La storia e il presente
La Marklin con sede a Goppingen (Germania) è il leader mondiale tra i costruttori di treni modello. Ha prodotto anche altri tipi di giocattoli, ma la sua produzione caratterizzante è sempre stata quella ferroviaria. Si è sempre distinta per l’originalità dei suoi modelli a prevalente o totale esecuzione in metallo e per il particolare funzionamento a corrente alternata anziché continua.
Tra le prime ditte a produrre in scala H0, ha avuto ed ha in catalogo anche modelli in grandi scale: 0 in passato, 1 attualmente. Tra i prodotti anche la più piccola ferrovia modello, in scala Z (scala 1:220) con scartamento 6mm.
Il Gruppo Maerklin produce anche modelli in Corrente Continua (CC) in scala H0 con marchio TRIX ed in scala N (Minitrix)
Circa 25 anni fa la Marklin ha introdotto il funzionamento digitale degli impianti e delle loco. Si è trattato di una rivoluzione che ha mutato radicalmente il mondo del modellismo ferroviario e che ha fatto sì che il vecchio mondo analogico risultasse in poco tempo obsoleto. L’analogico ha ancora oggi degli estimatori, ma l’orientamento di questi modellisti è sempre più collezionistico, mentre l’operatività dei plastici è oramai orientata in modo quasi totale al digitale. Plastici analogici rientrano in quello che oggi viene definito “vintage”.
Come molte altre ditte del settore, anche la Marklin ha attraversato momenti difficili: L’ultimo è culminato nel 2006 con il passaggio della proprietà al gruppo britannico Kingsbridge. Ciò sta consentendo il salvataggio dell’azienda, con spostamento di parte della produzione in Cina, con grande scandalo dei puristi del marchio. Al momento la produzione di prestigio e l’assemblaggio finale rimangono negli stabilimenti europei, anche se non si sa fino a quando.
L’impressione è che il risanamento della ditta passi attraverso un contenimento dei costi e con la ripresa della produzione in metallo, che, parzialmente abbandonata negli ultimi decenni, era stata motivo di disaffezione dei vecchi modellisti.
La quota di penetrazione della Marklin nel mercato italiano è modesta per varie cause: l’unicità del sistema, che pur offrendo innegabili vantaggi, non è compatibile con la maggioranza della produzione di altre marche; i costi, mediamente più elevati di almeno il 30% per quanto attiene i rotabili da trazione, rispetto alle altra ditte; la scarsità di materiale “italiano” in catalogo, diretta conseguenza del basso interesse dimostrato dai modellisti nostrani per la ditta. In realtà, negli anni sessanta e settanta del secolo scorso Marklin era piuttosto diffusa tra i ragazzi, ma poi i costi e quanto sopra detto, oltre al dilagare dei giochi elettronici, hanno contribuito al restringimento del numero degli appassionati del marchio, che tuttavia, ad oggi, rappresentano uno “zoccolo duro” praticamente inattaccabile. Infatti, tali sono le caratteristiche peculiari del prodotto, che, una volta apprezzato per le sue doti indiscutibili, è impossibile non rimanerne affascinati in modo irreversibile. La diffidenza del modellista “medio” viene così compensata da una clientela esigente ma costante nel tempo e nel numero, anche se nei forum si iniziano ad incontrare entusiasti neofiti anche molto giovani, attratti in modo particolare dalle possibilità quasi infinite del sistema, perfettamente interfacciabile con PC e relativi programmi.
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