Venerdi' 3 Settembre 2 ore e 1/2
Finalmente (guai se in casa leggono questa mia espressione), sono
tornato e mi sono messo davanti alla mia creaturina. Ovviamente,
dopo un cosi' lungo periodo di assenza, ho dovuto far mente locale,
riguardando il tutto e analizzando ogni cosa fatta e quelle ancora
da fare. Cio' mi ha necessariamente portato via un po' di tempo,
ma e' stato molto utile, perche', cosi' a mente fredda, e' stato
come se fosse un'altra persona ad analizzare il lavoro fatto fino
a questo punto, quindi con una diversa criticita' da quella consueta
di prima di lasciare la costruzione per la vacanza.
Per prima cosa ho riguardato, provato e corretto la posizione
della trasmissione. Prima di andare mi pareva correttamente posizionata,
ma ora ho trovato che fosse un po' troppo rigida, con un gioco
minimo tra i due ingranaggi finali (l'ultimo della trasmissione
e quello calettato sulla ruota); cosi' ho spostato di un pelino
il gruppo motore-trasmissione verso la cabina ed il gioco cosi'
ottenuto e' risultato immediatamente piu' accettabile. Poi, in
previsione dell'arrivo imminente della lastrina fotoincisa relativa
alle ruote, ho cominciato a saldare alcuni particolari della distribuzione
e della slitta della testa a croce; poi mi sono riguardato gli
allineamenti delle aste di rimando della distribuzione che devono
cadere un po' piu' alte, ma in linea con i centri dei cilindri
della distribuzione; qualche piccola correzione, ma mi e' sembrato
che fosse tutto in ordine. Ora sono pronto a fare le ruote ed
il biellismo. La lastra mi e' stata spedita Giovedi' e spero di
riceverla entro domani mattina; se sara' cosi' Domenica potrei
mettermi a costruire le ruote, quante piu' potro', perlomeno,
avvicinandomi ad avere il carro pronto per i ritocchi finali.
Far girare bene il biellismo, senza impuntamenti e punti duri,
sara' un'altra lotta all'ultimo sangue, ma questo e' un problema
ancora al di la' da venire, ora il problema immininente e' un
altro: l'arrivo della lastra di salvataggio.
Sabato 4 Settembre 2 ore e 1/2
E' Sabato notte, ormai, ma ogni minuto conta come non mai. Questa
mattina mi e' arrivato il pacchetto della fotoincisione ... e
poi parliamo male delle poste! In teoria sono salvo; ora ho tutto
quel che mi serve per finire la 690; l'unico cruccio e' che mi
devo costruire tutto, invece di trovarmi tre quarti del lavoro
fatto, come sarebbe accaduto se le ruote ed altre cose avessi
potuto farle fondere a cera persa ... speriamo bene ...
Intanto, proprio per potermi costruire le ruote in modo preciso, senza differenze tra l'una e l'altra, con tutti i raggi sempre allineati tra di loro, era necessario costruirsi il giusto attrezzo. A volte sembra che farsi degli attrezzi specifici possa essere una cosa difficilissima, cose per ingegneri nucleari, invece, molto spesso, si tratta di cose semplicissime; in questo caso e' stato sufficiente tornire un cilindro di alluminio (per non rischiare che si saldi assieme alle ruote) di diametro inferiore a quello delle ruote stesse, abbassandone una faccia, tanto da farne emergere un pernino di diametro preciso al diametro del foro centrale delle ruote fotoincise, un po' piu' lungo della somma degli spessori da saldare tra di loro, e troncare ad una quota congrua per rendere la cosina maneggiabile. Poi, utilizzando come dima una stessa ruota fotoincisa, ho fatto un foro di diametro 0,6 mm, esattamente in corrispondenza del bottone di biella, essendo certo, cosi', della sua perfetta ubicazione rispetto al centro. Tutto qui. A questo punto sara' sufficiente inserire le fotoincisioni delle ruote nel perno centrale da 1,5 mm e infilare la stessa punta da 0,6 che ha fatto il forellino eccentrico, nei forellini fotoincisi del perno di biella, per essere certi dell'esatta posizione di tutti gli spessori sovrapposti. Fatto cio', tenendo pressato il tutto, si potranno saldare tra di loro i componenti che saranno obbligati a mantenere una precisissima posizione reciproca. Qui sotto ecco riportate le foto di quanto ho detto; forse bastavano solo loro per spiegare la cosa.
Giusto perche' volevo togliermi ancora qualche impiccio e non volevo, gia' da ora, cominciare con le ruote, ho messo insieme l'asta di inversione della marcia e l'ho saldata alla cabina. Gia' che avevo il saldatore caldo ho saldato anche il pancone posteriore al di sotto del piano di calpestio della cabina e ho anche piegato i due mancorrenti orizzontali che vanno posti davanti alle vedette della cabina, con l'intenzione di saldarli in posizione, ma gli occhi mi si chiudevano da soli e ho pensato che era meglio chiudere cosi' la seduta di oggi.
Domenica 5 Settembre 2 ore
Oggi, pur se Domenica, per me era giorno di lavoro, andra' meglio
nei giorni prossimi in cui potro' contare su qualche mezza giornata
libera. Comunque, anche se non ho potuto lavorare molte ore, sono
andato avanti con la costruzione delle ruote. Grazie all'attrezzino,
che funziona a meraviglia per quel per cui e' stato pensato, ne
ho messo insieme ben 8; tre motrici e 5 accoppiate. Ne ho fatto
una in piu' per ognuno dei due tipi, pensando ad un possibile
errore durante la tornitura o il calettamento; ho ritenuto che
farlo ora, che mi ero ben avviato ed avevo preso la mano, fosse
molto piu' agevole e veloce piuttosto che rimettermici uno dei
prossimi giorni per rimediare ad un eventuale errore. Spero solo
di non commettere alcuna disattenzione e di non avere bisogno
di quelle di scorta, sarebbe tutto tempo guadagnato, comunque.
Il fare queste ruote, come avevo gia' sperimentato, pur senza
alcun attrezzo, in primavera, e' uno dei lavori che amo di meno
per l'assoluta ripetitivita' della cosa e perche' non c'e' nulla
da inventare o da congratularsi con se' stessi; anzi, proprio
il non dover pensare, cosa che non mi riesce proprio, e' la cosa
peggiore per me, tanto che, mentre faccio questi lavori insulsi,
mi guardo attorno e mi distraggo regolarmente da cio' che sto
facendo e magari prendo in mano, quasi inconsapevolmente, qualcos'altro
e mi ritrovo a continuare con un altro lavoro; e' il mio io che
si ribella e prende il sopravvento. Avrei bisogno di qualcuno
che mi seguisse ed a cui io potessi dire: "ecco, adesso ti ho
fatto vedere come si fa, ora continua tu". Dovrebbe essere bravo,
pero'. Che bel sogno... Ecco qui sotto le ruote appena saldate,
una di quelle al centro ha anche il cerchio in rilievo, alle altre
lo saldero' domani;
Lunedi' 6 Settembre 3 ore e 1/2
Il lavoro, questa sera, era gia' segnato: continuare con la fabbricazione
delle ruote. Ne ho fatte fino alla nausea, in pratica tutte. Sono
veramente molte: 4 del carrello anteriore, 6 Motrici, 2 del Bissel
e 8 del tender. totale 20 ruote che, formate ognuna da 5 o 6 elementi,
danno un totale di 112 componenti; per fortuna le locomotive e
i tender non hanno anche la ruota di scorta! In pratica ho cominciato
con il tornirmi il piccolo attrezzino necessario a mettere a registro
queste ruotine che hanno un foro centrale da 1 mm invece che da
1,5 come le motrici...
... per cotinuare con il saldare il cerchio in rilievo sulle ruote motrici che avevo fatto ieri sera, poi sono passato alle ruote portanti, ma questa volta ho cercato un metodo diverso, al fine di saldare il cerchio in rilievo contestualmente alla saldatura degli strati che compongono la ruota stessa. Diciamo che cosi' ho risparmiato di doverle riprendere in mano una seconda volta, a prezzo solamente di un po' piu' di attenzione ad ogni inizio saldatura. Adesso sono ancora grezze e vanno rifinite e tornite, comunque eccole qua sotto.
Finito di fare le ruote, non le potevo piu' vedere, quindi ho cambiato genere e sono passato alla verifica dell'accoppiamento cabina-caldaia che abbisognava dell'ultima messa a punto. Mi sono rigirato questi due pezzi in mano, per osservarli da ogni angolazione dopo ogni ritocco, fino a che ... la caldaia mi e' scivolata di mano ed e' caduta per terra... momento di sangue gelato nelle vene... l'ho ripresa su con cautela, quasi per sentire prima con il tatto cosa si fosse spiaccicato, invece... pensavo ben di peggio; sono certo di essere stato proprio fortunato, poiche' i danni erano di lieve entita' e non ci ho lavorato molto per riportarla in ordine. Non mi era mai successo, ma ora capisco quanto si rischi nel maneggiare i modelli, specialmente quelli in ottone, belli pesanti e ... costosi. Addebitando questa cosa in egual misura sia alla stanchezza che in certi orari si fa sentire, sia a qualcuno che non vuole proprio che finisca questa macchina e si sta esercitando con i riti Voodoo, avendo notato sulla lastra nuova le fotoincisioni delle travi dei carrelli del tender, quelle un po' piu' lunghe, mi sono deciso a saldarle insieme per avere, finalmente anche questi due importantissimi componenti. Eccole qua sotto, appena saldate, ancora grezze. Adesso bisogna forarle in centro e saldarle al posto di quelle provvisorie. La serata finisce qui.
Martedi' 7 Settembre 6 ore
Era scritto che oggi avrei dovuto continuare con le ruote, e cosi'
e' stato. Ho cominciato col prepararmi il tornio allo scopo, tornendo
una barra di ottone alla misura di 12 mm, in modo da ricavarne
sulla faccia un perno da 1,5 mm, quindi perfettamente centrato
e precisissimo per il foro presente sulle ruote motrici. Questo
perno, quindi, riceveva di volta in volta una nuova ruota da tornire,
ruota che tenevo pressata alla faccia ortogonale, anch'essa tornita
in opera dalla barra di ottone. A dirla cosi' sembra una cosa
banale, ma, in verita' ci ho impiegato circa due ore per arrivare
ad avere le ruote motrici pronte da calettare. Comunque il risultato
e' veramente pregevole e mi ha inorgoglito un po'.
Molti problemi, invece, per le ruote piccole; lo stesso sistema non funzionava, troppo piccola la superficie di pressione per portare in trascinamento la ruota. Ho provato irruvidendo questa superficie e cercando materiali elastici di tutti i tipi per pressare la ruota in lavorazione. Niente da fare, nessun sistema pareva funzionare. Ho provato perfino incollando con l'Attak la ruotina sulla faccia della barra. Si scollava sempre anche con una minima pressione dell'utensile. Capivo che questo problema era piu' grosso del previsto e scartabellavo nella testa una possibile soluzione, ma senza trovarla. Con le ruote provvisorie, essendo in ottone pieno, non ho avuto questi grossi problemi, le incollavo e rimanevano fisse, quasi tutte, fino a fine lavorazione, grazie soprattutto alla superficie di contatto piu' estesa, ma queste, con quei raggetti cosi' sottili e delicati, non le potevo trattare brutalmente come quelle altre. Sono stato in quest'empasse, pensando mille soluzioni e scartandole dopo un po', per un sacco di tempo. Per farla breve, sono riuscito a trovare dei materiali adatti e un sistema idoneo per riuscire a tornire queste fragilissime ruote, solo verso mezzanotte, vanificando ogni mio sogno di tornirle tutte entro oggi. Ho cambiato molte procedure, ora il sistema adottato e' un po' "forte" e porta alla mortalita' degli elementi piu' deboli, proprio come succede in natura, quindi so gia' che dovro' farne ancora qualcuna delle ruote piccoline; infatti due, praticamente finite, mi sono gia' morte tra le mani, ma questo fatto mi e' stato comunque utile per capire dove ci potesse essere margine di miglioramento. Studia e ristudia, intanto sono riuscito a fare le due del bissel senza incontrare grossi problemi, pero' bisogna tener conto che queste sono piu' grandi delle altre che mi rimangono da fare. Eccole qui sotto, sono bellissime anche queste; domani mattina proseguiro' con le altre.
Mercoledi' 8 Settembre 6 ore
Avanti ancora con le ruote. Come prevedevo la mortalita' non e'
stata delle piu' lievi; addirittura le prime tre che ho fatto
erano da buttare, un bell'inizio, non c'e' che dire. Modificando
varie volte la velocita' di rotazione del mandrino, finalmente
sono riuscito a trovare quella giusta, decisamente piu' bassa
di quella che era logico aspettarsi, con quest'ultima sono riuscito
a procedere senza avere troppi "morti". Due di quelle sfatte sono
riuscito a salvarle, le altre le ho dovuto rifare di sana pianta.
Un lavoraccio infinito. Ora le ho tutte, potrei sentirmi felice,
ma non e' cosi', perche' ho perso, praticamente, una giornata
imprevista, tra le poche che ho ancora a disposizione; pazienza.
Le ruote non erano pero' finite, il lavoro piu' importante era
stato fatto, ma ora abbisognavano di parecchie "cure" ancora,
per esempio i piatti degli eccentrici di quelle motrici, i rilievi
dei perni di manovella, i centri in rilievo di quelle portanti;
e poi il calettamento e poi ancora la verifica dell'effetivo isolamento
elettrico. Non manca proprio poco.
A sera, quasi notte, ho rifinito le ruote motrici con l'aggiunta
dei particolari necessari e le ruote portanti del carrello anteriore
con il centro in rilievo; ora sono tutte pronte per il calettamento.
In questo lavoro non c'era nulla di particolarmente difficile,
solo la necessita' di far attenzione per non rovinare il tanto
lavoro fatto fin qui.
Giovedi' 9 Settembre 1 ora e 1/2
Essendo ritornato dal lavoro ad un'ora impossibile, ma non potendo
non proseguire con il lavoro, almeno un po', intanto, ho fotografato
le ruote che ieri sera avevo finito ma non fotografato, perche'
sono veramente belle e meritano la loro giusta visibilita' e queste
le vedete qua sotto.
Poi dovevo scegliere un lavoretto che non mi impegnasse per molto, visto l'esigua disponibilita' di tempo che avevo, quindi ho scelto di fare il fischio. Inutile dire che non e' stato proprio una cosuccia; ne ho "imbastiti" tre o quattro, riuscendo di volta in volta a scendere di dimensioni; e' incredibile, almeno per me, credere che i particolari in scala N siano cosi' piccoli, parto sempre da dimensioni doppie, o quasi, quando devo fare un qualcosa al volo di cui non abbia un disegno quotato. Infatti, anche questa volta, sono partito da una dimensione decisamente maggiore per arrivare, alla fine, ad un oggetto che rientra nell'ordine delle cose; ovviamente io continuo ad essere convinto che le cose piccole, specialmente in questa miniscala, devono essere leggermente enfatizzate, per rendere come al vero, infatti, se guardo la foto ingrandita, onestamente mi pare ancora un pelino piu' grande del giusto, ma se lo guardo al vero, saldato sulla macchina, beh, devo dire che lo trovo proprio giusto.
Lunedi' 13 Settembre 7 ore e 1/2
Purtroppo un periodo di superlavoro mi ha fatto perdere ben tre
giorni di avanzamento con la 690. D'altro canto rientravo all'una
di notte e anche oltre, stanco morto, e non potevo di certo fare
qualcosa in queslle situazioni; passavo, pero', sempre davanti
a lei, la guardavo qualche momento, prendevo anche in mano qualche
suo pezzetto, pensavo a come avrei dovuto lavorarlo ancora e poi
riponevo il tutto e me ne andavo a letto. E' stato piu' difficile
e doloroso non fare nulla che fare qualcosa di sbagliato. Che
rabbia, questa sosta era assolutamente imprevista ed imprevedibile,
ora sono sempre piu' nei guai.
Comunque oggi ho recuperato un bel po' di ore da dedicare alla
mia creatura e ho cominciato subito con il dipingere il bordino
bianco delle ruote, in modo che, per sera, possa essere asciutto
e quindi possa dipingere anche le ruote con il classico rosso
vagone. Oramai si va avanti a tappe forzate.
Per inserirmi mentalmente nel lavoro abbandonato da cosi' tanti giorni, poi, ho montato i mancorrenti della cabina di guida, quelli che sono orizzontali subito davanti alle vedette
Fatto cio' mi sono dedicato alla sella del gruppo cilindri e l'ho
portata in piano, correggendo una leggera imperfezione nella piegatura
in quel punto, e l'ho anche portato al livello corretto saldando
una piastrina da 0,4 mm, che poi ho forato in centro, per recuperare
un lasco determinato da una limatina al di sotto del gruppo stesso,
necessaria per portarlo in posizione esattamente verticale. Non
me ne ero reso conto prima, ma "cabrava" un po'.
Continuando con il gruppo cilindri, ho realizzato al tornio i
cilindretti, relativi alla riproduzione degli stantuffi e della
distribuzione, lato posteriore, che ancora mancavano e li ho saldati
al corpo del gruppo cilindri. E' stata una bella lavorata, per
le minime dimensioni, ma il risultato e' buono.
Essendo passato del tempo e essendosi asciugata la vernice della righina bianca delle ruote, ho provveduto a dipingerle dalla parte posteriore. Il lato anteriore dovrebbe toccare domani; spero in prima mattinata. In previsione di questa seconda fase di aerografo, per far si che non mi sparisca la righina bianca, ho quindi costruito al tornio delle bussolette con la forma esattamente negativa delle ruote, una per ogni misura. Queste bussole, incappucciando la ruota fino a coprire il bordino, mi permetteranno di spruzzare il lato anteriore senza paura che il bordino bianco se ne vada via, e, nel contempo, faranno in modo che risulti perfettamente centrato e della misura voluta; nel mio caso 0,35 mm. Domani vedremo il risultato di questo lavoraccio.
La marcia forzata e' poi continuata con l'esecuzione delle teste a croce e delle slitte per la teta a croce. Il solo essere riuscito a metterle insieme, e' un altro dei gioiellini che sono certo di aver realizzato per questa macchina. Ci ho messo un bel po', a dire il vero mi manca ancora un paio di saldature, pero' stanno venendo bene, adeguate al resto, direi. Sono costituite da un bel numero di pezzettini, tutti saldati a stagno tra di loro, per farne un insieme relativamente solido, atto a sostenere eventuali impuntature senza danneggiarsi. Domani mattina spero che anche queste siano finite, non avro' molto tempo, ma ho in programma solo di finire queste e di verniciare le ruote, in modo che, se non torno ad ore impossibili, possa poi avere le ruote finite e maneggiabili. E anche per questa sera scriviamo la parola fine.
Martedi' 14 Settembre 2 ore
Non me l'aspettavo, comunque questa mattina le ruote non erano
per niente asciutte e quindi i miei propositi di andare avanti
con la verniciatura sull'altra faccia sono miseramente naufragati.
Altro tempo perso. Per il nervoso sono uscito senza fare alcunche'.
A notte, quando sono rientrato, le ruote erano finalmente asciutte
e ho sperimentato le bussolette che, pero', anche queste, hanno
un po' deluso le mie aspettative, forse per la misura minima del
bordino che volevo ottenere da loro e anche per l'esiguo loro
peso, nel senso che hanno lasciato trafilare un po' di "fumo"
rosso vagone sul bordino bianco, togliendogli la vivacita' ed
il contrasto caratteristici di questo estetismo tipicamente FS.
Onestamente sono un po' amareggiato per questo risultato che,
normalmente, in H0 mi riesce bene, probabilmente per le dimensioni
della fascia bianca e per i pesi delle bussolette che sono ben
maggiori, proprio in un momento in cui avrei bisogno che tutto
filasse liscio. Ora dovro' trovare un diverso sistema per ravvivare
la fascia bianca di queste ruote, ovviamente non appena si saranno
asciugate dalla passata di colore sulla faccia esterna, sperando
di non rovinarne neanche una, altrimenti, in proiezione gara,
sono rovinato io.
Giovedi' 16 Settembre 1 ora
Ieri sono stato impegnato col lavoro fino a tarda notte, quindi
ne ha grandemente patito l'avanzamento lavori. Purtroppo il mio
lavoro a volte e' imprevedibile e mi tiene occupato piu' del giusto.
Da Sabato a Lunedi' prossimi mi sono aperto di forza uno spiraglio
largo tre giorni in cui potro' seguire quasi esclusivamente la
mia amata macchinetta, comunque sono preoccupato perche' sono
piu' indietro del prevedibile e non so se questi tre giorni basteranno
a rimettermi in gioco. Lo spero vivamente, ma ormai manca poco
piu' di una settimana a Novegro...
Come di consuetudine, da un po' di tempo a questa parte, sono
rientrato tardissimo per fare qualche lavoro di una certa consistenza,
ma ho egualmente speso un'oretta nel rifare il bordino bianco
alle ruote. Mi mancano solo quelle motrici, perche' alla fine
non ci vedevo piu' dalla stanchezza. Tutte quelle portanti sono
a posto, e' un passettino avanti anche questo.
Sabato 18 Settembre 11 ore
Finalmente e' arrivato quel sabato di cui parlavo; da oggi ho
una certa qual liberta' di procedere fin dove posso. Non ho perso
molto tempo e, sbrigata una faccenduola mi sono messo al lavoro
fin da questa mattina.
Ho cominciato con l'andare avanti con le ruote. Per prima cosa
ho segnato la fascia bianca sulle ruote motrici perche' ancora
ne erano sprovviste, poi ho costruito gli assi a punte coniche
per i carrelli del tender e poi ho cominciato a calettare le ruote
relative a questi carrelli.
Per arrivare a finire almeno il tender, ho piegato e saldato su se' stesse le riproduzioni delle balestre, quelle trasversali che fuoriescono dalla mezzaria del carrello, e le ho saldate nella loro corretta posizione, poi ho saldato le travi trasversali ad una delle due fiancate per ogni carrello.
Fatto questo ho verniciato in nero le quattro fiancate e le travi ad esse solidali, poi ho messo insieme il tutto, mettendo in posizione anche gli assi completi, ed ho eseguito l'ultima saldatura della trave alla fiancata del carrello ancora libera. Per far si che risultassero in piano, ho eseguito la saldatura mentre il carrello poggiava su di uno spezzone di binario, tenendo con le dita e con pinzette varie insieme i vari elementi. Ho lavorato un po' per far si che la fiancata da saldare risultasse verticale, perche' non trovavo un modo opportuno per tenere insieme tutte quelle cose. Alla fine ho tirato un sospirone, tutto bene. I carrelli del tender ora sono finiti, abbisognano solo di qualche ritocco di colore, poiche', nel manipolarli per il tempo in cui cercavo di saldarli nella corretta posizione, ho portato via un po' di colore, non ancora asciutto completamente a causa della fretta che contraddistingue questa costruzione, da qualche spigolo.
Dopo di cio' sono passato a mettere insieme le scalette del tender con i relativi mancorrenti. Lavoro improbo, uno dei peggiori per l'esiguita' dei componenti in gioco, ma come tutte le cose, prima o dopo devono cedere ed anche questi particolari sono andati al loro posto. Il lavoro successivo ha riguardato la saldatura del pancone anteriore del tender, pero' prima di far cio', ho dovuto saldare nelle loro poszioni i piccoli respingenti di cui e' dotato. Ho ricavato questi particolari usando due chiodini di ottone, con gambo da 0,6 mm e la testa in proporzione, che molto si avvicinavano, per proporzioni, al soggetto che mi serviva.
Ultimo lavoro fatto questa sera sul tender e' stato l'applicazione della botola per il rifornimento dell'acqua. Un lavoro semplice, con l'applicazione per saldatura delle maniglie e incollaggio in posizione con colla epossidica a due componenti
Per staccare un po' dal tender che e' a buon punto, ormai, sono passato alla macchina a cui ho saldato anche ad essa le scalette sotto alla cabina, scalette che erano pronte da tempo immemorabile. Questa volta pero', non ho perso tempo ad eseguire i mancorrenti, questo sara' uno dei lavori che andranno fatti solo se avanzera' del tempo, alla fine, solo alla fine.
Ultimi due lavori della giornata sono stati la verniciatura del carrello anteriore della loco nelle due tonalita', rosso vagone per la struttura e nero fumo per boccole e balestre e il calettamento dell'ingranaggio motore sull'asse del terzo asse accoppiato; ora eì pronto a ricevere le ruote al pari degli altri due.
Bene, la prima delle tre giornate dedicate alla piccola 690, peraltro decisamente proficua, finisce qui, ma mi fa pensare a quante cose si possono fare se si ha del tempo a disposizione; che peccato averne cosi' poco, e strappato quasi sempre al sonno, come normalmente ne ho io ...
Domenica 19 Settembre 12 ore
Eccoci al secondo dei tre giorni dedicati allo sprint finale di
questa costruzione; fra meno di una settimana la dovro' consegnare
e non e' che sia preso tanto bene, comunque l'esatta sensazione
la potremo avere solo alla fine di questi tre giorni.di full immersion.
Stamattina mi sono levato di buon mattino, c'era da vedere la
gara di Moto GP in Giappone, poi ho fatto colazione e mi sono
messo al lavoro. Ho cominciato col modificare la dima per il calettamento-inquartamento
delle ruote motrici. Questa modifica consiste nell'aver praticato
un vano centrale in una delle tre cave dedicate alle ruote con
asse da 1,5 mm per far si che trovi posto l'ingranaggio che e'
al centro del terzo asse accoppiato. Ho rotto anche una fresa
da 3 mm a causa della fretta, comunque avevo quasi finito ed il
resto ho fotuto farlo a mano con una fresa posta nel manipolo.
La fretta non aiuta mai. Anche qui, poi ho forato e filettato
il foro, in modo che la vite potesse tenere pressato l'asse nella
giusta posizione.
Dopodiche' ho perso un'oretta nell'aggiustare tutti gli angoli,
in modo da essere maggiormente fiducioso che poi le ruote avrebbero
girato per benino; quando l'avevo fatta e usata per le ruote di
ottone pieno, essendo quelle assolutamente provvisorie, non ho
perso tanto tempo nel leccare troppo questa dima, invece ora e'
cosa indispensabile. Quando ho avuto la ragionevole certezza che
tutto fosse ortogonale ho cominciato a celettare le ruote sugli
assi.
Sfiga ha voluto che, mentre la calettavo sul suo asse, una ruota
si sia aperta, "sfogliata" direi, a causa dello stagno che, evidentemente,
non era passato ovunque come io credevo e come avrebbe dovuto
essere, comunque queste sono solo ruote provvisorie, ripeto, quelle
definitive le mettero' un giorno quando avro' fatto fondere dei
campioni, uno per ogni dimensione. Questo fatto mi ha fatto perdere
un'altra oretta, perche' non e' cosi' banale riprendere una ruota
che si e' divisa in quatro, bisogna anche essere certi che poi
gira in tondo. Alla fine di tanto tribolare le sale erano tuttte
completate.
Incredibilmente, nel prendere in mano la cabina perche' ormai si avvicinava il momento in cui doveva diventare protagonista, mi sono accorto che una scaletta era spezzata, come tagliata di netto; da quando l'avevo completata con le scalette, l'avevo riposta al sicuro, proprio perche' non capitasse di piegarne una inavvertitamente; non capisco cosa mai sia successo e quando e in che modo; proprio una scaletta, perche' amo molto farle ...
Avendo avute a disposizione le sale, era importante andare avanti anche con cio' che ci sta sopra, in pratica era arrivato il momento di unire stabilmente caldaia e cabina. Confesso che questo e' il momento che ho temuto di piu' fin dall'inizio di questa costruzione, perche', come ho gia' detto piu' indietro, per motorizzare la macchina e non il tender, con un buon motore di generose dimensioni, non vi era altra via che quella di annegare il motore in caldaia; solo che questa via, in questa specifica macchina, portava a non poter piu' accedere al motore, quindi il motore doveva essere sicuro, di ottima costruzione e la trasmissione ad esso collegata non avrebbe dovuto, anch'essa, dare mai alcun problema. Tutto cio' non e' facile, tantopiu' in un oggetto fatto a mano e con una certa fretta, pergiunta, per queste ragioni mi sono sentito in dovere di fare tutte le prove del caso prima di saldare assieme questi due pezzi, ci ho messo un bel po', ma questo e' tempo che non rimpiango minimamente. Quando mi sono convinto che tutto andava bene ho cominciato il delicato lavoro, prima puntando la cabina in due punti e ricontrollando tutti gli allineamenti, poi aggiungendo punti, fino a fare una saldatura continua. Adesso e' fatta e quel motore e quella trasmissione non vedranno piu' la luce e vivranno il resto della loro vita assieme alla 690. Sono curioso di vedere se ho azzeccato il rapporto di riduzione, quella e' l'unica cosa che non potro' provare che a macchina finita.
Una volta solidali caldaia e cabina, ho provveduto, per l'ennesima
volta, a mettere tutto in linea sul telaio, dentro agli incastri
predisposti, al fine di poter segnare, dal di sotto, il punto
esatto in cui forare il forno. Come ho gia' detto quando l'ho
fatto, il forno, tramite una piastrina di consistente spessore
posta alla sua base, funge da dado, infatti la macchina e' tenuta
insieme al telaio anteriormente con una vite che attraversa il
gruppo cilindri e si avvita nel cilindro di ottone che e' inserito
in essa e, posteriormrnte, da un'altra vite che attraversa la
piastrina di appoggio posta sotto la cabina e solidale al telaio,
attraversa il pavimento della cabina per avvitarsi alla piastrina
orizzontale del forno. Dopo aver filettato e reso effettivamente
solidale il telaio alla macchina, avrei voluto andare avanti con
gli "accessori", ma qui la cosa diventava delicata, perche' ormai
bisogna solo "addobbare" la caldaia con duomo, camino, lanciasabbia,
mancorrenti iniettori ecc., quindi, essendo stanco e non connettendo
piu' cosi' bene, ho pensato che queste cose saranno da farsi domani.
Intanto ho pensato che potevo portarmi avanti con qualche lavoro
di "manovalanza", in cui non conta molto pensare ed in cui sia
difficile sbagliare; ho staccato tutti i pezzettini componenti
il biellismo e li ho saldat a due a due, salvo pochi che vanno
singoli. A due a due, perche' per dare un significativo spessore
alle bielle ho adottato un sistema classico in questo genere di
cose, cioe' si creano due fotoincisioni per ogni biella, una decorata
con lo scavo che e' quella in vista, e il suo profilo a spessore
pieno, da saldare sotto ad essa, in modo da ottenere, rispetto
della realta' come spessori e robustezza meccanica nel modello
con la finezza del dettaglio che una fotoincisione su lamierini
sottili puo' dare. La stanchezza ormai era padrona di me e le
braccia mi pesavano molto, pero' mancano solo cinque giorni a
Novegro ed io sono ancora in un mare di lacrime; ho pensato cosi'
di fare ancora una cosina: ho completato il carrello anteriore;
una fesseria, ma prima o dopo dovevo farlo e cosi' questo e' a
posto. Buonanotte e a domani, altro long run.
Lunedi' 20 Settembre 12 ore
Terzo giorno di fila dedicato alla 690. Oggi sono partito deciso
a finire il biellismo entro sera; se cosi' non fosse avrei seri
problemi perche' mancano solo quattro giorni a Novegro e le cose
da fare sono ancora molte. Ho quindi pulito dallo stagno eccedente
ogni componente il biellismo e l'ho verificato sulla macchina.
Non dovrei scriverlo, ma ho perso molto tempo a capire dove sbagliavo
a causa del fatto che, fin dalla prima prova, andava tutto benissimo,
tutto girava liscio; incredibile. Chi e' avezzo a costruire vaporiere
sa a cosa mi riferisco; nessun impuntamento. Ho controllato piu'
volte se il metodo di verifica fosse attendibile anche a perni
del biellismo bloccati, ma tutto mi diceva che era tutto a posto.
Oserei dire che il metodo seguito nell'inquartamento delle ruote,
anche se mai usato, si e' rivelato perfetto.
Quando mi sono convinto per bene che potevo andare avanti, ho dipinto la cava delle bielle in color nero, badate bene, non rosso come si vede sempre piu' spesso, ma nero, come prevedono le disposizioni FS; io mal sopporto che venga spesso stravolto questo sacrosanto obbligo, sia dai depositi, sia da modellisti e, peggio ancora, da ditte fermodellistiche che vendono i loro modelli a cifre inaudite. Il cavo delle bielle deve essere nero, tutte le altre sono stupide tedeschizzazioni del nostro parco macchine. Bene, ecco qui sotto le bielle pronte al montaggio.
La fase successiva e' stata quella di preparare tutti i pernini
per i bottoni di biella. Per quello centrale, diverso dagli altri,
invece, sulla sua testa ho dovuto saldare il supporto per l'eccentrico
che va a comandare la distribuzione e, a questo, la leva che fa
oscillare il settore per l'inversione. E' inutile nasconderlo,
sono state ore e ore di lavoro certosino e difficile. Quando avevo
quasi finito e stavo per saldare uno dei perni che dovevano rendere
solidali tra di loro e coassiali la leva e il settore di inversione,
attraversando il supporto della distribuzione, pur stando attento,
a causa del fatto che tutti questi particolari sono composti da
due fotoincisioni saldate tra di loro, mi si e' bloccato il perno
nella distribuzione a causa dello stagno che si trovava tra le
due fotoincisioni sovrapposte e a cui non avevo pensato. Avrei
potuto pensarci, sono cose che conosco, queste, ma non mi e' proprio
venuto in mente, fatto sta che per togliere quel perno saldato,
forse per il nervoso, il poco tempo, il saldatore troppo caldo,
non so, ho fatto un macello di quel bellissimo supporto della
distribuzione. Se avessi avuto il tempo di fare delle fusioni
questo non sarebbe avvenuto, ma si sa, con il senno di poi ...
mai avrei pensato di incorrere in una banalita' simile, eppure
...
Onestamente con tutto il lavoro che c'e' ancora da fare, aver
perso mezzo pomeriggio e la sera per rimediare e pensare ad un'altra
soluzione con i pezzi che avevo, beh, mi fa pensare che difficilmente
questa macchina sara' a Novegro, da domani devo riprendere il
lavoro ed il tempo per lei sara' misera cosa. Pensavo di far di
piu' in questi tre giorni, ma queste difficolta' hanno vanificato,
di fatto, le mie buone intenzioni.
Comunque ho continuato a lavorare e continuero', questo e' sicuro, se non altro per vedere dove dovro' fermarmi quando scadra' il tempo. Ho rifatto la distribuzione perche' sono piu' testardo di un mulo
e sono arrivato a montare il tutto
Adesso una strada potrebbe essere quella di portare il modello statico e dedicarsi alla sua esecuzione estetica. Tre o quattro giorni per verniciarla ed addobbarla un po' potrebbero essere sufficienti ... che peccato aver lavorato tanto per nulla, due giorni fa ero ancora convinto di farcela, ma poi, i centomila problemi hanno avuto la meglio. Peccato davvero.
martedi' 21 Settembre 5 ore
Primo giorno dopo la presa di coscienza che finirla e' pura utopia.
Sono decisamente amareggiato per questa conclusione, ma non battuto,
so di aver prodotto un piccolo gioiello, senza usare un alcunche'
di commerciale a parte il motore e questo e' quello che vale,
che cammini o meno e' solo questione di qualche ora che non ho
a disposizione. Per prima cosa ho fatto al tornio i due respingenti
ancora mancanti e li ho saldati sul pancone anteriore della macchina
assieme ai loro piatti
poi ho finito di fare le slitte delle teste a croce e con cautele che non vi dico, a causa del fatto che anch'esse sono costituite da due componenti saldati assieme, vedi poco sopra la tragedia del perno della distribuzione, ho saldato il piattino posteriore delle teste a croce, che fa in modo di evitare che fuoriescano e di mantenerle in posizione corretta nel loro andirivieni entro la cava di guida.
Dopodiche' ho fatto una cosa che da tempo reclamava un po' di attenzione, cioe' la staffetta di fissaggio centrale del supporto della distribuzione
Per passare agli scacciasassi del tender
Gli scacciasassi del tender erano indispensabili per passare ad una delle fasi cruciali, quella della verniciatura in color rosso vagone del telaio del tender e del telaio della macchina. Quando si arriva a questo punto, normalmente si e' molto soddisfatti, perche' si comincia a vedere che si sta chiudendo il cerchio; nel mio caso, invece, non e' cosi', perche' il cerchio si doveva chiudere molto prima ed ora sto passando alla verniciatura con troppa fretta, anche in questo caso non e' il momento naturale di farla, ma forzato dagli eventi che stanno precipitando; in ogni modo e' pur sempre bello cominciare a vedere qualche elemento pronto al montaggio, nel suo colore naturale. La foto qui sotto testimonia questo momento; il foglio di carta bianco e' stato doveroso poiche' ho fatto lo scatto dieci secondi dopo aver dipinto le due cose e non volevo che mi lasciassero impronte rosse sul mio "set". Domani sostituiro' questa foto con un'altra con lo stesso sfondo di tutte le altre. E sono quasi le tre anche stasera ...
Mercoledi' 22 Settembre 4 ore e 1/2
Ormai mancano solo due giorni e poi dove si e' arrivati si e'
arrivati, Big-Ben ha detto stop! Pero' devo dire che ho trovato
una certa tranquillita' spirituale, dopo che ho capito e che ho
scritto che era impossibile eseguirla come avrei voluto; ora sono
sereno, non ho piu' nessun tipo di affanno e aspetto che venga
l'ora di consegnarla tranquillo, in un certo qual senso sara'
come una specie di liberazione. Infatti io non amo essere "obbligato"
a fare qualcosa, mi piace scegliere con assoluta liberta' il lavoro
da fare, infatti io ho sempre molti lavori aperti e passo tranquillamente
da uno all'altro, a seconda dell'estro del momento; odio dover
portare una macchina dall'inizio alla fine senza alcun diversivo
in altre direzioni. Cosa volete, ognuno e' fatto a suo modo. Anche
durante questa costruzione, proprio per evitare la noia, ho cambiato
spesso genere di lavoro, passando da una parte della macchina
o del tender ad un'altra, cercando di assecondare quella che era
l'inclinazione del momento, tanto non c'era problema, tutto doveva
essere fatto, comunque, ma non e' la stessa cosa che essere liberi,
qui c'era una data da rispettare e un lavoro enorme da fare.
Questa sera ho tentato di sistemare il biellismo per il montaggio, mi manca ancora da montare l'asta della distribuzione e un parnino da saldare per parte, poi penso che si possa anche montare. Poi ho incollato con collante a due componenti camino e duomo. moltissimo tempo ho impiegato nel montaggio dei mancorrenti longitudinali della caldaia, un lavoro veramente dalla delicatezza incredibile. Poi ancora ho rifinito il duomo con la sua portina per la sabbia completata in un secondo momento con le cerniere e le maniglie, insomma, una grande preparazione alla veniciatura finale.
Come se non bastassero tutte le disavventure capitatemi nella costruzione di questa macchina, mentre lo sistemavo per accogliere le slitte della testa a croce, mi e' scivolato di mano il gruppo cilindri, spiaccicandosi per terra. Oramai non me la prendo piu', l'ho raccolto, ho dissaldato un particolare che si era brutalmente ammaccato, l'ho rifatto al tornio, l'ho risaldato sul corpo del gruppo cilindri e ho continuato a prepararlo; nessun problema, ormai il tempo non mi e' piu' nemico. Sia quel che sia. Per la cronaca abbiamo fatto le tre anche questa notte.
Giovedi' 23 Settembre 6 ore
Continuano le difficolta'. Questa mattina, prima di andare al
lavoro, avevo aerogarfato tutte le parti di color nero, caldaia,
tender ecc. Il colore era sigillato, il nero fumo della Molak,
un colore con cui avevo sempre dipinto i miei modelli con ottimi
risultati. Ebbene, e' vero che si presentava un po' piu' denso
di come lo ricordavo, ma con un po' di diluizione mi pareva normale,
invece, a sera, quando speravo di aver superato questa fase ho
trovato un bello schifo, una cosa obbrobriosa, assolutamente non
degna di questa gara.
In questi malaugurati casi c'e' poco da fare, si svernicia tutto e si rifa' cambiando la procedura e gli ingredienti, grazie anche al fatto che, essendo tutto metallo, si puo' buttare tutto nel diluente e via. La caldaia, invero, contenendo il motore, ha avuto ogni mia attenzione, ma solo per questo motivo, senno', lavorando con il metallo, non si hanno particolari problemi, se non quello di aver sufficiente diluente nitro. Infatti, ecco tutto sverniciato come si conviene.
Le sfighe, pero' non si sono fermate qui, infatti, probabilmente nella sverniciatura nella vaschetta che era a forma emisferica (ma ci ho pensato solo dopo, quando ho visto), si e' piegata una scaletta, un'altra e me la sono vista attaccata per un capello; forse anche con il pennello le avro' dato qualche strattone, chissa', fatto sta che qualcuno non vuol lasciarmi lavorare e mi sto quasi sentendo un eroe se, a dispetto di tutto, riesco a presentarmi a Novegro con qualcosa. Ecco qui sotto il danno a poco piu' di 24 ore da Sabato.
Visto che il mio Molak era uno schifo, nella riverniciatura ho usato il nero di Linea Model, diluito, questa volta, con diluente nitro, come prescritto e mi pare che, nonostante la fretta, questa volta il lavoro sia piu' che accettabile. Ci sarebbe qualche punto della caldaia non propriamente perfetto, non so se mi verra' l'estro di rimediare in nottata, ma il tempo ormai e' proprio finito e dubito di metterci mano ancora. Eccovi qui sotto le parti riverniciate quando avevo gia' cominciato a dettagliare qualche particolare.
Bene, anche questa notte abbiamo fatto tardi. Domani mattina continuero' con l'opera di montaggio e ritocco. Ormai si va a ore ...
Venerdi' 24 Settembre 12 ore
E' l'ultimo giorno disponibile per finire l'opera. Beh, finire
per modo di dire, perche' ho dovuto sorvolare su molte cose e
ometterne altre, ma per potermi egualmente presentare questo e'
stato assolutamente necessario. La macchina e' egualmente bella
e presentabile e fa la sua figura. Ho cominciato col finire il
tender, montandolo in ogni sua parte, mancano ancora solo i respingenti
e l'aggancio alla macchina.
Per passare poi alla macchina, iniziando col preparare il carro, perche' in modo definitivo le varie componenti non erano, finora, mai state assieme.
Ovviamente i problemi non sono mancati, figuriamoci, poiche' la macchina e' stata concepita quasi in scala perfetta, mentre molte cose della N non lo sono, qui le cose che non sono arrivato a fare sono parecchie, ma, a questo punto, ho badato soprattutto all'aspetto generale e quello e' pienamente raggiunto.
Ho lavorato fino a mezzanotte, mi pare di essere Cenerentola; ho finito adesso, e questo e' l'aspetto definitivo della mia 690 per il Muzio 2004.
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