Mi presento

E' sempre difficile, anzi, a ben pensarci direi anche doloroso, per chi ha superato gli "anta", ripercorrere con la memoria esperienze e fatti che si perdono nella notte della propria giovinezza, oramai irrimediabilmente lontana.
Comunque, per arrivare subito al tema di questo sito internet, la mia avventura fermodellistica, che gia' covava fin dall'infanzia, alimentata dai trenini di qualche amichetto piu' fortunato, comincia ufficialmente con il mio decimo compleanno, allorche' mio padre, evidentemente toccato dalla mia gia' grande passione per i treni, mi regalo' una meravigliosa E 424 Rivarossi. Era incredibile la mia felicita'. Ogni mio risparmio, ogni mancetta di genitori, di zii e nonni, andavano regolarmente a finire spesi in vagoni e rotaie che, ricordo come fosse ora, comperavo in confezioni da costruire (rotaie,traverse e chiodini separati) per averne di piu' con minor spesa!
Conservo a tutt'oggi quasi ogni cosa di allora.

Erano anni tranquilli, quelli, per il modellismo ferroviario di casa nostra; c'era praticamente solo la Rivarossi che faceva un buon numero di modelli italiani; qualcosa lo faceva anche la Maerklin (proprio il 424) e la Fleischmann, ricordo una Gr. 685 ed un E 428 seconda serie, ma erano molto costosi e, per il ragazzino che ero, assolutamente fuori portata.
Per parecchi anni i miei risparmi continuarono a finire nell'acquisto di qualche locomotiva, carri, carrozze e nella costruzione di un piccolo plastico, semplice nelle geometrie, ma completo, anzi, fin troppo completo visto con gli occhi molto piu' critici di oggi; c'erano rotaie ovunque, scali merci e quant'altro di ferroviario fosse possibile inserirvi, in modo tale da coprire con i binari ogni centimetro quadrato disponibile. D'altra parte, allora, lo scopo era quello di far correre i treni, non quello di essere realisti!

Quando penso a quei tempi lontani, penso anche a quanto sia cambiato nel corso degli anni; allora il fermodellismo era puro gioco, oggi invece ogni modello di cui affronto la riproduzione, rappresenta una sfida con me stesso, con le mie capacita' e la mia inventiva! La gioia che mi dava fare le manovre, comporre i treni e veder sfrecciare una 625 a tremila chilometri all'ora in curva, oggi la provo nel riuscire a riprodurre quanto piu' fedelmente possibile il soggetto, per lo piu' locomotive e locomotori, che di volta in volta mi pongo come obbiettivo. Forse l'intensita' della gioia e' la stessa, ma quanto diversi sono i modi!
Il tempo passava, arrivava cosi' la fine degli studi, l'eta' dei grandi innamoramenti, il lavoro, la patente di guida ed, a quel punto, le auto ed i rally l'hanno fatta da padroni per almeno una decina di anni.

Piu' tardi, ritornato al modellismo mi son ritrovato con le auto radiocomandate al posto dei treni! E' stato un bel periodo anche quello e lo ricordo volentieri; ho partecipato a campionati italiani per svariati anni nelle categorie a ruote scoperte e prototipi; era modellismo anche quello, inoltre la competizione, seria, pulita, onesta, mi e' sempre piaciuta, e' nel mio DNA, la gara, la sfida sono sempre state uno dei miei punti deboli, misurarmi mi attira, non riesco facilmente a restarne fuori!
Con le auto, sia quelle grandi che quelle piccole, pero' , era necessario andare in giro per tutta l'Italia a far gare, non era una vita tipicamente tranquilla, bisognava arrivare il giorno prima per l'iscrizione e le prove; tantopiu' se mettiamo in conto che nel frattempo mi ero sposato e mia moglie, pur estremamente paziente, non se la sentiva piu' di seguirmi ogni week-end in ogni dove; allora arrivo' la grande decisione di lasciare sia i rally che mi vedevano ancora un po' coinvolto, che le auto modello a favore del ritorno al fermodellismo, che avevo comunque sempre nel cuore, e che, essendo una passione che si svolge principalmente in casa, trovo' subito anche la sua approvazione.

Da quel momento (eravamo alle soglie degli anni ottanta), sono stato superfedelissimo al nostro beneamato hobby senza piu' nessuna divagazione in altri settori; seguo particolarmente le ferrovie italiane soprattutto in scala H0 e N, anche se non manca qualche divagazione in scala 1; amo profondamente tutto cio' che e' FS, soprattutto quelle macchine sia a vapore che elettriche o diesel che non sono mai state al centro della cronaca, ma anno dopo anno hanno svolto il loro lavoro in modo oscuro, ma significativo, con la modestia di chi sa di essere importante e non ha bisogno delle copertine per convincersene. Forse e' un modo per rendere loro giustizia...

Nel 2005 ho avuto la grandissima soddisfazione di essere nominato "Maestro modellista" dalla FIMF ricevendo un grande diploma che reca la firma del presidente Ogliari, uno dei piu' grandi personaggi che siano esistiti in Italia in questo settore, grande appassionato di ferrovie e gia' Presidente del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano oltreche' ideatore e proprietario di un suo interessantissimo Museo ferroviario. Al proposito voglio ringraziare sia Lui che ci guarda da lassu' sia tutti coloro che hanno voluto testimoniarmi il loro affetto e la loro stima, adoperandosi per permettermi di ottenere questo grande riconoscimento di cui vado orgoglioso... eccolo qui sotto, per condividere anche questo con tutti voi...

Negli anni ho fatto parte di qualche associazione di appassionati, ma non e' il mio ambiente, tranne uno che amo e di cui parlo in altra parte del sito; troppe gelosie, troppi atteggiamenti ipocriti, soprattutto da parte di quelli che ritenevo i migliori, pochi che fanno e tanti che criticano; ebbene si, io sto bene da solo, amando nel contempo di ritrovarmi periodicamente con qualche buon amico, egualmente appassionato, per fare qualcosa di modellistico insieme, o per discutere di problemi legati al fermodellismo, dalla soluzione tecnica nella costruzione di qualche particolare difficile, alla filosofia usata dalle varie ditte del settore nello scegliere le riproduzioni che poi ci propongono, non c'e' nessun limite a cosa, ma libero!

Giorgio Donzello