Sicuramente moltissimi ennisti, se non tutti, possiedono una o più E424 Lima (con trasmissione a giunto cardanico) nel cassetto
Il problema maggiore di questo modello risiede nel motore, a tre poli, poco brillante e dotato di scarsa potenza.
Inoltre le ultime vicissitudini della Lima ne rendono difficile, se non impossibile, il reperimento come ricambio. La meccanica, invece, è dotata di vite senza fine e ruote dentate in ottone, che rendono questa parte, così importante per la “durata” del locomotore, veramente indistruttibile!!
È uno dei locomotori FS che uso di più sul plastico, in tutte e due le versioni, castano - isabella e navetta e non ho mai avuto problemi di funzionamento di tipo meccanico.
Bene, con i pochi accorgimenti, alla portata veramente di tutti, la vostra E424, vi assicuro, sarà veramente Super!
Cominciamo subito con l'eliminare il motore originale e la sella di plastica nera che lo sostiene.
Il perno della vite senza fine che fuoriesce dal castello della trasmissione sarà privato del fondello plastico dove si innestava il pezzo in arrivo dal<> motore.
Prendiamo ora il nuovo motore. Dovremo limare le due zone laterali di telaio ai suoi lati, essendo leggermente più largo. Noterete, come si vede anche dalle foto, che esso, poggiato in piano sul telaio, ha il perno non allineato a quello della trasmissione essendo più alto del motore originale. Nessun problema! Innanzitutto taglieremo con un disco abrasivo una parte del perno del motore CD, lasciando sporgere solo una lunghezza di 3 4 mm, che renderemo "ruvida" con carta abrasiva a grana grossa.
Per risolvere il problema dell'allineamento a cui accennavo prima, monteremo il motore leggermente inclinato, invece che piatto come in origine. La foto vi aiuterà a capire questo elementare ma efficacissimo espediente.
Ovviamente, prima di fissare il motore (io ho usato il Pattex Extreme che incolla tenacemente, rimane gommoso e quindi insonorizza e, all'occorrenza, può essere rimosso) useremo un tubicino siliconico morbido (io ho utilizzato un comunissimo tubicino per flebo) inserito tra il perno del motore e il perno zigrinato della vite senza fine, di un diametro interno tale da serrarli bene entrambi e consentendoci così di non usare colle bloccanti.
Questo tipo di motore, inoltre, pesa molto di più di quello originale, quasi il doppio, e contribuisce a mantenere abbastanza basso il baricentro.
Accorceremo anche le linguette delle prese di corrente provenienti dal carrello folle che potrebbero, ruotando, avvicinarsi troppo ai contatti del motore e le doteremo di cavetti, avvolti a spirale su una mini punta di trapano.
In questa forma i cavetti (con anima rigida) tenderanno a riportare sempre in posizione dritta il carrello dopo le curve e diminuiranno la rigidità che si sarebbe creata se avessimo saldato i fili in maniera classica.
Ad ognuno dei cavetti a spirale, provenienti dal carrello folle, salderemo le bobine in serie, che io ho posto, per motivi di spazio, sulla zavorra da me creata e isolandole da eventuali pericolosi corto circuiti annegandole completamente nel Pattex Extreme. (la bobina è quel componente che serve ad attenuare lo scintillio ruota-rotaia responsabile della fastidiosa patina dannosa per la captazione, quindi non eliminatele assolutamente!).
I cavetti in uscita dalle bobine andranno saldati al motore.
Abbiamo così una E424 con un motore praticamente indistruttibile, strapotente, silenziosissima, talmente esuberante che è necessario creare una adeguata zavorra che le eviti di "decollare". A questo scopo mi sono tornate utili delle barrette di stagno per la saldatura di tubi in rame, facilmente reperibili in qualunque ferramenta e che sono facili da tagliare e limare, si possono appiattire con il martello e si incollano anche con Attak. Con queste barrette ho costruito le zavorre che si vedono nelle foto, sulle cui dimensioni non mi dilungo essendo facilmente deducibili.
Potete notare, dalla foto, che questa zavorra si può rimuovere per intervenire sulla parte meccanica, per ingrassaggi, manutenzione, ecc.
Ho appesantito anche la parte del telaio sul carrello folle per equilibrare l'assetto e migliorare la captazione della corrente che ne trae giovamento.
La parte più difficile è finita.
Come avrete notato dalle foto ci sono delle basettine di polistirene con le lampadine e i diodi per l'inversione delle luci; chi lo volesse potrà facilmente operare anche questa modifica, prendendo spunto dalle immagini, visto che il circuito è ormai noto a tutti.
Chi volesse, potrà forare l’interno dei fari, e dotarli di vetrino.
Meglio ancora sarebbe usare le fibre ottiche della Arnold, che hanno le esatte dimensioni, curvate verso la lampadina, con un effetto veramente realistico.
Potremo inoltre dotare il nostro locomotore di pantografi Sommerfeldt, non perfettamente fedeli, ma sicuramente migliori degli originali, e funzionanti.
e vetri a filo (Micro Kristal Klear), che daranno un ulteriore tocco di "classe".
Un ulteriore miglioramento estetico, si avrebbe eliminando il grosso cassone centrale, fra i carrelli, e ricostruendo con della plastica gli accumulatori, presenti al vero, e riproducendo le scalette di accesso.
Va comunque considerato, che così facendo si alleggerisce molto il locomotore. Io, qualche volta (possiedo diverse E424) ho operato questa modifica, altre volte, no. A voi la scelta!!
Alcune considerazioni finali: il miglioramento nel funzionamento è dovuto, oltre che all'eccellente motore, che possiede un’elevata coppia e che consente un minimo "a passo d'uomo", anche ad alcuni accorgimenti elementari. Talmente elementari da sfuggire spesso a molti.
Isolare, per esempio, il motore fissandolo con un collante "gommoso" che smorza le vibrazioni, unitamente al tubicino siliconico, consente alle ruote di non perdere aderenza e di avere così maggior trazione e una grandissima silenziosità.
La lubrificazione leggera degli ingranaggi; la pulizia delle ruote, specie quelle del carrello folle, che si può e si deve effettuare periodicamente.
Io ho asportato anche la brunitura dalla fascia di rotolamento, dal bordino delle ruote del carrello folle e, dalle gole dove agiscono le prese di corrente, che, notoriamente, limita la corretta captazione della corrente.
A tal proposito consiglio la costruzione di un semplicissimo attrezzo, costituito da un qualunque motore elettrico dotato di un cilindro gommato (lo trovate nei vecchi riproduttori a cassette) e da un paio di cavetti con, agli estremi, delle pinzette a coccodrillo, come in foto.
Vi sarà utile, una volta posizionato il locomotore su un supporto adeguato, per far ruotare gli assi folli e pulirli con carta abrasiva finissima.
Come si può notare, il modello, presenta dei bei dettagli, tra i quali spiccano le targhe, e le scritte del deposito di appartenenza.
Anche il pancone è ben riprodotto, e presenta i numeri corretti e ben proporzionati.
Avendo inoltre, sostituito i pantografi, anche il realismo dell’imperiale, se ne gioverà.
Spero di aver dato l'impulso ad elaborare un modello ancora valido, molto robusto nella meccanica e che potrà dare ancora moltissime soddisfazioni ai suoi possessori.
Ciao a tutti e BUON LAVORO!!!
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |