Attrezzistica per il modellista
Guida all’acquisto e all’utilizzo ragionato
A cura di Riccardo Olivero

 

 

Introduzione
Mi capita molto raramente di incontrare amici modellisti che raccontino a proposito del loro ultimo acquisto in fatto di attrezzatura per la costruzione, l’elaborazione o la manutenzione dei modelli. Molto più frequentemente i discorsi vertono sull’acquisto di modelli e poco altro; è pur vero che l’attitudine al collezionismo anziché all’uso dinamico e creativo dei modelli è sempre forte e (purtroppo) predominante, tuttavia gli appassionati che “si sporcano le mani” non sono pochi. Anche questi però sembrano in maggioranza preferire l’investimento in modelli ed accessori, anziché in attrezzatura, anche quando questa rappresenta il mezzo principe per esprimere la loro creatività da cui ricavano divertimento e soddisfazione: è sacrosanto affermare che è la bontà delle mani a realizzare i migliori modelli, ma tra le mani e ciò che si va a costruire trova posto l’attrezzo, che non riveste un’importanza secondaria.
Molti si limitano a dire che mettere in piedi una mini officina dotata di tutti gli attrezzi necessari è molto costoso, per questo preferiscono arrangiarsi con pochi attrezzi di pessima qualità oppure inadatti. Altri spendono molto denaro in quantità inutili di attrezzi, senza riguardo per la qualità, ottenendo come risultato di non riuscire a compiere le lavorazioni necessarie perché gli attrezzi si rivelano poco utili, oppure semplicemente perché mancano quelli necessari avendo interi cassetti pieni di coltellini o bisturi (ne basterebbero un paio…), mentre manca una lima adatta.

Avere un’attrezzatura completa è costoso?
La questione va argomentata.
Non si può quantificare con precisione (come vedremo dopo) quanto si spende in una buona attrezzatura, perché tale computo andrebbe adattato alle esigenze particolari di ogni modellista, in base a ciò che predilige fare. Chi costruisce il plastico ha bisogno di attrezzi più economici e di facile reperibilità rispetto a chi elabora o costruisce materiale rotabile; c’è poi che fa entrambe le cose…oppure chi vuole solo montare nel migliore dei modi gli aggiuntivi, senza rischiare di distruggere il modello appena acquistato, oppure rovinare gli aggiuntivi stessi.

Importante è capire il concetto di base, e cioè che l’attrezzatura della migliore qualità è durevole, in molti casi ci rimarrà sempre: quindi, a fronte di un investimento sul singolo attrezzo che sulle prime ci sembra smodato, in realtà eviteremo di doverlo acquistare ogni volta che ci serve, perché quello economico generalmente non sopravvive oltre il primo utilizzo. Sommando tutti questi acquisti ripetuti negli anni…ecco che abbiamo speso di più rispetto all’acquisto dell’attrezzo professionale; questo funziona incomparabilmente meglio e ci permette di lavorare più tranquillamente e velocemente. E soprattutto, è sempre nelle migliori condizioni e pronto all’uso quando serve.
L’altro guadagno arriva dall’acquisto del minimo di ciò che serve, prediligendo il raggiungimento di una completezza di possibilità di lavorazioni, senza indulgere al vezzo di volere vedere la cassetta degli attrezzi stracolma ad ogni costo.
In questo modo, con la spesa corrispondente all’acquisto di due o tre modelli di locomotive di produzione industriale, saremo perfettamente attrezzati.

Che cosa differenzia un attrezzo di buona qualità da uno da evitare?
La risposta, o comunque buona parte di essa, è banale: il prezzo!
In tempi recenti, si è vista un’offerta sterminata di attrezzature distribuita tramite strategie commerciali aggressive, dal fai da te al supermercato all’hard discount, pubblicizzata a prezzi estremamente convenienti su quotidiani e pubblicità in buca…ma tutto questo non fa per noi! L’attrezzatura proveniente dall’estremo Oriente, venduta a prezzi quasi azzerati, reperibile ovunque, è l’attrezzatura della peggiore qualità: molto spesso non è utilizzabile nemmeno una singola volta. E anche se costava solo 2,99¤…sono soldi sprecati.
Il discorso del “Made in China”, comunque, non va liquidato in breve: quasi tutta l’attrezzatura oggi disponibile tramite i normali canali commerciali comprendendo le ferramente (anche quelle più fornite e specializzate) è materiale di provenienza cinese, solo le attrezzature più strettamente professionali e di costo impossibile da affrontare in campo hobbistico, anche se evoluto, continuano a essere prodotte in Europa o negli Stati Uniti. Ma c’è cinese e cinese. Le ditte occidentali più serie, di lunga tradizione, anche se fanno produrre per lo più in estremo Oriente – spesso senza dichiararlo – in realtà pretendono un livello di qualità elevato che, se non pareggia i loro livelli abituali degli scorsi decenni, gli si avvicina molto. E’ il caso, per esempio, di Proxxon, che a costi abbordabili produce attrezzatura di qualità non eccelsa ma più che sufficiente per la maggioranza degli usi di nostro interesse, realizzando un ottimo rapporto qualità prezzo.
Gli attrezzi economici proposti dalle ferramente con marchi strani e mutevoli, sono invece pessimi, pur provenendo magari dalle stesse industrie produttrici che li vendono ai vari marchi e che sanno anche produrre bene, a prezzi diversi. Il prezzo li rende molto appetibili e facilmente commerciabili, questo è il motivo per cui l’attrezzatura migliore è assai meno facile da reperire, mentre si trova quasi dovunque esclusivamente quella di scarsissima o (al massimo) media qualità.
Diverso è il discorso dei cataloghi delle ferramente; se si ha accesso al diffusissimo catalogo generale della ABC, si può notare come a portata di ordine con qualche giorno di attesa (se il commesso del negozio ha la pazienza e voglia di farlo) si può ottenere moltissimo. Attrezzatura di ottima qualità è presente nei magazzini ABC che possono renderla disponibile su tutto il territorio, basta solo farla arrivare.
Un criterio “visivo” è poi applicabile anche senza troppe conoscenze: non è difficile notare come gli attrezzi economici siano molto spesso malamente rifiniti (fusioni ruvide, verniciature approssimative, metallo di colore strano scarsamente brillante..) mentre un attrezzo adeguato è anche sempre un oggetto bello, eseguito con evidente precisione e cura notevole.

Dove acquistare l’attrezzatura?
Come detto poco sopra, qualcosa è reperibile in ferramenta (direttamente o su ordinazione): pinze e tronchesi di qualità, dischi da taglio, frese, punte da trapano, trapani fresatori ad alta velocità, righelli e squadre in metallo, alesatori.
Nei negozi per grafica e belle arti, possiamo trovare bisturi con lame intercambiabili di vario tipo e pennelli pregiati.
Nei negozi di forniture per orafi ed orologiai, purtroppo presenti solo nei maggiori centri urbani, troviamo il meglio: lime di qualità svizzera, lame ed archetti per traforo professionali, saldatori, giraviti con punta intercambiabile di misure piccole, pinzette di svariate fogge e misure, punte da trapano sotto la misura 0,5 mm., trapani a mano, carta seppia finissima sotto la gradazione 1200, barre di acciaio duro per foggiare utensili da tornio, morse da orologiai, torni e fresatrici da banco di piccole dimensioni, trapani a colonna, ed un’infinità di altre amenità.
Nei negozi di modellismo a volte di possono reperire bisturi da modellismo, aerografi di qualità e relativi compressori, pinzette e saldatori di qualità medio bassa.
Nei centri di elettronica troviamo saldatori di qualità, ricambi per questi come punte di varie fogge e dimensioni, e in genere poco altro.
Esistono alcuni negozi esteri specializzati, segnatamente in Inghilterra, che vendono per corrispondenza attraverso siti Internet molto curati con servizio on-line; i prezzi sono abbastanza elevati, ma la migliore attrezzatura (cioè quella più difficile da trovare) è in questo modo a portata di clic direttamente a casa nostra.

Che cosa è necessario avere?
Il discorso è rivolto a tutti, ma una piccola distinzione va fatta. Nel fermodellismo c’è chi partecipa al Premio Muzio per la scala N, e chi costruisce modelli a vapore vivo che trasportano una decina di persone. L’elenco che segue è da intendersi come rivolto al fermodellista “medio” che pratica le scale H0 oppure N, diversamente valga come consiglio da cui partire praticando i necessari aggiustamenti.

Per il plastico:
Seghetto alternativo (di qualità: es. Bosch)
Trapano - avvitatore (di qualità con batteria durevole e facilmente reperibile come ricambio)
Trapano fresatore ad alta velocità a 220V. con dischi da taglio (tipo Dremel, Proxxon) utilizzare occhiali antinfortunistici
Saldatore a stagno 40/50 W (di qualità: Weller, Ersa, Antex) oppure stazione saldante regolabile GBC o altre marche (purché compatibile con punte di ricambio Weller)
Raspe da legno (un paio: grande, piccola)
Martello
Cacciaviti
Pinze
Tronchesi
Spatola
Collante vinilico
Collante epossidico bicomponente

Per elaborare o costruire modelli in plastica o metallo:
A) Utensili e materiali fondamentali
Morsa da orologiaio (es° Bergeon) per la chiusura perfetta anche con serraggio leggero;

Lime (es° Vallorbe o comunque marchiate Swiss/Germany) per l’elevata abrasività. Ne servono solo alcune di dimensioni medie e piccole, taglio medio e fine/finissimo: piatta rettangolare, quadra, coda di topo;
Spazzola per pulizia lime;
Bisturi con lame a triangolo intercambiabili;

Archetto da traforo da orologiaio (es° Kosmo) per la robustezza e precisione di allineamento dei sostegni della lama;

Lame per traforo per plastica e metallo, misure da 0/0 a 4/0;
Tavola da traforo da fissare al banco oppure in morsa, per il taglio di plastica e metallo;

Seghetto per metalli, con lama intercambiabile;
Carta abrasiva, varie gradazioni (800, 1000, 1200) confezionare alcuni pezzi e attaccarli con nastro biadesivo a tavolette di legno di varie dimensioni;
Colla bicomponente, meglio se nella variante con presa in 5 minuti;
Colla cianoacrilica;
Colla per kit in plastica con dosatore ad ago (es° Faller)
Righello metallico, con indicazione al _ mm.;
Martello 100g., meglio ancora martello per orafi con pastiglie intercambiabili in gomma, plastica e metallo;
Tronchesi di qualità (es° Knipex, Xuron) per la durata dell’utensile e la nettezza del taglio;

Pinzette da orologiaio in acciaio inox (es° Viola) per la precisione di chiusura e robustezza: ne servono una a becchi lunghi appuntiti e una a becchi più corti e tozzi, dritte o inclinate secondo le abitudini;

Pinze di qualità per elettronica (es° Piergiacomi, a becchi fini) per la perfetta chiusura: ne servono una a punte quadre, una a punte tonde;
Trapano fresatore ad alta velocità a 220V oppure 12V, NON a batteria (es° Dremel, Proxxon per l’ottimo rapporto qualità prezzo) preferibilmente con manipolo snodato apposito - utilizzare occhiali antinfortunistici;
Frese da dentista (cilindriche, coniche, a palla di diametri piccoli) e dischi da taglio fini tipo Dremel oppure metallici diamantati;
Terza mano e pinzette a becco d’oca in alluminio per parrucchiere;
Saldatore a stagno 40/50 W (Weller, Ersa, Antex con termostato per la durata) oppure stazione saldante regolabile GBC o altre marche (purché compatibile con punte di ricambio Weller);

Saldatore a microfiamma, Proxxon, per la durata;

Stagno normale per elettronica (diametro fine) e stagno per dettagli Carr’s 145°;
Tre punte per saldatore: piatta a cacciavite, appuntita, arrotondata delle marche di cui sopra per l’adesività con lo stagno e la durata;

Supporto per saldatore con spugnetta;
Flussante liquido per stagno (es° Carr’s, tipo “Green” per ottone e alpacca per l’ottima funzionalità pur essendo poco aggressivo);
Flussante in pasta;
Serie di cacciaviti da orologiaio della migliore qualità a punte intercambiabili (es° Bergeon, Kosmo le imitazioni si rompono al primo utilizzo) per bulloncini M 1 - 1,4 - 1,6 - 2 mm. a taglio e a stella - quelli piccolissimi non servono;

Calibro ventesimale (di qualità, non sono necessari quelli a lancetta o digitali);
Tester (anche economico, di tipo digitale);
Girapunte da orologiaio con mandrini diversi, per l’uso con le punte da trapano da girare a mano, per reggere le lime più corte e gli alesatori facendo da manico;

Serie di alesatori conici (es° ABC per la reperibilità e la buona qualità);
Serie di punte da trapano da 0,3/0,5 mm. in su a seconda della scala praticata;

Punta per tracciare;
Piano di materiale resistente al calore per eseguire le saldature (specialmente a fiamma: ottima per questo uso una comune piastrella sottile e liscia);
Aerografo di qualità (es° Badger, Paasche, Aztec) a singola o doppia azione;
Compressore per aerografo con regolatore di pressione in uscita e relativo manometro (può anche essere costruito in proprio con motore da frigorifero);
Pennelli di qualità (pelo di martora), due o tre misure, piatti e tondi;
Lampada a braccio snodato (non meno di 50 W) con morsetto a vite per tavolo;
Radiolina (a basso volume);
Portafoto con fotografia di Angelina Jolie.

B) Utensili facoltativi (ma molto utili)
Trapano a colonna di dimensioni ridotte, es° Proxxon 220 con mandrino Rohm per punte piccolissime è economico e adatto a lavorazioni non pesanti, ma può essere utile anche per piccoli lavori di tornitura e fresatura su ottone e plastica;

Serie di punte da centro, a partire da diametro 1,0 mm. a salire a seconda della scala praticata;

Tornio per metallo con distanza tra le punte 20/30 cm. o maggiore a seconda della scala praticata (es° Emco, Proxxon, Einhell);

Accessori per tornio: portautensile per torniture coniche, contropunta rotante, mandrino da trapano per contropunta, utensile da taglio molto fine;
Microincudine da orologiaio;
Sbavatore per bordi delle fotoincisioni;

Pinzetta speciale a ragno per le parti più piccole;
Coltello Olfa 450 per spezzare plastica e metallo fine lungo la linea tracciata;

Serie di maschi e filiere di diametri da 1 in su, a seconda della scala praticata;

Spazzola in fibra di vetro per la pulizia dei metalli (es° Carr’s);

Liquido di brunitura per metalli (es° Carr’s)
Vasetti a chiusura ermetica per vernici o altro;
Contenitori multi scomparto, meglio se con coperchio trasparente.

Alcune note di utilizzo sugli attrezzi principali
Non è certamente un’esagerazione affermare che utilizzando a dovere lima, seghetto, trapano e saldatore si può costruire quasi ogni cosa: si tratta degli utensili di uso maggiore. Aggiungendo a questo l’uso del tornio ed eventualmente della fresatrice (volutamente non ho inserito quest’ultima nell’elenco, dato che ci servirà assai raramente a meno di autocostruire modelli in grande scala…) praticamente non ci sono limiti: ma questo può aiutarci a migliorare la qualità del prodotto finito, non è che si tratti di attrezzature indispensabili senza le quali determinate lavorazioni risultano del tutto impossibili.
Gli attrezzi più utili del modellista sono e saranno sempre la sua inventiva, la sua caparbietà, la sua volontà di superare le difficoltà e, soprattutto, di superarsi.
Soffermiamoci dunque sugli attrezzi di uso frequente.

Uso della lima
Vedere un aggiustatore meccanico (specie quasi del tutto estinta…) all’opera armato della sola lima è uno spettacolo strabiliante per persone che non abbiano vissuto la grande stagione della meccanizzazione industriale. Senza diventarne provetti utilizzatori, cosa che richiederebbe anni di pratica continua, è bene sapere alcune piccole regole:
1) La lima non va usata premendo con forza: un buon attrezzo, se ben pulito, è efficace e tagliente con poco sforzo. Se si devono asportare grosse quantità di materiale si comincia con una lima a taglio più grossolano, per finire con una lima a taglio fine.
2) La lima taglia in entrambi i sensi (andata e ritorno) ma quando ci avviciniamo al limite dove vogliamo arrivare, è meglio limitare la nostra azione agendo solo nel senso dell’andata e alleggerendo la mano al ritorno; questo ci aiuta a raggiungere la precisione necessaria. Se andiamo oltre, il pezzo va buttato e si dovrà rifare….
3) Come abbiamo visto, i tipi di lima necessari sono pochi; tuttavia, usiamo sempre la lima giusta a seconda del lavoro che stiamo facendo. L’uso di una lima sbagliata, per dimensioni o gradazione di taglio, è spesso un atto di pigrizia che rovinerà il nostro lavoro.

Uso del seghetto da traforo
Questo attrezzo è spesso fonte di frustrazioni, ma, se usato a dovere, ha enormi possibilità: taglia con grande precisione legno e metallo (anche lamierini), può eseguire tagli curvi anche abbastanza complessi, è silenzioso e lo si può usare in casa anche a ore tarde. Bisogna però sapere che:
1) Utilizzando lame fini, prevediamo già da subito che se ne possano rompere numerose. Si può lubrificare la lama con un po’ di cera sfregandola su una candela di tanto in tanto, ma il risultato non cambia di molto;
2) Nel taglio di una lamiera sottile, vanno utilizzate lame per metallo con spaziatura tra i denti inferiore allo spessore del materiale stesso, altrimenti la lavorazione risulterà impossibile. E’ comunque abbastanza utile tagliare sempre spessori maggiori, dunque per creare una sagoma in lamierino sottile è meglio moltiplicarne lo spessore (tagliando più pezzi uguali insieme…se ce ne serviva uno solo gli altri saranno di scorta, ma se ne servivano parecchi uguali si ottiene il risultato con un taglio solo) oppure tagliare insieme al lamierino un pezzo di legno da 3 mm., tenendo le due parti bene aderenti;
3) La lama va messa in tiro utilizzando l’apposita vite dell’archetto, fino a quando strimpellandola non produca un suono acuto; senza esagerare, ovviamente.

Uso del trapano a colonna
Il trapano tradizionale non ha un vero e proprio utilizzo nel nostro campo, se non per costruire il plastico; per costruire o elaborare rotabili e accessori, si utilizza molto il trapano a colonna. Posto che si tratti di un attrezzo preciso e abbastanza robusto, privo di gioco al mandrino, ci sono alcuni accorgimenti per ottenere fori perfettamente circolari e centrati nella posizione voluta.
1) Segnare il punto preciso dove fare il foro con una leggera martellata sulla punta per tracciare;
2) Se si possiede, utilizzare una punta da centro per “iniziare” il foro, cioè imprimergli la giusta sagoma angolata per accettare la punta da trapano senza che questa tenda a spostarsi;
3) Forare per gradi, con punte gradatamente crescenti: per es° se si deve forare con precisione da 3,5 mm, iniziare con una punta da 1 e successivamente salire di 0,5 mm.(circa) per volta, fino ad arrivare al diametro di 3,0/3,3 mm.;
4) Ingrandire il foro utilizzando un alesatore conico, con molta gradualità, utilizzando un tondino da 3,5 mm. precisi come riferimento, fino a quando questo non entra di misura nel foro. (il vantaggio dell’alesatore è che produce un foro perfettamente tondo, mentre la punta da trapano no)
Utilizzare sempre punte ben affilate; se non tagliano, gettiamole subito! Affilare una punta è operazione non propriamente semplice, difficile sui diametri minimi; dato il costo ridotto, è opportuno almeno per i fori di precisione utilizzare sempre punte appena acquistate.

Uso del saldatore
Vedi articolo apposito,derivante dai Master 2003, nel capitolo dedicato al “Come Fare”.

Conclusioni
Spero che questo discorso abbia creato un po’ di curiosità su questo argomento, considerato solitamente molto secondario. Giova però ricordare che i modellisti che ottengono i migliori risultati, oltre a essere sicuramente dotati di talento sono sempre anche ben attrezzati, e questo non può che far pensare.
Auguro a tutti i partecipanti a questo Master buon divertimento, nella speranza che l’attrezzistica per il modellista possa diventare in futuro un argomento di primaria importanza, almeno per i modellisti che amano la costruzione in proprio e l’elaborazione di modelli del commercio.

 

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