Per chi mette le mani sulle locomotive sia nella loro costruzione, sia per migliorarne il funzionamento, e' molto importante poter utilizzare un banco prova. Non c'e' strumento migliore per mettere a posto un biellismo che ha degli impuntamenti o per rodare una loco quando non si ha a disposizione un plastico, o, anche avendolo, senza interferire con esso e con il suo normale uso.
Senza dover seguire in posizione assolutamente scomoda, la nostra loco che si muove sui binari, la poniamo davanti a noi e, molto piu' comodamente, possiamo fare cosi' tutte le nostre prove a varie tensioni di funzionamento proprio davanti ai nostri occhi, sostanzialmente ferma, potendoci concentrare solamente sul suo funzionamento meccanico o sul problema da risolvere.
Ho detto pocanzi che il banco prova e' utile anche per rodare sommariamente una locomotiva, sostituendo esso, in questo caso, la funzione del plastico in pochi centimetri; sara' utile ricordare, pero', che il vero rodaggio si puo' ottenere solo su di un vero plastico che, imponendo alla loco di lavorare anche in curva, in salita ed in discesa, e, soprattutto sotto sforzo, riproduce al meglio tutte le variabili possibili in cui dovra' operare la nostra locomotiva, pero' il lavoro di sgrossatura quello si' che lo puo' fare egregiamente il nostro banco prova e, in questo senso, il banco prova ci puo' risultare utilissimo.
Di banchi prova ne sono stati fatti e venduti di tanti tipi, rispondendo ognuno di essi ad un'idea costruttiva diversa, ma, fondamentalmente, tutti devono rispondere all'imperativo di avere semplicemente dei rulli che ruotano tutti alla stessa altezza relativamente al piano e su cui andranno a posizionarsi le ruote motrici della locomotiva. Questo e' il denominatore comune, potranno solo variare nell'estetica, nella robustezza, nella praticita' e nel prezzo, ma sostanzialmente tutti i banchi prova, o banchi a rulli che dir si voglia, dovranno solo rispondere a quest'unica, fondamentale, esigenza.
Ecco allora, qui di seguito, alcuni esempi di banchi prova posti in vendita nel corso degli anni da varie aziende europee o da artigiani del settore, nel tentativo di rispondere a questa fondamentale esigenza del fermodellista costruttore. Ovviamente ognuno di essi potra' essere replicato da qualche fermodellista volonteroso, o potrebbe essere usato per prenderne lo spunto per crearne di tipo ancora diverso con caratteristiche di base simili o addirittura migliorate.
Alcuni artigiani si sono cimentati in questo tipo di costruzioni e hanno prodotto tipi di Banco Prova molto diversi tra loro, normalmente molto robusti e dall'aspetto massiccio. Normalmente non sono costosissimi ed e' anche possibile trovarli a qualche borsa scambio. Non sono sempre elegantissimi, ma vanno alla sostanza del problema offrendo un funzionamento generalmente buono. Alcuni sono anche dotati di trasformatore-raddrizzatore e reostato o similari impianti di tipo elettronico, tali da rendere questi Banchi assolutamente indipendenti nell'uso, essendo sufficiente allacciarli direttamente alla rete elettrica domestica. L'unica pecca e' che non sempre sono utilizzabili per tutte le loco poiche' presentano i moduli porta cuscinetti di dimensioni longitudinali molto generose che, nel caso di loco a ruote piccole, quindi con interassi minimi, non si possono posizionare sotto ogni ruota, come sarebbe auspicabile, bensi' saltandone una si' e una no.
Ecco qui sotto due esempi di questa categoria di Banchi Prova.
Ecco, questo che segue, concettualmente e' quello che ritengo tra i piu' simpatici, anche se non credo che sia in assoluto il piu' affidabile, comunque l'ingegnosita' della sua idea costruttiva e' degna di nota, potendosi adattare a vari scartamenti semplicemente inserendo il modulo tra i binari che usiamo per i noistri treni ed esso si adattera' cosi' alla scala di questi ultimi e verra' tenuto in posizione dalla molla di contrasto inserita tra le sue facce. Comunque, indipendentemente da questa sua caratteristica sono pervisti moduletti diversi per i vari scartamenti; come si potra' rilevare dal foglio illustrativo scansionato, il primo copre la gamma di scartamenti dalla Z all'H0, il secondo e' per la Scala 0 e l'ultimo si riferisce alla Scala 1. Semplice ed alquanto geniale; sono queste le soluzioni che attirano la mia attenzione, perche' denotano un certo uso del cervello e una buona dose di inventiva e di fantasia, che sono le due cose fondamentali che dovrebbero far sempre parte del corredo di ogni buon fermodellista. Qui di seguito la foto del moduletto isolato e le scansioni Fronte/Retro, cliccabili, del depliant illustrativo, da cui si possono rilevare anche i dati del costruttore. Purtroppo, all'epoca non usavo far foto e raccoglievo solo cataloghi e i vari fogli illustrativi e questo, nel caso specifico, e' una semplice fotocopia di qualita' non eccelsa.
Quello della SMT e' sicuramente uno dei piu' eleganti che io abbia visto in circolazione, robusto, di facile regolazione, tutto su cuscinetti. E' il modello piu' diffuso negli stands dei produttori di locomotive nelle fiere europee, gira ininterrottamente per giorni e giorni senza alcun problema, denotando quindi un'affidabilita' al di sopra di ogni sospetto. E' prodotto per tutte le scale, dalla N alla 1 ed anche per il sistema a 3 rotaie della Maerklin,si puo' accessoriare anche con tachimetro, costa abbastanza, ma per chi non ha di questi problemi, credo che sia la spesa piu' consigliabile da fare per il mantenimento in salute del parco macchine. In Italia credo sia importato e distribuito da Top Train.
Quello che segue e' la novita' assoluta di questo settore, di una eleganza sconvolgente e' quello a cui darei la palma della vittoria in un concorso di bellezza per Banchi Prova. Strutturalmente non e' di grande difficolta' costruttiva e penso che ne mettero' in linea a breve delle istruzioni per poterselo costruire, magari tentando di reperire sul mercato profilati gia' pronti adatti allo scopo, tanto mi e' piaciuto e tanto lo ritengo la piu' bella cosa che uno possa costruirsi in questo ambito fermodellistico. Probabilmente non avra' la versatilita' del tipo precedente, tantomeno la praticita' nel cambiargli i paremetri di passo tra gli assi, pero', per chi volesse esporre una loco in movimento, credo che supporto piu' gradevole non esista. Anche questo modello, come i due tipi precedenti, garantisce l'alimentazione elettrica a tutte le ruote, sia a destra che a sinistra, quindi mai nessun problema, qualsiasi sia il tipo di prese di corrente esistenti sulla locomotiva.
Come abbiamo visto gli esempi non mancano, tutti questi attrezzi, pero', sono abbastanza costosi e, visto che a molti di noi piace costruirci gli attrezzi, soprattutto a noi che frequentiamo Rotaie.it, presto mettero' in linea qualche semplice progetto per potersene costruire uno. Penso che saranno vari progetti per trovare quello piu' confacente alle proprie necessita', attrezzature e capacita' costruttive.
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