata ai bambini, come molte altre per il salone; evito di disquisire sull'argomento, ormai l'ho fatto troppe volte, dico solo che la cosa dimostra lungimiranza e rappresenta una semina che mi piacerebbe vedere anche da noi, se non coinvolgiamo i ragazzini nel nostro hobby, fra non molto ci troveremo solo noi vecchi arteriosclerotici.
Non mancavano parecchi produttori di vetrine per modelli che non ho voluto fotografare perche' secondo me non avevano nulla di innovativo ,e non mancava nemmeno qust'anno un signore che proponeva sfondi retroilluminati per far sentire meno soli i modelli in vetrina o per abbellire e dare un certo senso di profondita' a plastici e diorami.
Gia' come l'anno scorso, molto presente era la scala Z che, ancora una volta, faceva vedere quanto pochi siano i limiti a cui e' soggetta. Anche se in misura minore dell'anno scorso (ma questo dipendeva solo dagli spazi minori a disposizione), ampie aree erano solamente dedicate a questa miniscala ormai matura e senza complessi revenziali nei confronti delle scale piu' grandi, praticamente tutte le altre. Infatti, dal minimpianto nella valigetta, gia' fatto vedere l'anno scorso (Vedi Stoccarda 2004), a quello nel televisore, gli appassionati della Scala Z ci deliziavano con impianti di notevoli dimensioni e dal funzionamento ineccepibile; io non ho mai visto qualcuno dare un colpetto ad una loco perche' non ripartiva dopo una fermata, tutto andava sempre per il meglio, con grande soddisfazione dei costruttori di questi impianti e degli spettatori.
Inutile dire che la scala H0 era quella piu' visibile e quella con il maggior spazio occupato, non tanto dai plastici (quest'anno, pero', non particolarmente apprezzabili come, invece, e' stato l'anno scorso), bensi' da tutti quei venditori di materiale che riempivano i corridoi della fiera. Moltissima scala H0 e, considerando che ci trovavamo a pochi passi dalla fabbrica di Goeppingen, tantissimo Maerklin. I negozi e gli stand che vendevano confezioni, ovviamente non li ho fotografati, ma una certa testimonianza sui plastici e' cosa doverosa e la trovate qui sotto. Come dicevo, una particolarita' curiosa per noi, e' che erano pressoche' tutti costruiti con materiale Maerklin. Che uno dei motivi di questa scelta sia la proverbiale affidabilita' di questo materiale?
Ma c'erano anche le scale grandi, tra cui, quest'anno, spiccavano quelle grandissime, tipo il II metrico tipo LGB; guardate qua sotto che belle ambientazioni c'erano per queste ferrovie da giardino.
Avete visto quella telecamera sul carro? Noi diventiamo cretini a cercare le telecamere piu' piccole perche' diversamente non sappiamo dove metterle, e loro possono permettersi il lusso di far girare una bestia del genere, neanche tra le piu' piccole, tra l'altro, senza problemi! Penso che quando saro' vecchio, questa sara' la mia scala!
E poi c'erano tanti diorami, sparsi un po' qua e un po' la, alcuni veramente stupendi con dettagli degni di una fiera cosi' importante, altri erano un po' piu' casalinghi, tipo l'ovalino comunque simpatico, ma sempre degni di un pubblico attento e abituato alle grandi performances, come quello tedesco
Ce n'era anche uno di incredibile che, se non si riferisse ad un ambiente marginalmente ferroviario e realizzato con figurine Preiser, farebbe sicuramente gridare allo scandalo o quantomeno all'OT in questo mio tradizionale resoconto, ma era perfetto e quel che voleva significare lo significava in modo esemplare. In pratica, penso per la prima volta nel fermodellismo, l'autore, secondo me per niente perverso, anzi, molto attento alla realta' che ci circonda, si e' dilettato nel riprodurre una tipica casa a luci rosse, naturalmente di stile tedesco. Questa...
Con le sue macchinine ferme sulla strada antistante, con le sue donnine che contrattano con i possibili clienti, un quadretto del tutto normale, all'apparenza...
ma... se l'osservatore spingeva lo sguardo un po' oltre la finestra aperta del primo piano... ambiente soft, specchi ovunque, anche sul soffitto...
e il furgone parcheggiato a lato della suddetta casa?... beh posso solo aggiungere che le scene riportate erano animate.... che dire, grande fermodellismo...
In questa grande fiera, oltre ai nostri beneamati treni, c'era di tutto, ogni settore del modellismo era degnamente rappresentato con modelli splendidi, a volte talmente sofisticati ed elaborati che c'era da chiedersi quanto tempo aveva impiegato l'autore per arrivarne a capo. Modelli di auto, camion, questi tutti radiocomandati, missili, mongolfiere, aerei, elicotteri, mezzi militari, navi, barche e motoscafi di ogni tipo, macchine a vapore vivo, riuscivano ad imbalsamare, nel vero senso della parola, chiunque si fosse avventurato in questo mondo con un occhio attento e non superficiale, chiunque che, come me, cercasse di capire come si sia potuta fare ogni cosa, con quali mezzi, con quali filosofie costruttive, con quali materiali. C'era da perdersi, da fermare il tempo per arrivare a studiare ogni cosa e per avere, soprattutto, modo di riuscire a non perdere qualcosa di significativo prima della sua chiusura. Purtroppo, pero', il tempo scorre inesorabilmente e sono certo che, alla fine di ben quattro giorni di totale immersione in quel ben di Dio, qualcosa l'avro' sicuramente perduta.
Intanto c'e' da dire che mai qui in Italia un modellista costrutore si sarebbe potuto trovare davanti ad espositori di profili in ottone di questa abbondanza, guardate bene, si poteva trovare di tutto, non c'era misura o forma desiderata che non fosse presente, pareva un sogno. Ovviamente questa era una tappa obbligata e tutti abbiamo attinto a questo Eden con il forte rimpianto di non avere anche qui in Italia negozi, magari quello vicino a casa, con dotazioni di questo tipo...
Le curiosita' erano tante, infatti questa fiera non era solo modellistica, bensi' aveva un bel po' di capannoni dedicati alla casa, al decoupage, al cucito, all'elettronica e a molte altre attivita' del tempo libero, un vero spasso e una notevole presa di coscienza in campi che, diversamente, nessuno di noi avrebbe avvicinato se, come ho detto, non ci fossero stati offerti sotto al naso da questa inaspettata occasione di abbinamento. Tanto per dire, nel settore del cucito io ho comperato delle piccole rondelle colorate in plastica colorata, che si rivelano molto utili nel sistema di isolamento delle prese di corrente nei miei nuovi piccoli diesel FS, ma altri hanno trovato risposte a necessita' diverse.
Per esempio, una cosa molto interessante per chi deve fotografare oggetti delle dimensioni simili ai nostri treni era un tipo di valigetta, appositamente attrezzato che conteneva in se' tutto l'occorrente necessario ad un reporter che debba documentare fotograficamente gli oggetto di una mostra. Di queste valigette, geniali per molti versi, ce n'erano di parecchie misure e variamente attrezzate, eccone una qui sotto, ma ce n'erano altre che prevedevano in modo semplice anche il filtraggio della luce, al fine di non avere il disturbo delle ombre ed altro ancora.
Molto ben rappresentato era il settore delle colle, colle di tutti i tipi, eccone alcuni esempi, ma non li ho fotografati tutti.
ma c'erano anche stands che vendevano prodotti abrasivi e mole, altri che vendevano sistemi per l'affilatura, altri ancora che si interessavano di saldatura, insomma, c'era di tutto, bastava solo aver la voglia di assistere alle dimostrazioni e si sarebbe comprato di tutto.
Per me le cose piu' interessanti di questa fiera, pero', da buona fiera tedesca qual'era, sono state le macchine e gli attrezzi. Erano moltissime le aziende presenti con il loro campionario e moltissime macchine erano in funzione, a dimostrare la loro bonta', la loro versatilita', o, semplicemente, per far felice qualcuno che desiderasse usarle per un po'. I torni e le frese a controllo numerico si sprecavano; ce n'erano ovunque e dimostravano di poter fare cose incredibili, assolutamante impossibili ad una macchina a comando manuale, grazie al computer che gestiva i loro movimenti e rendeva possibile ottenere forme stupefacenti semplicemente disegnandole in pochi minuti con programmi specifici. Che bel sogno avere cose del genere...
Credo che una bella panoramica della sala in cui si trovava tutto questo ben di Dio, a questo punto sia doverosa. Vedete? una grandissima sala zeppa di gioielli di tutti i tipi.
Non mancavano le cose interessanti, vero?, ma tutto cio' non era che una frazione di cio' che si poteva ammirare, mille e mille cose diverse ed egualmente interessanti in ogni dove, migliaia di colpi al cuore.
Ho trascorso delle belle mezz'ore a guardare le gare delle auto radiocomandate, memore di quando anch'io praticavo questo meraviglioso hobby, mi piace ricordare che sono stato tra i primissimi, ben piu' di trent'anni fa e l'ho seguito per molti anni, costruendomi in proprio ogni cosa, ben diversa la situazione di oggi in cui in commercio si trova ogni particolare gia' bell'e pronto!. Beh, bando alle malinconie, qui c'era una gara dopo l'altra, su un percorso di media difficolta', che vedeva coinvolte tutte le categorie della specialita', da quelle elettriche ai "mostri" con motore a scoppio. Erano gare seguitissime ed era addirittura difficile trovar posto lungo il tracciato se si arrivava in ritardo alla partenza.
A proposito di auto, all'ingresso della fiera c'era una ditta, chiaramente artigiana, che esponeva stupendi modelli di auto in scala grande, con un dettaglio incredibile, tanto per dire, era riprodotto tutto il meccanismo delle trasmissioni, compresi tutti gli ingranaggi di cambio e differenziale!
Una parte molto accattivante della fiera era quella dedicata ai camions, al movimento terra e alle gru, tutti mezzi radiocomandati, in cui era riprodotta ogni funzione, tutti con sonoro riproducente i veri effetti di ogni macchina e tutti dotati di luci, qualcuno anche con la funzione abbagliante/anabbagliante e dei suoni di clacson e trombe perfettamente riprodotti anch'essi. Tutti i mezzi erana altresi' dotati di cicalino di sicurezza durante la retromarcia; anche qui sarebbe stato lecito soffermarsi per ore e ore. Con questi mezzi si sbancava, si caricavano camion, si trasportava, si costruiva, si demoliva per ritrasportare e ricostruire altrove, in un ciclo continuo e affascinante.
Molti erano gli stands in cui si offriva e si dimostrava il vapore vivo e le sue macchine; e' cosi' che e' nata la locomotiva, la rivoluzione industriale e la nostra storia moderna, proprio dal vapore e dalle sue applicazioni. Avevamo un grandissimo stand dedicato a queste fantastiche macchine anche vicinissimo al nostro plastico, ma con la motivazione che, tanto era comodo e avrei potuto fotografarlo quando avrei voluto, alla fine me ne sono scordato e pensare che ci saro' passato davanti mille volte in quattro giorni di fiera, peccato, perche', secondo me, era il migliore, quello meno classico, quello che aveva elaborato le macchine a vapore piu' fantasiose. Comunque ecco le foto di altri stands del settore, ubicati piu' lontano e quindi immortalati al primo giro.
In questa fiera c'erano le cose piu' incredibili; avreste mai pensato di imbattervi in una decina di stands che proponevano razzi? Si, proprio razzi, ma non quelli per fare i botti di capodanno, bensi' proprio perfette imitazioni di missili veri, esistenti, alcuni enormi che riproducevano quelli delle missioni spaziali americane, tipo i Gemini e gli Apollo. Questi appassionati mostravano continuamente video ed avevano appesi alle pareti dei loro stands, oltre che le foto dei razzi in volo, addirittura i grafici delle prestazioni dei loro modelli, tutto con una serieta' che mi faceva sorridere un po' anche se nel massimo rispetto, in asisse il tempo ed in ordinate i metri di salita; una vera scienza...
Una grande area era riservata ai mezzi acquatici, barche, navi di tutte le epoche, mezzi da diporto, sottomarini e una infinita' di motoscafi da corsa, sia riproduzioni di quelli veri da gara, sia , e questi erano la maggioranza, di veri bolidi radiocomandati. Li, infatti, c'era anche una grande piscina in cui si svolgevano gare e dimostrazioni e, vi garantisco, mai avrei immaginato che mezzi di questo tipo potessero avere prestazioni, ma soprattutto accellerazioni come quelle che ho potuto vedere. Ho assistito a qualche gara in quei quattro giorni e posso affermare che lo spettacolo e' grandissimo; direi solo che anche i bravi piloti di queste velocissime barche dovrebbero fare un po' di allenamento con delle auto radiocomandate, perche' la differenza di "manico" ritengo sia notevolissima. Penso che la scuola automobilistica sia di gran lunga piu' performante di quella acquatica e se qualcuno dei bravissimi con le auto si cimentasse in questa disciplina non avrebbe rivali di sorta, anche se disponesse di un mezzo un po' inferiore. Ecco qui sotto un po' di foto riprese mentre passavo tra gli stands e qualche inquadratura dall'alto in cui si poteva dominare lo specchio d'acqua in cui si svolgevano le gare. Ah, quasi dimenticavo, ho assistito anche ad una gara per imbarcazioni a vela, imbarcazioni che traevano l'energia per correre dal vento provocato da grandi ventilatori posti sul lato corto, in fondo, della piscina. Anche questo e' stato molto divertente, il modellismo, la passione e la fantasia non hanno limiti.
Di modellismo ce n'era tanto, tantissimo, penso che sia impossibile riproporre in cosi' poco spazio tutto quello che era possibile vedere in questo luogo. Per esempio, guardate queste foto qui sotto e poi ditemi se non meritavano di essere annoverate tra le cose importanti
Che ne dite? Uno stand come ve ne erano tanti altri, un sacco di modelli e neanche tanto omogenei, si, potrebbe essere un commento corretto se ancora non si sapesse che tutto cio' che c'e' nelle sei foto qui sopra, era fatto con la carta. Veri capolavori e tra questi, come potete vedere, c'erano anche dei treni.
So bene che mi sono dilungato molto, ma sapevo fin da quando avevo appena cominciato a girare per i corridoi di questa stracoinvolgente fiera, che il suo resoconto, anche se stringato al massimo e limitato al modellismo, ai suoi attrezzi e a poco altro, quindi senza le cose per la casa e l'enormita' di cio' che riguardava l'elettronica, sarebbe stato di una mole notevole. Pero' e' solo cosi' che, chi legge, puo' farsi una sana idea di cio' che si poteva vedere e, alla fine, un po' e' come ci fosse stato di persona, un po' di sfuggita, questo e' anche vero, ma questa panoramica ora la ritengo relativamente completa.
A quando una "Messe" di questo genere anche in Italia?
Ciao a tutti ed ... alla prossima.
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