Piegare in modo Arrotondato
Anche queste operazioni non sono difficili, a patto di costruirsi quei semplici attrezzi che siano adatti allo scopo.
Sconsiglio tubi e tubetti normalmente usati per questi lavori, a parte che difficilmente avremo a disposizione il diametro necessario, ma non daranno mai risultati apprezzabili, in quanto con questi metodi e' difficilissimo rimanere ortogonali e poi se la curvatura deve partire da un'altezza ben precisa, difficilmente saremo in grado di piegare senza andare a interferire con la parte che ci serviva rimanesse piatta; per carita' con esperienza e "occhio" si puo' trovare il metodo giusto anche con questi semplici sistemi, ma queste note devono servire a chi un'esperienza non ce l'ha ancora e se la sta creando, quindi li sconsiglio serenamente. I tubi di giusto diametro possono essere utilissimi per creare una caldaia o altre cose in cui tutto il lamierino debba essere curvato attorno ad essi, ma se abbiamo bisogno di creare una curva che comincia da un punto ben preciso, beh, in questi casi consiglio di continuare la lettura.
Per questa operazione di piegatura useremo una tavoletta su cui dovremo riprodurre, lungo uno dei suoi lati di lunghezza sufficiente per il nostro scopo, il profilo della rotondita' da riprodurre.
Fatto questo, creeremo un sandwich mettendo sotto la tavoletta arrotodata, in mezzo il lamierino posizionato in modo corretto e, sopra, un altro pezzo di legno in modo tale che quest'ultimo arrivi fino all'inizio della piega pressando il lamierino fino a dove deve rimanere diritto e non oltre. Blocchiamo il tutto ed eseguiamo la piegatura. Ci sono delle avvertenze da tener presente, ma le vedremo alla fine della chiacchierata.
E nel caso dovessimo piegare piu' lamierini, magari fotoincisi, quindi sacri e non rovinabili e dovessimo piegarli in modo assolutamente uguale, per esempio le fiancate e lo specchio di coda di quei vecchi tender di inizio secolo il cui profilo e' arrotondato in prossimita' del bordo superiore, come dovremo fare?
Anche questo non e' difficie; e' sufficiente aggiungere al sandwich che abbiamo fatto prima una battuta a distanza calcolata, in maniera tale che l'inizio e la fine della curvatura sia confacente con le nostre necessita'. In pratica dovremo misurare esattamente lo spazio intercorrente tra il bordo del lamierino da piegare e l'inizio della curva, controllando anche che la fine della curva stessa sia alla sua precisa distanza dal bordo di base del lamierino.
Orbene, a questa distanza che abbiamo calcolato, scaviamo sulla tavoletta un'incisione perpendicolare alla sua superficie, tale che in questa possiamo infilare a forza, in maniera fissa, non lasca o traballante una lama (anche una fettina di compensato va bene), che sporga di un po' dalla superficie della tavoletta e rifacciamo ora un nuovo sandwich formato questa volta dalla tavoletta appena lavorata (sotto), dal lamierino ben appoggiato in battuta (in mezzo)ed infine da un legno di misura tale che vada dalla battuta all'inizio della piega (sopra).
Stringiamo il tutto in morsa e pieghiamo. Le pieghe saranno tutte assolutamente uguali.
Siamo arrivati alle raccomandazioni.
Innanzittutto sara' molto utile ricuocere l'ottone almeno nella zona da piegare per ottenere una maggiore malleabilita' ed un ritorno circa nullo del materiale. Se ci servira' lasciare crudo l'ottone che andremo a piegare, sara' sufficiente che la curvatura del legno sia di raggio un po' minore di quanto dovra' essere a lavoro finito, poiche' l'ottone crudo ha un ritorno tutt'altro che trascurabile. Fare delle prove preventive con striscioline dello stesso metallo e' sempre una buona regola.
Faccio qui di seguito uno schizzo di come dovrebbe presentarsi il tutto
Per chi non avesse la voglia di mettersi a lavorare piu' di tanto per farsi degli attrezzini simpatici, ho un altro semplice metodo per ottenere lamierini piegati in modo rotondo. Qui il lavoro da fare per ottenere l'attrezzo e' veramente poco; se qualcuno trova difficile anche farsi questo, penso proprio che, per restare nei treni, debba fare il collezionista, comperare vetrine e trovare anche chi gliele monta, senno' i suoi treni resteranno per sempre in scatola!
Bando alle ciance!
Andare in un negozio di ferramenta e li' comperare un assortimento di cerniere di grosso spessore con forme e dimensioni le piu' disparate per essere utili in ogni occasione, qualche vite che passi per i fori presenti all'origine sulle cerniere e qualche galletto che possa avvitarsi sulle viti appena prese. Ora cambiare negozio e recarsi in uno di modellismo dove bisognera' acquistare quei profili in legno a mezzo tondo del diametro utile alla nostra piega e magari anche qualche altro di misura diversa perche' non si sa mai; io normalmente faccio cosi'.
Ritornati a casa, dovremo incollare, con colla a due componenti, secondo me e' sempre la migliore , ma se abbiamo fretta, anche con collante cianoacrilico, una porzione del mezzo tondo appena acquistato, lungo il bordo interno di una cerniera. Ridurremo, a questo punto, l'altro battente della cerniera di quel tanto che, una volta chiusa su se' stessa, il secondo battente, quello senza legno incollato, per capirci, arrivi esattamente al culmine della rotondita' del mezzo tondo; in pratica dovremo ridurre la sua lunghezza di meta' diametro del mezzo tondo di legno. Infiliamo le viti, avvitiamo i galletti su di esse ed avremo ottenuto un robusto morsetto che chiudera' a forza, senza rovinarle, le nostre lastrine di ottone. Bastera' ora prendere la cerniera con il suo contenuto dalla parete del perno di chiusura e, facendo forza contro una superficie di legno qualsiasi, anche un tavolo, potremo piegare in rotondo, con la rotondita' del mezzo tondo che avremo impiegato, la nostra lastrina. Anche qui, volendo, si puo' incollare o bloccare in altro modo una battuta che ci possa permettere di produrre vari pezzi tutti uguali, esattamente come per la soluzione esposta per prima. Vale ancora la raccomandazione di ricuocere l'ottone nella zona da piegare per uttenere una maggiore malleabilita' del metallo.
Ecco qui una foto dei pochi componenti da usare.
In queste due foto si nota bene dove va incollato il profilo di legno e fino a dove bisogna ridurre il battente superiore della cerniera affinche' si possa avere spazio libero nella zona della piega.
Piegare arrotondato, però, non significa solamente piegare dei lamierati con curve di raggio stretto; a volte si tratta di piegare i lamierati con curve dolci come accade per i tetti, per esempio. E allora come si può fare per ottenere belle curve, costanti e di grande raggio con poca fatica e con la sicurezza di non sbagliare?
Anche questo compito non è difficile se si opera nella giusta maniera. Per ottenere curve di questo tipo bisogna cambiare attrezzi, Dovremo procurarci dei tondi o dei tubi robusti di discreto diametro un po' più lunghi dei lamierini che dovremo piegare. Per tetti di modelli in H0 può andare bene un tubo dell'acqua da un pollice, per esempio; per modelli in scala N, di mezzo pollice. I tetti, però, dove si raccordano con le fiancate dei vagoni, cambiano la raggiatura che diviene molto più stretta. Ebbene, per ottenere ciò ci procureremo anche una lama di acciaio o di alluminio crudo che arrotonderemo lungo un bordo. Ultimo attrezzo di cui avremo bisogno sarà un semplice martello di gomma.
Adesso potremo cominciare l'operazione fissando in morsa il tondo pieno o il tubo di ferro che avremo comperato. Appoggeremo la nostra lastrina sul tubo e cominceremo a batterci sopra con il martello di gomma seguendo linee longitunali. Non serve applicare molta forza ai colpi di martello, osserverete che mano a mano che batterete il lamierino comincerà a prendere forma e voi dovrete semplicemente controllare che la curvatura sia omogenea, ripassando eventualmente le parti che si siano piegate un po' di meno al fine di ottenere una curvatura costante e regolare. Controllare di tanto in tanto quanto manca al risultato finale sul modello. Se avrete esagerato un po' non preoccupatevi, sarà sufficiente premere con delicatezza la parte convessa del tetto su di un piano per ritornare ai valori richiesti. Più di mille parole, però, penso che possano essere utili alcune foto del procedimento. Eccole qui sotto.
La prossima operazione però sarà da modellisti con medie capacità manuali, infatti si tratta di piegare i bordi del tetto secondo una rotondità molto più accentuata
Se prima avete serrato in morsa un tondo, adesso dovrete serrare in morsa una lama di acciaio o di duralluminio, e, con lo stesso martello di gomma o di legno morbido usato per quell'altro lavoro, dovrete battere dolcemente sui bordi della lastrina al fine di farle ottenere la rotondità necessaria per aderire alla forma superiore della cassa. Ecco qui sotto il progredire di questa operazione che è delicata, ma senza difficoltà insuperabili; l'importante è tenere ben stretta la lastrina con le dita, dandole l'inclinazione necessaria a far sì che il martello produca la curvatura. Non battete forte, il metallo si piegherà dolcemente ad ogni colpo fino a raggiungere la curvatura voluta. Se dovreste eccedere un po', con una pinza piatta sarà possibile ritornare un po' indietro con la curvatura per poi ricominciare a battere per acquisire la forma necessaria.
Ovviamente proverete, di tanto in tanto, il risultato della piega ottenuta fino a quel momento sulla cassa e cesserete questo lavoro nel momento in cui la forma del tetto copierà esattamente quella della cassa. Il risultato finale è quello che vedete nelle foto qui sotto in cui si evidenziano le curvature ottenute, sia da sopra che da sotto.
Nel lavoro di un modellista ci sono altre mille piccole insidie relativamente alla piegatura arrotondata di particolari, a volte anche molto piccoli e per questo più difficili, che meritano la nostra attenzione. A volte questi particolari sono parecchi, tutti in vista, quindi da realizzare quanto più uguali gli uni agli altri, penso ai sedili di una carrozza centoporte, per esempio. Ma avremo tempo e modo di continuare questo nostro viaggio nel modellismo pratico tra qualche tempo. L'importante è pensare sempre a come risolvere un problema e a quali attrezzi dovremmo avere per farlo. L'inventiva deve sempre accompagnare un bravo modellista.
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