= Model Expo Italy 2011 =

7a Edizione

Chi l'ha visitata sa che questa e' la piu' grande manifestazione italiana del settore
modellistico, statico e dinamico, grande a dismisura tanto che nessun paragone
puo' essere fatto con nessun'altra fiera italiana. Anche quest'anno lo spettacolo e'
stato grandissimo e di altissimo livello tecnico, una fiera veramente dal sapore
europeo, anche nella giusta scelta, tipicamente europea, di abbinarla all'elettronica.
Il tempo ha tenuto per tutti e due i giorni e grande e' stato l'afflusso di visitatori

Partecipare o anche solo andare a Verona per il "Model Expo Italy 2010", per un fermodellista e' quasi un dovere, un "pellegrinaggio" obbligatorio, necessario per fare il punto della situazione, sia personale, che relativo al nostro mondo sotto l'aspetto commerciale e artigianale. Ma non basta perche' questa e' la sede piu' adatta che si possa immaginare per ritrovare tutti gli amici con cui si condivide la passione per il treno e in cui si possono ritrovare tutti quei gruppi, anche stranieri, che mettendo assieme le forze di molti, riescono a presentare ai visitatori diorami e plastici modulari di dimensioni incredibili, tali che in pochi altri luoghi si possono presentare e in nessun altro cosi' tanti e tutti insieme.

La Fiera di Verona, molto nota in tutto il mondo per "Fieracavalli" e per "Vinitaly", due manifestazioni fieristiche che sono dei must mondiali, ha dalla sua una disponibilita' di spazio, sia coperto che scoperto, che non e' nemmeno immaginabile per chi non l'ha mai frequentata; questa e' una sede fieristica a livello delle maggiori realta' europee e, scusate se e' poco, averla a disposizione per esporre i nostri modelli e giocare con i nostri treni, mi pare quasi un miracolo, un avvenimento incredibile che pero' ormai si ripete da ben sette volte e a cui dovremo abituarci. Per far ben comprendere a chi non l'avesse mai visitata di persona quale sia la sua dimensione, ecco qui sotto la pianta con la disposizione logistica delle varie tipologie di modellismo e anche della parallela "Elettroexpo", cioe' la fiera dell'elettronica di cui accennavo poco sopra, ma di iera inutilizzata ce n'e' piu' di atrettanta, quindi possiamo stare tranquilli, possiamo crescere ancora molto senza problemi ;-)))

Adesso entriamo nel salone e cominciamo a girare per gli stands, cominciando come sempre da quello che ospitava i miei modelli, che, come gli appassionati sanno, si possono assaporare unitamente alla loro storia nel sito specifico di Locomodel; Quest'anno ripresentavo due "classici" gia' visti, cioe' il E.554 e il E.432, trifasi in scala N, che potete rivedere qui sotto...

...a cui avevo aggiunto il mitico E.550, ultimo nato della serie trifase e un nuovo modello, tedesco molto particolare, il E.91.3, sempre nella stessa scala, modello che avevo presentato per la prima volta in assoluto alla recente Fiera di Norimberga, la Spielwarenmesse.

Altra novita' che ho portato in fiera, questa volta nella scala H0m, e' stata la elettromotrice della Pescara-Penne nella versione di fine carriera, negli accattivanti colori bianco e azzurro, con posti di Ia e IIa classe avendo assunto questo aspetto quando la IIIa classe del modello gia' presentato, fu definitivamente soppressa.

Nello stand ospitavo alcuni amici che, avendo un negozio, volevano conoscere la fiera a cui non avevano mai presenziato e reclamizzare un po' la loro azienda. Allora, per completare l'opera, contribuisco anch'io al loro intento dicendo che si tratta di Minimondo di Rossano Veneto, un negozio specializzatissimo in treni in tutte le scale, che tratta tutte le marche, anche le piu' prestigiose e che potete contattare anche sul Web all'indirizzo <http://www.minimondo2002.it>. Ragazzi giovani con idee giuste che si prodigano anche nel cercare nuove strade e nuove nicchie di mercato per colmare i "buchi" lasciati dalle Case big. Per fare un esempio, al "nostro" stand presentavano un'esclusiva assoluta, il notissimo furgoncino Fiat "615" in perfetta scala H0 e, sempre nella stessa scala, hanno in preparazione anche il mitico Leoncino OM di cui un primo campione era esposto nelle vetrinette in fiera. Ecco qui sotto le foto di queste novita'.

Ma le ricercatezze non erano finite, poiche' con noi c'era anche Alessandro Barone, noto modellista di Thiene, che aveva portato in fiera sia le sue celebri illuminazioni per carrozze che la sua ultima fatica, cioe' la carrozza FS Corbellini lunga, ricavata con tagli al laser e aggiunte varie, dalla Corbellini corta, quella tradizionale che tutti noi abbiamo visto mille volte neille composizioni dei treni locali. Ecco qui sotto una foto che le ritrae assieme in modo da valutarne senza dubbi la macroscopica modifica. Complimenti ad Alessandro per l'iniziativa che ha gia' interessato moltissimi modellisti.

Come ben sa chi mi conosce da tempo, quando mi e' possibile, cerco sempre di fare cose utili alla nostra causa fermodellistica, tantopiu' durante la partecipazione a fiere di questo calibro, com'e' la Model Expo di Verona. Cosi', anche questa volta, ho usato questa partecipazione per diffondere sempre piu' la conoscenza dell'Associazione DSC (Documentazione, Storia, Cultura) verso i tanti amici fermodellisti con cui mi sono incontrato; ma voglio parlarvene ancora un momento perche' credo che questa missione abbia un'importanza grandissima se vorremmo fare i modellisti anche negli anni a venire, basandoci su documenti originali e non semplicemente su schizzi e ricordi dei piu' anziani. Bisogna salvare il patrimonio di disegni, fotografie e manuali dal macero! Questo e' il piu' importante imperativo che non mi stanchero' mai di ripetere! Da sempre assistiamo allo scempio di preziosissimi disegni che, finche' sono relativi a costruzioni recenti sono classificati come segreto industriale e tenuti dalle aziende gelosamente nascosti agli occhi di tutti, poi, quando non sono piu' "segreti industriali", o quando un'azienda cessa la sua attivita' o ancora quando una azienda ne acquisisce un'altra, tutti quei vecchi disegni, ancora patrimonio preziosissimo sia per noi modellisti che per la storia industriale del nostro Paese, allora improvvisamente diventano un "costo" e vengono "alienati". Naturalmente alienati significa distrutti, buttati al macero!!!

E' facile capire che noi, come ogni persona di buon senso, dobbiamo lottare contro questo stato di cose che, d'altronde, esiste solo in Italia, il Paese piu' miope del mondo (provate a vedere se succede lo stesso in Germania o in Francia o in Inghilterra) e, grazie soprattutto alla tenacia di Attilio Mari, grandissimo modellista che molti conoscono per le sue opere, stiamo portando avanti un ambizioso progetto di censimento di tutto il patrimonio di disegni e documentazione varia disponibile ad oggi. Nessuno vuole prevaricare nessuno, i disegni rimangono e rimarranno di proprieta' di chi li possiede, al momento e' sufficiente sapere che un certo disegno esiste e che lo possiede Tizio piuttosto che Caio; comunque stiamo gia' raccogliendo, in un server di adeguata capacita' e gestito da un opportuno software, le scansioni di tutti questi disegni, realizzando, di fatto, quello che e' il sogno di tutti noi e di tutti gli storici del progresso industriale, cioe' quello di avere un luogo univoco in cui cercare e trovare qualsiasi cosa ci possa essere necessaria.

Ora siamo veramente a buon punto e, dopo circa un anno di rodaggio silenzioso, dall'inizio di quest'anno questa associazione e' funzionante e aperta a tutti, ha un suo sito internet di riferimento, il suo nome ufficiale e' "Associazione D.S.C.", le tre lettere D, S, e C significano rispettivamente Documentazione, Storia e Cultura; il suo Presidente e' Attilio Mari come e' giusto che sia e ad essa hanno gia' aderito moltissimi altri gruppi e associazioni anche di settori molto diversi dal nostro, come le auto, i camion, gli aerei o le navi, perche' il problema della difesa della memoria storica esiste per tutti, e' un problema grande e, se avessimo atteso ancora un po' prima di muoverci in questa direzione, non avremmo trovato piu' niente da conservare della nostra storia passata. Se noi siamo troppo gelosi delle nostre quattro carte, pensiamo che poi le nostre vedove (toccarsi e' d'uopo) butteranno tutto nel cassonetto dell'immondizia, ben felici di liberare tutto quello spazio che noi abbiamo occupato per decenni! Questo e' quello che e' successo mille volte ed e' quello che succedera' ancora altre mille. Pensate a questo e non siate egoisti, la storia non e' solo nostra, la storia e' di tutti.

Ecco di seguito il logo della nostra (e naturalmente anche della vostra) associazione a cui speriamo che nel futuro facciano riferimento tutti i modellisti di buona volonta' e di sani principi.

Naturalmente tutti noi vi invitiamo ad andare al sito dell'Associazione D.S.C. <http://www.associazionedsc.it/> per verificare cosa sia, quanti abbiano gia' aderito a questo progetto e quanto materiale abbiamo gia' inserito in questi mesi iniziali e poi vi inviteremmo anche a controllare quali disegni o foto o altro voi possediate per aiutarci in questo grande progetto che e' gia' diventato realta' ;-)))

Ma torniamo ai treni modello veri e propri; anche quest'anno, come l'anno scorso, vicino a me, aveva il suo stand un bravissimo modellista veronese, Paolo Righi, che presentava il suo plastico, a mio parere l'unico presente in scaratamento H0m, dedicato alla ferrovia Retica ritratta al tempo in cui non era ancora elettrificata; un plastico non troppo grande, strepitoso per dovizia di particolari e cura certosina per ogni cosa; eccezionale la cura nell'illuminazione di ogni particolare, fisso o mobile che fosse! Come ho accennato, l'epoca riprodotta era quella ante elettrificazione, quindi il materiale motore era esclusivamente rappresentato da quelle piccole vaporiere, cosi' romantiche, che per noi sono quasi il simbolo di un tempo ormai irrimediabilmente perduto. Eccone alcune foto affinche' anche voi possiate godere della pace che questo quadretto di vita quasi ottocentesca riesciva a trasfondere nell'osservatore. Paolo mi ha confidato che ha in cantiere un altro nuovo plastico promettendo che ce lo portera' in fiera l'anno prossimo, intanto, pero' gustiamoci questo.

Giacche' stiamo parlando di piccoli plastici molto curati, eccovene un altro che merita ogni considerazione...

Alla destra dello stand in cui mi trovavo io un altro diorama era molto guardato per merito del soggetto decisamente originale; infatti, come non fermarsi ad ammirare un tipico ponte di legno con una BigBoy che lo attraversa?

Ma di plastici e diorami parleremo diffusamente piu' avanti, in questo momento voglio farvi vedere il posto movimento che avevo proprio davanti a me, una cosa molto originale in assoluto, raramente il visitatore ha l'opportunita' di vedere cosa c'e' dietro al treno che va da una stazione all'altra. Questo piccolo posto movimento comandava un piccolo plastico e guidava effettivamente i treni che vi circolavano; uno stand veramente propedeutico.

Questa fiera si fa via via piu' grossa e interessante, sta crescendo sia nei contenuti che nel numero di partecipanti. Molti erano gli artigiani presenti, alcuni anche stranieri e tutti presentavano cose molto interessanti.

Cominciamo a vederli partendo da Ferro-Train che mi ha colpito molto per la sua produzione decisamente originale. Quest'azienda viennese, a dispetto del nome un po' italo-inglese, presentava delle piccole, ma splendide, loco, quelle tipiche delle linee a cremagliera che incontrano tanto successo turistico nelle valli austriache. Belle, curate e dall'ottimo funzionamento, cosi' originali con quella loro inclinazione che le rende dritte in salita e inclinate quando arrivano sul piano. La gamma era notevole, sia di vaporiere che di carri e carrozze, come potete vedere dalle foto. Molto interessante l'armamento, sempre di loro produzione, in particolar modo lo scambio a "Y" che, oltre a deviare gli aghi, devia anche la cremagliera.

Continuiamo con gli artigiani andando a visitare lo stand di Leopold Halling, ditta viennese che e' distribuita in Italia da Modellini Tram, rendendo cosi' chiaro dal nome del dostributore di cosa si occupa questa ditta, Tram, appunto. Belli, fini e dal buon funzionamento sulle rotaie. Il ragazzo che rappresenta in Italia la Halling, Marco Meusberger, era orgoglioso di farci fotografare l'automotrice M4 della FCL, naturalmente a scartamento ridotto, ben congegnata meccanicamente e che si avvale di ben due motori. La costruzione e' completamente in resina e quindi il suo prezzo non dovra' essere eccessivo. Ecco qui sotto alcune foto sia dei tram che di quest'ultima costruzione semi-artigianale molto interessante per i moltissimi modellisti che amano lo scartamento ridotto.

Uteca diretto prosecutore dell'opera di Luzzietti, quindi ottimo costruttore artigianale da sempre dedito alla scala H0, sta sempre piu' considerando la scala N e proprio in questa scala ha portato a Verona il prototipo di una ALn.56, modello di difficile progettazione in quanto le ruote sono coperte dalla carenatura che lascia poco spazio alla rotazione dei carrelli. Come dico spesso, l'ingegno italico, pero', ha avuto il sopravvento sulle difficolta' tecniche e Uteca e' riuscita nell'impresa di far circolare questa automotrice sui binari della N con un artificio, cioe' quello di rendere solidali al telaio gli assi interni e di imperniare, in una specie di bissel quelli estremi. Di fatto, essendo motorizzati solo gli assi interni dell'automotrice, Uteca ha riprodotto anche la sostanza dell'automotrice vera della Fiat che, come il modello, aveva i due motori che andavano ad azionare proprio questi stessi due assi. Ecco qui sotto il prototipo, qui nella famosa versione del trasporto di pesce fresco, visto anche da sotto in modo da poterne valutare la meccanica.

Continuando nella nostra visita agli artigiani presenti al "MEI" di Verona, troviamo Alpen Modell, ottimo costruttore toscano, capace di costruzioni veramente molto curate. Ecco qui di seguito una panoramica della sua produzione con la 870 che procede verso la conclusione, una nuova motorizzazione, le carrozze in scala N e un nuovo carro chiuso.

A seguire, perche' sempre assieme nello stesso stand in tutte le fiere, troviamo Model 71 di Giacomo Filippini; anch'egli dedito alle costruzioni in ottone, ma la sua scelta e' relativa alle ferrovie secondarie e la sua specialita' e' la riproduzione di quei piccoli locomotori un po' datati, forse un po' demode', ma tanto caratteristici e simpatici, che in qualche caso sono tuttora in servizio. Ecco qui sotto qualche esempio delle sue opere.

Come d'abitudine assieme a questi due produttori c'e' anche un altro artigiano, LWM, che, diversamente da loro due, si distingue per la sua produzione, sempre in metallo fotoinciso, di immobili caratteristici delle varie ferrovie, scali merce, caselli e stazioni. Opere anche queste di grande pregio, le potete vedere ritratte qui sotto.

Produttore storico di materiale in scala H0 e N in tutto metallo, era presente anche Antonio Maida con la sua SAGI. Alla Kermesse di Verona Sagi presentava due novita' che esulano dal fermodellismo inteso in maniera talebana, ma sicuramente saranno apprezzate da chi ama i plastici ed il loro addobbo, mi riferisco ai due autocarri 680 e 682 mitici della Fiat, autocarri che hanno contribuito in modo sostanziale a quel miracolo economico che ha reso famosa l'Italia nel mondo negli anni del dopo-guerra. Due prodotti molto interessanti, di buonissima fattura che potranno essere attrezzati con telai diversi come era normale vederli negli anni della loro epopea. Altre novita' da Sagi, questa volta nel settore fermodellistico, sono ritratte qui sotto, tra le quali segnalo il carro serbatoio a due bocchettoni, veramente un bel modello.

Altro artigiano piuttosto conosciuto che era presente in fiera con alcuni suoi modelli in scala H0 era Morciano. Pregevole il suo elettrotreno ad alta velocita' ETR600, unico produttore a realizzare questo modello, ma anche gli altri suoi modelli meritano attenzione.

Uno stand strepitoso, come sempre, per la notevole levatura dei loro modelli, era quello condiviso da Elettren e Lombardi. Davanti a questo stand bisogna andare con il capo coperto e in religiosa ammirazione, i loro modelli, rigorosamente in scala O, sono delle vere opere d'arte, non sono per tutti, quindi per la maggior parte di noi vanno gustati e assaporati proprio durante queste grandi fiere. Ecco, qui sotto, i modelli esposti da queste due super Case artigianali.

Un altro stand con materiale in scala 0 era quello di Lucchini che presentava la sua ottima E.444 con i suoi componenti. Una grande esecuzione davvero.

Non poteva di certo mancare LineaModel con il suo mare di Kit di montaggio di macchine italiane. Quest'anno la grande novita' era rappresentata dal E.326, una bellissima e importante macchina, in pratica e' la "mamma" del E.428. La potete vedere ripresa qui sotto, assieme ad alcune altre proposte di questo ormai storico nome del fermodellismo di casa nostra

Devo riconoscere che parecchi artigiani presenti in fiera erano dediti alla scala N, segno, questo, di una crescita costante del loro numero e delle esigenze qualitative degli appassionati di questa miniscala. Comincerei questa piccola rassegna con Carminati che mi pare fosse al debutto, qui a Verona.

Per proseguire poi con Lo.Co di Lorenzo Colli che, oltre ai suoi modelli, esponeva con merito anche alcuni giusti riconoscimenti ricevuti dalla comunita' ennistica. Ecco qui sotto una testimonianza degli uni e degli altri.

Interessante la nuova proposta di EuroTrainSL, ditta che si riferisce a Lidia Santi, in cui e' confluito anche Stefano Depietri, autore di quella bellissima stazione di Pergine in scala N che mi era piaciuta cosi' tanto a Novegro e a Verona dell'anno scorso. Ora, questo bravo modellista si era veramente impegnato con la costruzione di una batteria inaudita di TAF, in tutte le livree in cui era possibile colorarlo; un lavoro veramente notevole che sicuramente non passava inosservato al visitatore di questa fiera, tanto era un colpo d'occhio lo stuolo di TAF multicolori. Nello stand poi faceva mostra anche il resto della produzione, come le carrozze centoporte e le varie lastrine fotoincise da assemblare a cura del modellista. Quest'anno l'effetto preponderante era quello dei TAF, quindi Lidia Santi mi scusera' se l'ho posizionata ancora tra gli artigiani e non tra le Aziende industriali come invece so che preferirebbe.

Continuando, trovavamo lo stand di Hi Tech Rail che presentava alcune notevoli cose come una carrozza Corbellini in H0 ancora nella fase di prototipo e un paio di cosine simpatiche in scala N come la Gr. 835 a vapore e il Kof da manovra

A proposito di modelli di piccole dimensioni, mi e' passata sotto l'obiettivo anche una bella draisina, tipica delle FS, ancora nello stadio di prototipo, ma non ricordo piu' di chi fosse opera. Eccola qui sotto con la sua motorizzazione affinche' non ne vada persa la traccia.

Con questa bella draisina abbiamo visto quello che si poteva vedere circa le riproduzione di materiale motore e trainato di produzione artigianale, ma non c'erano solo gli artigiani, bensi' anche qualche Casa industriale. Qui, pero', devo spendere due parole sulla cecita' delle ditte assenti; Il Model Expo di Verona e' il fatto piu' clamoroso che esista in Italia nel settore fermodellistico, ma come fanno Case come Hornby e Roco, per citarne solo due di molto rappresentative, a starne fuori? E' solo per stupidita? Sono male consigliate? Quale arcano motivo puo' esistere affinche' entita' assolute del fermodellismo non beneficino di 60.000 e piu' visitatori in due giorni? Considerando anche che, contemporaneamente, negli stessi padiglioni si svolge anche Elettroexpo, la fiera dei prodotti elettronici di consumo, e che con lo stesso biglietto il visitatore le vede entrambe, con un grande interscambio di interesse dei visitatori tra l'una e l'altra. Chi entra per vedere i treni non uscira' mai senza aver fatto un giro, e acquisti, all'Elettroexpo, come, parallelamente, chi entra per la fiera dell'elettronica non potra' mai uscire dalla fiera senza aver visto la sezione ferroviaria che e' la piu' imponente e caratterizzante con la miriade di plastici e di associazioni che espongono le loro opere... Tutti questi non poterbbero essere nuovi appassionati e quindi nuovi clienti? C'e' una fiera piu' giusta di questa per toccare appassionati di modellismo in generale per portarli al fermodellismo? E' veramente incredibile che le grosse Case non abbiano ancora partecipato alla nostra fiera piu' grande ed importante. E' vero, per Roco c'era lo stand Gieffeci che e' l'importatore di questa Casa per l'Italia, ma una partecipazione di Roco e Fleischmann, in modo diretto, con la potenzialita' caratteristica di questa(e) Casa(e) poteva produrre un effetto molto piu' dirompente negli appassionati e nei neofiti, naturalmente senza nulla togliere a Gieffeci che ha fatto un lavoro egregio. E poi il grande assente... e Maerklin?

Non so se queste parole saranno inutili, come lo sono state quelle da me spese negli altri anni passati, comunque dovra' arrivare il momento che questi "grandi manager" capiranno cosa fare e dove andare, alla fine dovranno capire cosa sia conveniente per le loro Aziende, al momento voglio ringraziare Gieffeci di esserci stata con una doverosa foto del suo stand...

...e ringraziare un'altra "grande", cioe' Vitrains, che onora questa fiera fin dal primo anno di apertura, dimostrando di seguire con i fatti gli appassionati. Ecco qui sotto la produzione di questa nostra Casa veneta.

Ma questo che abbiamo visto finora, non era che l'inizio, infatti molti altri erano i motivi per partecipare a questa manifestazione. Adesso parliamo di quegli artigiani che non fanno propriamente le locotive, ma costruiscono accessori che servono ai modellisti, sia per le loro locomotive, sia per i loro plastici. Giusto nel mezzo tra loco e plastici, si posiziona autorevolmente Mencaroni, giovane e volitivo artigiano orafo che si diletta anche nel produrre accessori per locomotive, come respingienti molleggiati, ganci realistici ed altro, ma anche palificazione per la linea aerea e molti altri accessori che possono rendere piu' realistica qualsiasi ambientazione del nostro plastico. Ecco qui sotto una carrellata della sua produzione e, tra questa, notate anche l'ultima sua creazione, la palificazione trifase nelle due scale N e H0. Notevole.

Una presenza relativamente nuova era quella di "La Ferroviaria". ditta che si dedica alla riproduzione di materiale immobiliare ferroviario italiano. Auguri di prosperita' a questa nuova presenza del nostro panorama fermodellistico.

Naturalmente il concorrente piu' forte in questo particolare settore e' Ninive che non ha assolutamente bisogno di presentazioni in quanto e' il produttore piu' conosciuto dagli appassionati e quello che ha una gamma senza pari. Ecco alcune foto della sua notevole produzione, per lo piu' inerenti alle novita' e ai "pezzi" che da sempre sono i miei preferiti.

Una segnalazione la devo fare in favore di Hack che esponeva a Verona, per la prima volta credo, la sua notevole gamma di ponti metallici, costruiti molto bene e dal prezzo che mi e' paeso piu' che onesto.

Puccinelli presentava una serie di piccoli diorami di cui alcuni erano contenuti in una valigetta 24 ore, uno stand originale su cui soffermarsi...

Un club, penso sardo, presentava qualcosa di assolutamente particolare ed inaspettato: i tram di Sardegna; un soggetto che ancora mi mancava...

Come ad ogni grande evento che si rispetti, erano presenti gli stand delle riviste specializzate del settore; ecco qui di seguito gli stand di ETR, di TuttoTreno e infine di Mondo Ferroviario

Era presente come d'abitudine anche TG_Train con i suoi magnifici DVD di carattere ferroviario, con riprese cariche di dedizione e fantasia, eseguite anche dal posto di guida di locomotive italiane ed estere. Belle testimonianze di una ferrovia che cambia e si evolve

Tantissimi erano i negozi specializzati presenti in fiera, alcuni, come RCR, per esempio, dediti alla sola scala N, uno addirittura presentava materiale nella mia amatissima scala TT a un altro addirittura materiale nella nuova scala di moda la 1:450, veramente incredibile vista la nostra tradizione. Eccone alcuni qui sotto in rappresentanza anche di tutti gli altri.

Una segnalazione particolare va fatta a Toffano che da anni ormai, porta avanti la sua produzione di vernici acriliche anche nei colori tipici delle FS, gli ormai famosi Puravest e, dopo che abbiamo perso Molak, per noi non e' cosa da poco...

Uno stand di sicuro effetto era quello dedicato alle costruzioni in cartoncino, uno stand veramente spettacolare e mi chiedo ogni volta sul perche' i nostri plasticisti non usino una tecnica cosi' premiante per lo spettacolo, con costi veramente limitati e notevole facilita' di costruzione. Naturalmente le cose proposte nello stand, come piazza S. Pietro, per esempio, non saranno cosi' facili da costruire, tantomeno la Cappella Sistina o S. Marco di Venezia, ma se pensiamo alle costruzioni ferroviarie il discorso cambia, in quanto sono tutti scatolotti a forma regolare che con una buona stampante si potrebbero rifare nelle condizioni reali in cui si trovano oggi, fotografandone i quattro lati e poi lavorando un po' con Photoshop per aggiustare le immagini nel perimetro; credo che dopo solo poche prove si possano ottenere risultati entusiasmanti.

Fino a qui abbiamo visitato una fiera tradizionale, bella, ma come puo' essere qualsiasi altra manifestazione di questo tipo. Ecco, adesso viene il bello, perche' al Model Expo Italy c'e' un superplus incredibile rappresentato dalla presenza di un numero impressionante di associazioni di appassionati che mettono in mostra un numero spropositato di plastici e di diorami. Una cosa che in Italia si puo' ammirare solo qui; dopo essere passati per la fiera del modellismo di Verona non ci si sente cosi' inferiori a tedeschi e francesi come poteva capitare prima che qualcuno avesse la meravigliosa idea di stanare tutte queste realta' e di portarle agli onori di un pubblico di 60.000 e piu' persone, non so di preciso quante siano state le visite di quest'anno, ma erano tante. Naturalmente c'erano gruppi grandi e piccoli che esponevano, altri, come l'AFS siciliana, che quest'anno non avevano potuto portare molto, ma ricordiamoci che l'anno scorso ci avevano fatto beare con i loro traghetti delle FS in scala 1;160 e anche H0. A volte le ragioni organizzative hanno il sopravvento sulla voglia di noi modellisti, ma bisogna sottostare alle esigenze del momento.

Cominciando proprio da questa Associazione di grandi modellisti, ecco qui sotto qualche foto del loro stand con alcune delle loro opere ritratte; questa volta non e' molto, ma chi volesse sapere cosa sanno fare questi ragazzi, vada pure a vedere la recensione della fiera dell'anno scorso, cliccando qui.

Anche i ragazzi di ACA Treno avevano portato un plastico operativo che riscontrava un notevole successo sui visitatori, non troppo grande, ma denso di ferrovia...

Non tutti i gruppi si occupano di modelli e di plastici, per esempio il Gruppo "Societa' Veneta Ferrovie" si occupa di treni veri e, meritoriamente, opera e lavora per riportare agli antichi fasti rotabili storici quali la 880.001 o la 424 delle stessa ferrovia SVF.

E poi come non fermarsi un attimo nello stand di Chizzola che mostravano qual'era la molla che aveva fatto scattare il meccanismo modellista definendola addirittura nel nome, che recitava: Modellismo Ferroviario "Per Passione"

Tra le associazioni, mi piace nominare "I Fontanili" per far vedere le loro opere, solo qualche foto di un notevole plastico in stile americano nella scala N. So che avrei dovuto soffermarmici un po' di piu' su di loro, ma vedrete quante cose ci sono ancora e capirete che ho dovuto fare delle scelte, privilegiando i plastici di stile europeo che sono condivisi dalla quasi totalita' degli appassionati, ma, per dire che non ci siamo fatti mancare niente, era giusto documentare anche questo ottimo lavoro, veramente ben curato e ottimamente ambientato.

Se parliamo di ponti i ponti, pero', va segnalato quello del club "La Porrettana", un vero "mostro" di dimensioni piu' che ragguardevoli rispetto a cui le dimensioni di un treno sono minime e ci fa capire quale e quanto lavoro ci possa essere dietro un treno che va da una stazione all'altra.

Andando avanti ci stiamo avvicinando sempre piu' ai "Mostri Sacri" della manifestazione, cioe' a quei gruppi di appassionati che sono "storici" per la loro lunga militanza ai massimi livelli di risultati, inoltre, gruppi formati da molti soci, tanto che riescono a fare plastici modulari di enormi dimensioni e dalla cura del particolare veramente fuori dal comune. Per dovere di ospitalita', darei il compito di aprire questa sezione del resoconto al gruppo modellisti di Caen, in Francia, bella citta' del nord, che sono arrivati a Verona con mogli e famiglie al seguito, e ci hanno fatto vedere un plastico veramente sensazionale. Eccolo qui sotto ritratto nelle sue parti piu' caratteristiche.

Tra i moduli super dettagliati con un realismo veramente al di sopra di quello che e' normale vedere, c'erano i moduli di Silandro; quest'anno il Club di Silandro ha un po' rinnovato il look dei suoi moduli, con l'inserimento di ponti metallici di ottima fattura e altrettanto ottimo realismo. Sempre d'effetto la funicolare, gia' vista, ma sempre un pezzo forte di questo gruppo, giudicate voi stessi.

Un impianto modulare speciale, unico tra i tanti e per questo assolutamente diverso, era quello proposto dall'ASN (Amici Scala N), in quanto, come dice il nome stesso dell'associazione, era realizzato in scala N (1:160). Un impianto modulare di notevoli dimensioni che, se rapportato alla scala in cui e' stato realizzato, lo pone tra i piu' grandi della Fiera. Un ottimo manifesto pubblicitario per questa scala che sta guadagnandosi sempre piu' l'interesse degli appassionati. Le dimensioni dei rotabili e la loro finezza, oramai ne fanno la scala piu' adatta all'appartamento tipico in cui viviamo. Guardate pure se vi sembra che in questi moduli si sia lesinato sul dettaglio, oppure se un plastico in H0 possa essere piu' realistico; ormai la maturita' raggiunta dalla scala N e' assoluta e non c'e' piu' alcuna differenza tra il dettaglio possibile nelle varie scale.

Se questo era l'unico impianto presente in scala N, significa che andando avanti ora troveremo tutti impianti in H0. A partire da quello del gruppo E.656, un gruppo storico anche questo, conosciuto un tempo per essere stato "il plastico del forum". La sua storia e' molto semplice e speciale, in pratica, in un forum di appassionati e' venuta l'idea di impegnarsi nella costruzione di un impianto modulare, in cui ognuno avrebbe dovuto realizzare un modulo, per poi ritrovarsi tutti insieme da qualche parte per realizzare un grande plastico modulare. Naturalmente gli anni sono passati e anche questo gruppo ha avuto la sua evoluzione e oggi nulla ha piu' a che vedere con il forum da cui e' partito, se non per il nik name di chi ha avuto questa bella idea che era appunto "E.656". Eccone alcune foto qui sotto

Un altro plastico storico e' quello del gruppo di Piombino, un plastico modulare dalle dimensioni colossali anch'esso, ormai da tempo ne circola solo una parte in quanto e' fuori discussione poter vedere tutti i moduli di cui potrebbe comporsi. Questo plastico e' una delle colonne del fermodellismo nazionale e, pur ritrovandolo alle maggiori manifestazioni italiane, grazie alla disponibilita' infinita di moduli, esso sa apparire sempre diverso da come l'avevamo visto in altre occasioni precedenti, continuando ad interessare per la sua completezza di soluzioni, ogni appassionato.

La citta' di Verona era presente con piu' clubs che a loro volta ospitavano clubs di altre citta' o regioni, come la Calabria per esempio, con moduli uniti ai loro, un esempio di quanto il nostro beneamato fermodellismo unisca le genti sane, provviste di questa sana passione. Solo per ragioni di spazio unisco i clubs veronesi in un'unica cornice e con loro anche i loro ospiti.

Il club fermodellistico di Mantova presentava la sua famosissima riproduzione in scala H0 della stazione cittadina, un vero spettacolo da rivedere ogni volta come se non si fosse vista ancora

Era presente anche il gruppo di Pavia con moduli e molte altre opere, un club molto attivo questo.

E poi il grande plastico degli appassionati di Maerklin. Un grandissimo impianto in cui si potevano ritrovare tutte le peculiarita' di questo grandissimo Marchio, tutte quelle cose che hanno sempre distinto la Maerklin dalle altre Case produttrici; le gru, per esempio, perfettamente operative sulle banchine del porto, la linea aerea tipicamente tedesca e quella innata possibilita' di disporre i binari anche a triangolo, cosa vietatissima, a meno di complicazioni tecniche notevoli, con gli altri sistemi di alimentazione. Un ottimo impianto da ammirare, disturbato solo dalla posizione che occupava nel padiglione, poiche' il sole che entrava dai finestroni lo illuminava violentemente in alcune zone, lasciandone in ombra delle altre, rendendo piu' difficile fotografarlo in questa situazione. Comunque un impianto importante dalle caratteristiche decisamente di livello superiore.

Siamo quasi alla fine di questa lunga recensione, pero', devo parlarvi di un diorama realmente funzionante in ogni sua parte, che ha attirato la mia attenzione fin dal primo giorno e che mi ha visto davanti ad esso piu' volte nel corso della manifestazione. Un diorama di una categoria assolutamente superiore a pressoche' tutto cio' che si puo' vedere andando per fiere, rispettoso della realta' sia nei tempi delle operazioni che nella qualita' di esse. In pratica riproduceva una cava americana in cui un complesso sistema di nastri trasportatori e altre macchine particolari, caricavano in modo del tutto realistico e automatico, delle tramogge che, trainate da una loco diesel, lentamente scorrevano davanti al sistema. Un vero gioiellino che spero possiate gustare tramite le foto seguenti, anche se posso dirvi fin da subito che dal vero l'effetto era meraviglioso, anche per quel suo colore, sapientemente rossastro, che gli dava un tono meraviglioso. Complimenti.

Per chiudere, sottopporrei alla vostra attenzione un simulatore di guida ferroviaria che ospitava a rotazione ragazzi e bambini di ogni eta'. Ben sappiamo che ormai i ragazzi sono completamente sopraffatti da tutto cio' che e' elettronico e contiene un computer, ebbene, pensavo che forse questa potrebbe essere una strada da seguire per far appassionare alla ferrovia questo target che, diversamente, continua imperterrito con la Play Station e non arrivera' mai al fermodellismo. Forse uno sforzo per distribuie nuovi programmi in grado di simulare la vera vita ferroviaria, non sarebbe male. Ecco un testimone di quanto ho appena affermato, arrivato al termine della sua partecipazione, notare l'eta'... era entusiasta.

E cosi' anche quest'anno siamo arrivati alla fine della nostra chiacchierata, naturalmente vi ringrazio per l'attenzione e per il tempo dedicato alla lettura di questa recensione della parte ferroviaria di una delle fiere piu' belle e piu' coinvolgenti che esistano in Europa. Un caro saluto a tutti e, come sempre... alla prossima.

Giorgio Donzello