Ecco che da qualche settimana si e' concluso l'HME di Novegro, non ce l'ho fatta ad essere piu' rapido di cosi', ma qui di seguito trovate qualcosa di notevole, con piu' di 360 foto e altrettante miniature cliccabili.
Sintetizzando al massimo, direi che e' stata una edizione molto interessante, forse la migliore di questi ultimi anni per numero di novita', ma soprattutto per la qualita' dei nuovi modelli proposti. Questa edizione era caratterizzata anche da una grossissima sorpresa tecnico-logistica, cioe' l'inaugurazione di un nuovo capannone, sempre di tipo prefabbricato come gli altri, che andava ad ospitare molti plastici e alcune piste di automodelli. Di fatto questa nuova costruzione andava a diluire la presenza degli stand negli altri capannoni, allargando soprattutto gli spazi destinati ai visitatori, consentendo nel contempo di presenziare ad un numero maggiore di espositori e lasciando una maggiore vivibilita'.
Anche quest'anno, proprio come l'anno scorso, il tempo piovoso del venerdi' aveva fatto temere il peggio con scrosci di notevole intensita' che hanno allagato anche molte zone di Milano, ma, per fortuna poi il sabato e la domenica il tempo e' decisamente migliorato, permettendo al popolo modellistico di ogni fede di godersi la propria passione senza dover fare i conti con ombrelli e impermeabili.
Una grande novita' di quest'anno, come ho gia' accennato, e' stata l'inaugurazione di un nuovo capannone, prefabbricato anch'esso e delle dimensioni simili a quello grande centrale che gia' esisteva; una grandissima novita' che aumenta quasi del 50% lo spazio espositivo e che ha permesso un allargamento dei corridoi in cui transita il pubblico, donando una vivibilita' decisamente superiore a quella degli anni scorsi. Sicuramente gli stands erano in numero maggiore rispetto alle edizioni precedenti, in quanto molti di essi erano di misura inferiore al passato e di spazio libero non ce n'era. Unico neo, ma questo mettiamolo tra i problemi del rodaggio della nuova sistemazione, il padiglione D, quello realizzato con la nuova struttura, a seguito dell'intensa pioggia del venerdi' gocciolava sui plastici che vi erano ospitati, arrecando gravi danni a parecchie parti di questi impianti. Non so dire se fosse per difetti di costruzione o per la stessa condensa dell'aria interna, sta di fatto che tutti i plastici sono stati prudenzialmente coperti con teloni, vanificando lo sforzo di tutte quelle associazioni di appassionati che si erano presentati a Novegro con le loro magnifiche opere. Ora sara' compito delle assicurazioni appianare il problema, pero', chi come me non ha fotografato i plastici subito appena montati, poi si e' trovato davanti a questo desolante scenario lunare. Ecco un paio di foto molto eloquenti che ritraggono il nuovo capannone come si presentava agli stupiti visitatori.
La novita' del padiglione D, se da un lato ha liberato molto spazio per espositori e visitatori nei padiglioni preesistenti, dall'altro ha scompigliato un po' le abitudini ormai acquisite in tanti anni di partecipazione, in quanto le posizioni degli stand a noi interessanti sono in gran parte cambiate. Curioso il fatto che qualche stand e' diminuito di dimensione quando invece, alla luce del maggior spazio disponibile, avrebbe potuto beneficiare di maggior o almeno uguale ampiezza; io stesso non ero piu' nella grande famiglia ASN, passata nel nuovo capannone, bensi' con gli amici dell' RCR e i "Pi.Ra.Ta" che molto gentilmente mi hanno ospitato; non e' un grande problema esistenziale, ma bisognava rifarci la mano, insomma...
Bene, dopo le doverose notizie di carattere generale, iniziamo con la rassegna di cio' che ho visto, partendo naturalmente dalle cose fatte dagli artigiani e dagli appassionati in genere, liberandomi immediatamente, anche questa volta, dell'incombenza di parlare delle cose che mi riguardavano da vicino e che potrete trovare anche nel sito di Locomodel, naturalmente con l'esclusione dell'E.550 trifase, l'ultimo nato di questa famiglia, che e' ancora allo stadio di prototipo.
Cominciamo quindi da questa assoluta novita' che, pur avendo ancora bisogno di un discreto lavoro di rifinitura, gia' mostra il suo carisma e, assieme ai suoi fratelli (E.554 e E.432), contribuiva a incuriosire i visitatori, suscitando commenti benevoli e affettuosi. Il modello che proponevo era l'E.550 di seconda fornitura, quindi con le scalette gia' sui praticabili e che, come quello di prima fornitura, presenta i due musetti di forma uguale, anche se con sportelli diversi. Questo e' in assoluto l'E.550 che mi e' sempre piaciuto di piu'; quelli successivi, di terza e quarta fornitura, con tutti quei cassoni e cassonetti aggiunti qua e la', secondo me hanno peggiorato molto la sua semplice ed essenziale linea, forse solo quello di terza serie si salva un po' avendo aggiunti dei piccoli sopralzi sui musi originali e non escludo che un giorno possa proporre anche quest'altro, ma difficilmente capitera' che realizzi i bruttissimi esemplari della quarta serie che sembrano tratti, per la loro bruttezza, da un film di Dario Argento.
Gli altri modelli di loco trifasi, l'E.554 e l'E.432 gia' conosciuti agli appassionati, facevano da contorno al nuovo microbo e mostravano la meccanica completamente in ottone fresato che ospita gli ingranaggi di questi piccoli orologini; una meccanica di questo tipo naturalmente e' in preparazione anche per l'E.550 ed, appena pronta, equipaggera' anche l'ultimo nato.
Naturalmente con essi avevo portato in fiera anche gli altri ultimi miei lavori, cioe' il D.442 Ansaldo in scala N e l'elettromotrice della FEA che univa Pescara a Penne, che, diversamente dagli altri modelli visti sin'ora e' realizzata in scala H0m.
Bene, fatto questo doveroso escursus sulle cose di mia produzione, ora passiamo a parlare dei miei ospiti, cioe' di RCR degli amici Maurizio e Stefano, gli specialisti assoluti della scala N e dei Pi.R.A.TA, produttori artigianali di modelli in scala N che quest'anno presentavano i carri tramogia della Monfer e i due che vedete qua sotto, di cui uno, quello con la chiusura a telescopio, che e' una semplice ricoloritura, mentre il telonato e' un prodotto originale, realizzato con stampi propri in collaborazione con amici tedeschi.
RCR, a differenza dei Pi.R.A.TA, e' il piu' forte distributore di materiale in scala N che esista in Italia e nessuno che segua questa scala puo' prescindere da esso in quanto offre spesso agli appassionati di questa scala, oltre a tutto il materiale commerciale esistente al mondo, anche pezzi originali ed assolutamente esclusivi.
Nostro vicino era Morciano; normalmente negli anni scorsi mi trovavo alla sua destra, quest'anno, a causa dei cambiamenti nelle posizioni degli stand ed alla fatalita' di trovarmi assieme ad RCR, venivo a trovarmi alla sua sinistra. Morciano presentava la coppia di macchine da manovra E.321 e E.322, ancora in grigio e il D146/147 gia' presentato l'anno scorso, per quel che riguarda le loco da manovra, oltre alla sua consueta schiera di bei elettrotreni a partire dalla novita' ALe.790-880 per finire alle nuovissime freccie d'argento delle FS, passando naturalmente per i TAF e per i gia' conosciuti ETR.500. Ecco qui sotto una carrellata della proposta di Morciano
Lo stand immediatamente successivo, era quello condiviso da Elettren e Lombardi, uno stand che come sempre presentava cose eccezionali nella grande scala O. Impossibile passargli davanti senza fermarsi, anzi, senza restare rapiti dalla bellezza di quelle riproduzioni, dettagliate fin nei minimi particolari che nulla hanno da invidiare ai prototipi reali. Ecco qui di seguito un po' di foto utili a capire il livello delle riproduzioni proposte da questa grande coppia di storiche ditte artigiane.
Sempre al solito posto, circa di fronte a Elettren, aveva il suo stand LineaModel, con la sua marea di scatole di montaggio in ottone, a cui ora si aggiungono anche dei kit misti in resina e lastrina di ottone. E' una strada interessante per abbattere in parte i costi e rendere piu' facile la costruzione, ma, secondo il mio punto di vista, il pregio, il prestigio, in definitiva il valore, di un modello completamente realizzato in metallo, non potra' mai essere sfiorato da modelli in materiali misti, anche se il risultato finale potra' essere simile. Qui sotto potete vedere alcune proposte di LineaModel, proprio a cominciare da quelle in metallo/resina di cui stavo parlando, di cui il E.326 ne e' il capostipite, per seguire poi con le altre costruzioni di tipo tradizionale. In evidenza, non puo' essere diversamente, il magnifico E.330 di Riccardo Olivero.
Una tappa obbligata per gli amanti delle vaporiere in H0 realizzate in tutto metallo e' da farsi allo stand AGM di Andrea Gerbi. Anno dopo anno la sua collezione diventa sempre piu' completa ed entusiasmante, oramai sono poche le macchine della Rete Mediterranea che mancano all'appello, per non parlare della meravigliosa Gr. 746 FS a cui manca solo la parola, ma giudicate voi stessi...
Se non si puo' prescindere da AGM, altrettanto si puo' dire di AlpenModell che da quando ha impostato la sua produzione sul materiale FS e' davvero diventato un punto di riferimento importante dai cultori delle nostre ferrovie in scala. La Gr. 870 sta andando avanti piano, ma bene e ormai la si puo' considerare una realta' a cui manca pochissimo per essere terminata; trasmissione e ruote sono piu' che a posto, molte fusioni sono gia' ok, penso che al prossimo Novegro la vedremo girare. Interessanti di questo artigiano sono anche le belle centoporte e il materiale svizzero. Infine un plauso alla bellissima carrozza FS in scala N, primo approccio di AlpenModell in questa scala, che pero' credo che venga ceduta solo in scatola di montaggio.
Condivideva lo stesso stand con AlpenModell anche un altro paio di artigiani: Model 71 e LWM. Il primo e' molto noto per le sue riproduzioni di loco e materiale trainato delle ferrovie concesse, anche quelle che non esistono piu' da molti decenni, come la Sedico-Agordo o la Pescara-Penne, per esempio. Il suo materiale suscita un grande romanticismo e una nostalgia indescrivibile per tutte quelle belle farrovie che ora non abbiamo piu'.
Il secondo, invece, si occupa della costruzione in scala grande dei tipici fabbricati ferroviari, come caselli, stazioni e scali merci, tutto in alpacca fotoincisa e profili in ottone. Sono queste costruzioni di grande pregio, eseguite con attenzione e dovizia di particolari.
Come sempre SAGI presentava materiale trainato delle FS in ottone fotoinciso e come sempre molte erano le novita' portate al salone anche quest'anno. Ecco qui di seguito una carrellata della sua sconfinata produzione con le noita' poste bene in evidenza da appositi avvisi
Una produzione in metallo che mi affascina sempre e' quella di Lepri, sia per i difficilissimi soggetti, sia per la qualita' dell'esecuzione.
E come si faceva a non respirare una grande aria di metallo nello stand di Brass World? Ora poi che il materiale italiano e' davvero preponderante, era uno spettacolo stare davanti a quelle vetrine, pezzi splendidi tutti fatti a mano, non importa se da cinesi o no, comunque altissima manifattura.
Come da sempre avviene, assieme a Brass World c'era anche DueBielle che per lo piu' si occupa di carri old time. Ora guardate per bene questi carri frigo come sono costruiti e controllate le finiture e anche le iscrizioni. Porte apribili e ogni altro dettaglio esistente al vero; dei veri piccoli capolavori! Per la cronaca ho voluto fotografare anche il cassone di un carro trasporto acqua (questi carri erano ex tender) ancora non verniciato; ecco, guardatelo bene...
Poi, se parliamo di Brass World, non possiamo non parlare di Top Train che egualmente si fa ammirare sempre per la bellezza delle sue riproduzioni. Questa volta ci ha stupito tutti presentando, assieme alle altre novita' in scala H0 che potete vedere nelle foto sottostanti, il prototipo di una FS Gr. 746 Walschaert in scala 0 che, anche se non completamente finito, era una vera meraviglia. Difficile aspettarsi una novita' in scala 0 da un'azienda che ha sempre costruito in scala H0 e da qui la grande meraviglia, aumentata dal fatto che questa e' di per se' una macchina enorme, forse la piu' grossa delle FS, perdipiu' vedersela proporre in scala 0, c'e' da barcollare per l'emozione...
Poi ancora trovavamo il piu' grande della scala piccola: Euromodell. Questa ditta artigiana tedesca (e' di Monaco di Baviera), da sempre produce capolalavori ineguagliabili, se consideriamo le minime dimensioni dei modelli. Quest'anno le novita' erano veramente importanti. Per cominciare si poteva ammirare la "Tartaruga" di 2a serie, quella classica con i musi arrotondati, per capirci e poi una motrice pressofusa dell'ETR.500 di seconda/terza generazione che puo' divenire un ETR.500 nei colori grigio/verde magnolia, oppure il modernissimo "FrecciaRossa". Naturalmente tutte queste novita', come tutto quello che viene prodotto da Euromodell viene motorizzato con le meccaniche di ottone fresato di Bodo Fonfara, a garanzia di un funzionamento impeccabile. Nello stand di Euromodell era esposto anche il bellissimo convoglio ALe.803 di Danifer, in scala N, visibile qui sotto nell'ultima foto, in quanto anche per esso la motorizzazione e' costruita egualmente da Bodo Fonfara. Uno stand "super"...
Nello stand Emim si poteva godere della bellezza di macchine in costruzione ancora allo stato di ottone non verniciato. Facevano bella mostra E.424 e E.636 con una dovizia di particolari interni degna delle migliori realizzazioni di questo genere.
Norma 87 presentava una bella Le.780 da mettere in composizione con le ALe.601
Mentre Errezeta mostrava una quantita' di belle macchine old time, a partire dal Ne.700 in tre colorazioni, per arrivare a carri molto particolari e alle macchine trifase, senza dimenticare i bei diorami costruiti appositamente per accogliere al meglio queste "vecchie signore".
GC Modelli aveva portato parecchie cose nuove al salone, a cominciare dalla veterana trifase E.430 (marcata FS 342, come effettivamente fu, ma in questo caso non vanno piu' bene i pantografi, in quanto quelli della FS 341/2 erano a rulli), per andare poi alla E.333, sempre trifase, ma di concezione piu' recente, per continuare con i "Truman" e per proseguire con le loco a vapore; veramente tante proposte per il modellista.
Ecco, adesso visitiamo lo stand di GMR, in pratica una associazione di aziende romane che si presentano assieme in uno stand comune e che da anni ci hanno abituato ad una serie di riproduzioni di ottimo livello, rievocanti quella parte di ferrovia un po' trascurata da altre Case, di quella ferrovia "minore" che suscita amore a prima vista e che mi e' cosi' cara. Inoltre il loro materiale si presta benissimo a far vivere i piccoli scali e le ferrovie secondarie che sono il pane di almeno il 99% dei piccoli plastici domestici.
Gli appassionati del metallo non facevano certo fatica a fermarsi davanti alla vetrina di Artuffo, che presentava questi "pezzi" splendidi di Lematec; bello soprattutto l'E.550 di prima fornitura con il suo pantografo a rulli diviso in due parti separate, difficile da vedere in giro...
Bella e molto simpatica questa draisina proposta da DOC Moldel in due varianti di colore.
Interessante come sempre la visita allo stand di Stefano Mencaroni, il giovane ed appassionato fonditore orafo che si diletta a proporre cose originali ai fermodellisti. Questa volta, nel suo stand, oltre all'infinita' di cose che ci ha fatto vedere in questi anni e che vende direttamente ai modellisti, come i respingenti moleggiati di vari tipi e la palificazione FS di tipo Manesmann, potevamo ammirare dei bei camioncini old time, realizzati completamente con componenti fusi in ottone. Il risultato era veramente apprezzabile, come potete vedere dalle immagini sottostanti. Nuovi anche i pali in traliccio che non saranno stati proprio semplici da realizzare...
Cosi' siamo arrivati da Uteca, la storica ditta napoletana ex Luzzietti. Come sempre tantissime le cose belle e parecchie le novita'.
Simpaticissimo anche lo stand di N3C, ditta artigianale che tradizionalmente propone autobus e filobus cittadini, spaziando su varie epoche, tanto da rendere vita facile a quei plasticisti che, guardando anche un po' al di fuori della ferrovia, vogliono rendere verosimile anche l'ambientazione circostante i binari. Devo dire che la qualita' di questa produzione migliora di anno in anno ed oggi questi modelli in scala H0 hanno raggiunto un livello di qualita' circa pari a quello industriale. Anche quest'anno le novita' erano parecchie e le potete vedere nelle foto che seguono.
Per restare in tema di autobus e' doveroso segnalare lo stand di Assoenne, un gruppo di appassionati e piccole ditte artigiane o poco piu', dedite al fermodellismo in scala N. Qui si potevano vedere, appunto, gli autobus realizzati in lastrina fotoincisa di ottone, il prototipo del TAF e la superba stazione di Pergine, opere realizzate da DePetri e poi le carrozze centoporte tipo 36.000 di Euro Trains SL, la ditta di Lidia Santi, per finire con i modelli di automotrici ed elettromotrici riconducibili al lavoro di Marco Gallo & C.
Trovavamo poi lo stand di Hi Tech Rail, una quasi novita' per questo salone che presentava alcune strane cose, come una Gr. 835 in N che sembrava realizzata piu' in fusione che per mezzo della fotoincisione, comunque un modello apprezzabile. Si potevano poi vedere alcune carrozze, sempre in metallo, presentate come novita' ed infine uno strumento utile a misurare la velocita' istantanea di un treno in corsa.
Ora parliamo di Alessandro Luciani che e' un abile montatore di kit in ottone e si e' specializzato nell'italianizzare le vaporiere ex preda bellica o quelle che le FS hanno ottenuto come riparazione danni di guerra. Ci sono poi tutte quelle loco che molte linee secondarie hanno comperato all'estero, come le T3, per esempio, per svolgere il servizio sulle linee di loro competenza; ecco, Luciani e' un vero mago in questo genere di trasformazioni.
Esu presentava in anteprima assoluta un sistema di emissione del fumo sincronizzato con il suono emesso dai suoi decoders.
Nello stand di Big Models, Mario Di Fabio ha fatto una bella sorpresa a tutti presentando una magnifica E.626 del tutto inattesa. La macchina che sara' offerta in tre versioni, seconda, terza e quarta serie, e' decisamente spettacolare per la finezza di ogni particolare. La trazione avviene sui quattro assi dei carrelli d'estremita', lasciando folli i due centrali. In pratica e' l'esatto contrario di quella a suo tempo prodotta da Roco che era motorizzata centralmente. Buona la trasparenza del sottocassa, fini le ruote e ben riprodotta la tiranteria dei freni. Un ottimo modello come ci si sarebbe aspettato da Di Fabio che ci ha abituato alla sua precisione di ogni particolare, cosa gia' verificata, peraltro, con la ALe.803 presentata l'anno scorso. Complimenti e buona prosecuzione a questi livelli.
Con l'E.626 di Mario Di Fabio, di fatto, siamo passati dagli artigiani alle aziende di taglio industriale. Tra queste, ora parliamo di Acme che nel suo importante stand esponeva ancora un bel po' di novita'anche quest'anno. Il settebello e' praticamente pronto, mentre la Gr.685 e' ancora in fase di definizione. Nuovo il D.143, il Truman, come molti altri modelli sia di macchine che di carri che potete vedere ritratti qui sotto: E.656, E.646, E.444R, carri trasporto conteiners ecc. ecc. ecc.
A ruota di Acme porrei Roco, azienda sempre piu' importante nel panorama europeo, specialmente dopo l'acquisizione delle Fleischmann, in quanto ha trasferito alla produzione di questa marca tedesca l'attenzione che Roco ha sempre avuto per il mercato italiano, con nuove ricoloriture e nuovi adattamenti del materiale Fleischmann preesistente al fine di ottenere col minimo sforzo nuovo materiale appetibile anche dal nostro mercato modellistico. Naturalmente il modello di punta di Roco per l'Italia, in questo momento e' il locomotore trifase E.432, proposto nelle due colorazioni, castano7isabella e nero. Le vendite sono andate molto bene, tanto che la prima fornitura e' andata bruciata e nei negozi e' gia' arrivata la seconda. Il modello e' molto buono e anche il suo funzionamento e' in linea con le aspettative.
Interessante la presenza di Corel con l'italianizzazione di una loco d'oltralpe che va ad arricchire il parco di chi segue l'epoca tra le due guerre. Si trattava della Gr.603.017, rodiggio 1C, ex KPEV G5. Non sara' molto, ma e' un altro passettino verso i fermodellisti italiani. Forse solo il prezzo non era da salti di gioia.
Ora arriva il momento di RivaRossi, un tempo il top per quel che riguarda il fermodellismo italiano, ora una delle tante; com'e' strana la vita. Questa ex grande del nostro panorama, ora grande solo perche' acquisita da Hornby, un potentissimo gruppo del settore, ha perso la gara ingaggiata con Roco a chi sarebbe arrivata prima sul mercato con il E.432 trifase. Ha vinto Roco, ma ha vinto solo perche' Hornby, la detentrice del brend RivaRossi, ha mille altre cose a cui pensare e produce modelli per mille mercati diversi, quasi tutti piu' importanti del nostro, quindi Hornby non tratta RivaRossi da Marchio di punta del suo carnet, bensi' come uno dei tanti Marchi in suo possesso, con il risultato che questo ritardo ha messo in forse l'uscita di questa macchina, di cui avevamo visto le prestampate a Norimberga (in febbraio n.d.r.), alla luce delle vendite ormai gia' eseguite da Roco che, di conseguenza, hanno ristretto di moltissimo il mercato di questo modello. Le notizie raccolte ne danno per certa l'uscita, ma resta il fatto che il danno ormai e' subito, peccato, perche' mi dava l'impressione che fosse anche migliore del fratello prodotto da Roco, ma e' chiaro che pochi di quelli che hanno acquistato il modello di Roco poi acquisteranno anche quello di RR. A Novegro Rivarossi aveva portato anche la nuova Gr.741 e il locomotore in CC a 300 V. gruppo E.428 di prima serie, con avancorpi e separatore d'Arbela. Nelle vetrine avevano esposto anche un altro E.428 sempre di prima serie con cassa metallica, un modello strano che sapeva tanto di "serie oro" di antica memoria. Lo vedete nell'ultima foto in basso; ho chiesto informazioni, ma mi e' stato detto che era solo una prova...
Il passo successivo e' dedicato a Vitrains, azienda di dimensioni decisamente piu' contenute dei due colossi citati poco sopra, ma con una produzione di ottimo livello e, soprattutto, di localizzazione italiana. Sta proseguendo la marcia delle Aln.990, le nuove automotrici diesel che usciranno a breve dalle linee di produzione della Vitrains. I prototipi esposti danno una chiara idea del risultato che ci potremo aspettare; qui sotto potrete vedere delle foto sia dell'insieme che della scocca e del carrello. Decisamente un bel modello la ALe.840 che, nonostante un empasse iniziale, sta vendendo bene in quanto ha in se il sapore delle nostre ferrovie di qualche decennio fa, quando ancora la ferrovia rappresentava per molti un insostituibile mezzo di trasporto. Per il resto, la produzione di Vitrains verte, innanzittutto, sul camaleontico Minuetto che conosce nuove livree ad ogni pie' sospinto e credo che, grazie a cio', abbia fatto la fortuna di quest'azienda, sulle ALn.668 e sulle carrozze a due piani. Di tutto cio' trovate la necessaria documentazione qui sotto.
Dulcis in fundo, tra gli "industriali", ho voluto tenere Os.Kar per ultima poiche' e' l'azienda che piu' di ogni altra sta caratterizzando il mercato in quest'ultimo periodo. Quest'anno e' stata una vera esplosione con novita' superiori ad ogni attesa in ogni settore della trazione. Gr.625 e Gr.640 di una finezza che raramente si e' potuta vedere in un prodotto industriale; personalmente ricordo qualcosa del genere solo da Brawa o da Roco su di modelli con una fascia di prezzo decisamente diversa da questa. Ogni dettaglio e' da urlo e la finezza delle ruote lascia stupefatti. Due modelli che, come altri di questa Casa, definiranno i nuovi standard produttivi per tutti gli altri concorrenti. Ma le novita' erano numerose, infatti potevamo trovare anche un D.341 praticamente ultimato e poi ancora due rimorchiate per automotrici, la 664 e la 640; Quasi ultimato anche il D.445 sia in versione d'origine con vetri frontali arrotondati che la versione successiva con vetri frontali piani di sicurezza. Poi ancora trovavamo ad attenderci a questo stand le scocche della prossima ALn.990 che naturalmente seguira' gli standard costruttivi della ALn.772 (e della ALn.773 che l'ha seguita) per la gioia di ogni appassionato che abbia gia' avuto modo di vedere come lavora questa ditta. Un mare di belle cose, insomma, costruite con impegno e perfezione, tanto che secondo me oggi Os.Kar sta dettando i nuovi parametri secondo i quali si deve fare modellismo; oggi le tecnologie permettono di fare molto meglio di ieri, Os.Kar (ma anche Mario di Fabio) lo sta dimostrando, quindi da ora chi non si adeguera', a questo punto, rischiera' di essere tagliato fuori dal mercato degli appassionati. Lunga vita a Os.Kar!
Come sa da tempo chi segue queste mie recensioni, io, tradizionalmente, presentavo le mie cose presso lo stand di ASN, gli amici che portano avanti il "verbo" della scala N in Italia; quest'anno non e' stato cosi' in quanto, a causa del nuovo capannone, quello che e' diventato il "Padiglione D", loro sono stati spostati in quello, assieme a tutti gli altri plastici, mentre io gradivo rimanere in quello centrale. Questo il motivo della separazione, naturalmente solo logistica, in quanto il mio cuore e la mia amicizia per loro rimane immutata. Quest'anno presso la ASN (Associazione Amici Scala N), si svolgeva il tradizionale premio Muzio, premio modellistico biennale dedicato ai modelli di loco e materiale trainato costruiti in questa scala. Anch'io nel passato ho partecipato a questo Premio, con discreta soddisfazione, quindi ho voluto testimoniare con le foto che potete vedere piu' sotto quali fossero i lavori in lizza quest'anno. In questa scala militano fior di modellisti, pero' in quelle vetrinette ai miei occhi spiccavano alcuni lavori su tutti gli altri e li ho voluti isolare per dar loro il giusto riconoscimento. Il primo che voglio porre alla vostra attenzione e' la chiesetta di S. Cristoforo riprodotta da Mario Malinverno, un'opera mostruosamente splendida e perfetta, ne vedete anche la foto dell'originale in quarta posizione; la bravura e la pazienza di Mario Malinverno lasciano letteralmente senza fiato, questo e' un vero capolavoro che difficilmente potra' essere superato per tecnica, precisione e aspetto globale dell'insieme. I miei piu' sinceri complimenti, Mario.
La seconda cosa che mi ha "rapito" e' la bellezza e il realismo dell'Emmina che potete vedere nelle foto sottostanti. E' perfetta! se non sapeste che e' una cosina di pochi centimetri in scala N, potreste pensare che sia realizzata in una scala ben superiore. Anche qui devo fare i miei piu' vivi complimenti agli autori che hanno saputo trasferire con maestria l'anima delle Emmine in un modello cosi' piccolo.
La terza, infine, e' lo splendido locomotorino da manovra, il 214 FS, che sta costruendo Marco Catamarri che e' anche l'autore dei bellissimi motocarri Ape della Piaggio che trovate piu' in bass. Lavora molto bene, Marco e questo locomotorino che vedete nelle foto qui sotto, lo testimonia. Ormai si puo' dire che e' completato in ogni parte e l'aspetto e' proprio meraviglioso.
Qui sotto, invece, potrete trovare le uniche due foto che avevo fatto al plastico dell'ASN prima che fosse coperto per il gocciolare del tetto del padiglione e, di seguito, i bei lavori di fotoincisione che i soci fanno per gli altri soci, tra cui si pongono in evidenza i piccoli motocarri Piaggio di Marco Camatarri, i kit di montaggio di E.633 e E.626 di Mario Malinverno e i carri frigo e la carrozza tipo 1959 di Mungai per finire con la carrozza pilota per medie distanze di cui, pero', non ricordo l'autore. Come sempre sono da segnalare le rivisitazioni di Claudio Bertoli che, dopo la sua apprezzata esperienza con i carri chiusi FS, ora si sta dedicando alla ricolorazione in chiave italiana di loco estere sia attuali che di epoche precedenti, come i bei Gr. 897, la Pierina e il 236 da manovra. Nel complesso, in queste vetrinette si potevano vedere modelli molto belli, che incuriosivano per la loro completezza e perfezione, anche i modellisti delle altre scale.
E veniamo, finalmente, al Premio Muzio di quest'anno. Ha meritatamente vinto Mario Malinverno. I suoi meriti modellistici (ne abbiamo visti alcuni poco sopra) si sposano con la sua generosita', in quanto egli ha messo a disposizione di tutti i soci ogni suo lavoro e poi, con pazienza, ha risposto e risponde a tutti coloro che si cimentano nella costruzione di questi suoi kit e si trovano in una qualche difficolta'. Complimenti a lui per un percorso che lo vede sempre piu' bravo e sempre piu' disponibile. Il suo modello vincitore lo vedete isolato qui sotto e poi, di seguito, tutti gli altri. Non sono pochi i modelli costruiti dai soci ASN, vero? e molti sono bellissimi e avrebbero meritato anch'essi un pieno riconoscimento, ma quello di Mario ha anche il valore aggiunto di una progettazione globale di carrozzeria e meccanica, il che non e' poco e soprattutto, non e' proprio da tutti.
Ma quest'anno c'era anche un altro importante premio alla rassegna modellistica di Novegro, il premio FIMF, cioe' quello della Federazione italiana modellisti ferroviari, un premio intitolato a Francesco Ogliari, una delle persone piu' grandi del nostro mondo ferroviario, gia' direttore del Museo della Scienza e della Tecnica per venticinque anni e proprietario egli stesso del Museo dei Trasporti di Ranco; una grande persona, avvocato di Cassazione, Professore universitario e molto altro ancora. Molti sono stati i partecipanti a questo premio modellistico e le vetrine che accoglievano i loro lavori erano straripanti di bei modelli, tra cui spiccavano per la dimensione e per l'oggettiva qualita' entrinseca, quelli di Attilio Mari. Attilio Mari aveva portato a questa rassegna due suoi modelli, un E.626 e un E.472, piu' alcuni particolari separati, per poter far capire come ha lavorato nella loro costruzione e come sono fatte anche le parti che non sono in vista; delle vetrinette spettacolari, insomma.
Con quest'ultimo Premio modellistico penso che possa considerarsi conclusa la rassegna relativa ai modelli di loco e materiale rotabile in genere che erano presenti in fiera; di roba bella, anzi bellissima e desiderabile, come avete potuto vedere ce n'era veramente tanta.Secondo me questa e' stata una delle migliori edizioni del Model Expo di Novegro. Comunque la fiera non mostrava solo cose con ruote, ma c'era anche tanto altro, a partire dai fornitori di materiale per plastici, come Ninive, per esempio, con le sue splendide riproduzioni di case, cascinali e edifici ferroviari; ecco una carrellata sulla loro produzione giusto qui sotto.
Ninive e' sicuramente la dominatrice in questo settore, ma sulla sua strada si stanno affacciando molti concorrwnti, Campus, a titolo di esempio, portava i suoi trulli e riproduzioni di edilizia tradizionale di ottima fattura
Poi c'era ancora MBK/MaCoMo che presentava un catalogo veramente ricco che spaziava su di un fronte veramente ampio di soggetti; modelli molto apprezzabili per costruzione e decorazione, belle quelle case tutte attaccate l'una all'altra, di stile un po' nordico, ma presenti anche in qualche nostra citta'.
Poi ancora si affacciava alla rassegna milanese Miniedil, al momento con una produzione ancora limitata, ma di buona qualita'
Non mancavano certamente i negozi che trattano prodotti per la realizzazione di plastici e diorami, come il piu' noto di tutti che e' Linea Secondaria...
...o il nuovo arrivato Etoile Verte, che, come prima apparizione, non si presentava male, con una gamma di piante e muretti in pietra decisamente notevole.
Come sempre, non mancavano i negozi tecnici; a queste manifestazioni e' facile, in questi negozi, trovare la pinzetta speciale o le punte da trapano da 0,3 o 0,4 mm, oppure qualche accessorio utile per la propria fresa o per il tornio o ancora profili in ottone di qualsivoglia forma e dimensione. A rappresentanza di tutti, per ridurre un po' la lunghezza e il "peso" di questa recensione mettero' solo la foto di uno stand che trattava Proxxon e che offre molto bene la misura della vastita' della loro offerta.
Come e' logico, non avrebbero mai potuto mancare le riviste specializzate ad una manifestazione cosi' importante, in effetti ecco qui di seguito le doverose foto dei loro grandi stands
Le curiosita', come ad ogni importante salone che si rispetti, non mancavano e qualcuna di queste ve la voglio proporre, come questo vecchi, grande tram modello, per esempio...
Oppure come questi simpatici esempi di treni realizzati con il glorioso Meccano, molto simpatici; fanno tenerezza, se pensiamo a quanto noi ci arrabattiamo il cervello per fare modelli in scala perfetta, sempre piu' fedeli agli originali...
Mi sono piaciuti anche questi piccoli autobus di cartoncino che viaggiavano sulla loro fessura tipo polistil, potevano sembrare quasi dei Car System ante litteram
Carina anche questa cinesina che vendeva a 8/10 Euro i piccoli supporti rotanti da esposizione, ormai cosi' diffusi ovunque, oltre ai blocchetti di plexiglass incisi al laser che potete vedere sopra agli espositori
Per tornare per un momento ai plastici e fare una piccola riflessione, bisogna dire che gli unici fortunati sono stati i ragazzi del gruppo E.656 che trovandosi separati dagli altri, in quanto occupavano il piccolo padiglioncino, quello rotondo fatto a cupola, sono stati esenti dai problemi del gocciolamento e hanno potuto far marciare i loro lunghi treni senza nessun problema; una posizione che poteva sembrare penalizzante, si e' trasformata in un sicuro vantaggio operativo. Eccone qui sotto qualche foto.
Ma, se all'interno dei capannoni un normale visitatore appassionato di treni poteva pensare di aver visto tutto quello che per lui era interessante, c'era una bella sorpresa nello spazio aperto proprio davanti all'ingresso principale; infatti, oltre alle conosciute macchine modello che andavano realmente a vapore vivo, una piccola e splendida loco decauville faceva di tanto in tanto un avanti e indietro per la beatitudine degli appassionati di vapore vivo e anche dei bambini che la rincorrevano gioiosi e festanti. Ecco qui sotto alcune foto che la ritraggono durante una sosta, con qualche divagazione su alcuni suoi particolari, tra cui il bellissimo carrellino a due assi che veniva usato per portare la legna fino a dove poi sostava.
Per coloro che amano le vecchie glorie su ruote, invece, in altri piazzali, piu' interni alla fiera, erano esposti furgoncini, camion e autobus in veneranda eta'. Siccome molti di essi erano comuni nel periodo della mia infanzia, a me fanno sempre un certo effetto; naturalmente l'impatto con questi mezzi per i giovani di oggi sara' diverso, ma credo che anche a loro non dispiaccia vedere qual'e' stata la strada percorsa per arrivare ai moderni mezzi di locomozione che, probabilmente, fra cinquant'anni faranno lo stesso effetto di questi visti oggi.
Bene, con quest'ultima romantica curiosita', il nostro viaggio per i corridoi e per il parco del Model Expo di Novegro si conclude. Naturalmente vi da appuntamento alla prossima recensione che, se tutto va come deve, sara' quella dalla fiera modellistica di Stoccarda e che dovreste trovare su Rotaie.it all'incirca alla fine di Novembre prossimo.
Un caro saluto e un abbraccio a tutti.
Giorgio Donzello
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |