Il "mio" Premio Muzio 2004 - Pagina 2
ovvero la mia partecipazione passo-passo con la locomotiva Gr. 690 FS in scala N (1:160)

 

 

Domenica 1 Agosto 3 ore e 1/2
E' arrivato il momento delle prime ed importanti verifiche. Chiaramente in una costruzione di questo genere, tantopiu' perche' e' il mio primo progetto di questo tipo, di difficolta' ne incontrero' anche piu' avanti, ma, per ora, e' importantissimo verificare che tutto quello che ho costruito sia a posto e non riservi sorprese. La cosa che piu' mi crea dei timori e' la trasmissione; il suo funzionamento e' ineccepibile, ma cadra' al posto giusto? sopportera' eventuali piccoli movimenti senza sgranare? che margine di tolleranza avro' nell'assemblare telaio-caldaia-cabina? Ci sono anche altri miei dubbi, legati al diametro delle ruote, intese con il bordino modellistico, naturalmente, o al movimento del carrello anteriore e del bissel posteriore, a tenermi in allarme, ma questo della trasmissione e' il piu' immediato, quello che per primo va risolto e che solo poi, pace all'anima sua, lascera' il posto agli altri. In questo momento, insomma, e' prioritario. Quindi, pur ancora senza fili elettrici di collegamento per non avere impicci nei controlli e nelle misurazioni, inserisco il motore all'interno della caldaia, al posto che dovra' occupare a macchina finita. Basandomi sulla posizione delle lame trasversali di supporto della caldaia che, a loro volta, determinano l'esatta posizione della caldaia rispetto al telaio, assemblo provvisoriamente queste prime due entita'. Poi inserisco l'ingranaggio previsto per l'asse motore accoppiato su di un perno di acciaio di misura leggermente inferiore a quello definitivo (1,4 mm al posto di 1,5 mm), questo per non rovinare il preziosissimo ingranaggio e per non forzare le cave in cui l'asse dovra' girare, ma anche per avere un certo iniziale gioco che mi permettera' di valutare se l'accoppiamento sopportera' questa iniziale tolleranza. Unica piccola rottura e' che il foro dell'ingranaggio e' da 2 mm e quindi devo preparare una boccola adeguata per calettarci l'ingranaggio. Alla fine ecco qui sotto la scatola ingranaggi inserita nella corretta posizione e con l'ingranaggio dell'asse motore accoppiato e sostenuto da un asse provisorio. La seconda foto mostra lo stesso particolare visto da sotto, spogliato di tutto cio' che ne impediva la vista.

Devo dire che questa e' stata una sessione di lavoro un po' stressante a causa della delicatezza di questo step ed anche perche' in sede di progetto avevo fatto alcuni errorini che mi hanno decisamente complicato la serata. Per esempio avevo determinato il foro rettangolare per l'inserimento del terzo asse motore, quello provvisto di ruota dentata, secondo le misure primitive e non quelle effettive con tanto di denti. Una svista, ma un conto e' trovarsi la sede bella e pronta proveniente dalla fotoincisione, un conto e' star li' a smadonnare con la limetta in un pertugio da 5,5 mm per 2. Un altro errore, quest'altro ben piu' grave, riguardava la posizione delle due codine che vanno a fissare il complesso motore-caldaia-trasmissione sul telaio, un semplice incastro che ne determinava la corretta posizione, ma che, incomprensibilmente, e' venuto a trovarsi 2 mm piu' avanti del dovuto. E' stato semplice rimediare, e' bastato eliminare l'incastro per far andare tutto a posto, ma intanto, prima per verificare che il motivo di cio' non fosse a causa di qualche altro fattore, cosa logica perche' mi fido moltissimo dei miei disegni, e poi per trovare empiricamente, e non piu' scientificamente come avrebbe dovuto essere, la posizione esatta del complesso motore -trasmissione, se ne e' volato altro tempo prezioso. Purtroppo e' gia' il primo di Agosto, sono un po' indietro con il lavoro, comunque sono egualmente soddisfatto ed ho pensato che al prossimo nostro incontro facciamo il punto e vediamo insieme dove siamo arrivati. Buona notte.

Lunedi' 2 Agosto 4 ore
Come promesso ieri sera ecco, prima di andarmene al lavoro, il riassunto di tutto cio' che e' stato fatto fino ad ora. A questo punto abbiamo la cassa del tender pressoche' completa, la caldaia, duomo e camino, il telaio della locomotiva, la piastrina fermaassi recante molle a balestra e ceppi freno, il cono anteriore e il carrello anteriore a cui vanno solo saldate le boccole che sono gia' pronte. E' pronto anche il forno che manca solo del foro filettato che poi lo blocchera' al telaio. Insomma di cose ne sono state fatte, e, anche se ritengo di essere un po' indietro sulla tabella di marcia, credo che, magari in extremis, riesca a presentarmi degnamente al Muzio con un oggetto finito o ad uno stadio di quasi finito. Sono un po' rincuorato, ma nei giorni prossimi devo trovare piu' tempo per avanzare maggiormente; per avere buone speranze di riuscire nell'intento, entro il mese di Agosto la macchina dovrebbe essere finita strutturalmente e funzionalmente, in modo da lasciare al mese di Settembre solo la verniciatura, la rifinitura e le eventuali, ma certe, sistemazioni che insorgono sempre a modello pressoche' finito. Staremo a vedere, speriamo bene.

A sera, rientrato e messomi al lavoro, ho saldato i quattro rinforzi trasversali sotto alla caldaia, un attimo di pelle d'oca quando ho notato che il telaio non si staccava piu' dalla caldaia, ma ho notato che un po' di stagno era passato oltre un rinforzo ed era arrivato a saldare anche la lama corrispondente. E' stato sufficiente scaldare con la punta del saldatore quel punto per togliere la caldaia e tirare un sospirone di sollievo. Gia' che c'ero ho pulito anche le saldature sotto alla caldaia stessa e ai praticabili dallo stagno in eccesso con fresette di forma appropriata; questo e' un lavoro noioso che non si puo' dire finito, dovro' ritornarci su questa cosa, pero' intanto l'aspetto a macchina rovesciata e' migliorato moltissimo.

C'era il cono di chiusura anteriore della caldaia che mi stava guardando da giorni, quindi in un momento di bonta' l'ho preso in mano e ho cominciato a rifinirlo. Innanzittutto ho fatto i tre fori da 0,4 mm per il mancorrente che si trova sotto al volantino centrale, poi ho anche preparato il volantino che adesso e' pronto per essere montato, ma, essendo un cosino veramente delicato, sara' meglio che riposi in disparte finche' la macchina non sara' finita.

Ultimo lavoro della giornata e' stato un lavoraccio come tutti quelli in cui bisogna mettere insieme vari pezzettini di infime dimensioni, badando che lo stagno non corra dove non e' desiderato. Questo lavoraccio riguardava il supporto della distribuzione che attraversa tutta la macchina; come ricorderete, qualche giorno fa, era Mercoledi' scorso, avevo saldato il supporto vero e proprio, oggi l'ho quasi completato saldandoci alle due estremita' i due comandi della distribuzione, destro e sinistro; manca solo il glifo di inversione e poi anche questo pezzo e' finito e pronto per la lucidatura.

Martedi' 3 Agosto 5 ore
Eccomi ancora al lavoro. Il lavoro inizia con l'applicazione dei mancorrenti alla parte posteriore del tender; me ne ero proprio dimenticato ed e' stato solo il controllare cio' che rimaneva sulla lastra delle fotoincisioni a farmene memoria. Comunque ora ci sono e fanno bella mostra di se'.

Subito dopo e' toccato alla cerniera del cono di chiusura della camera a fumo che, finalmente, e' andata su anch'essa e adesso l'aspetto di questa parte e' quasi definitivo, mancando solo il supporto del terzo fanale.

Piano piano la macchina sta assumendo i suoi veri connotati e, viste tutte insieme le parti costruite finora, comincio ad essere veramente soddisfatto e, volendo condividere con tutti voi questa mia momentanea gioia, ecco qui sotto che vi propongo il risultato del lavoro fatto fin qui. Acc... mi sono dimenticato camino e duomo, ma non fa niente, quelli li vedremo alla prossima occasione.

Il lavoro clou della giornata, pero', si concentra sul concretizzarsi di uno dei piccoli "gioiellini" di cui si compone questa Gr. 690 in scala N. Si', ribadisco la scala perche' l'aver pensato prima, e realizzato dopo, un telaio del tender, esattamente come quello vero, con le stesse travi a doppia "T", con lo stesso doppio spessore, tutto esattamente come il telaio vero, ripeto, in scala N, penso che sia una delle cose piu' ripaganti e gratificanti che un modellista possa fare. Cosi' anche il tender si avvia sulla strada del completamento, anche questa parte, passo dopo passo, comincia ad assumere l'aspetto e la consistenza tecnica voluti. Cosa ve ne pare?

Mercoledi' 4 Agosto 2 ore
Rieccomi davanti ai miei pezzettini. Questa sera voglio portarmi avanti con le cose ostiche, poiche' prima o dopo, comunque, le dovro' fare. Allora decido per le scalette della cabina a cui vanno saldati quei microscalini invisibili e le monto tutte e due. Inizialmente pensavo di fare anche le scalette del tender, ma confesso che, nella stessa sera, a me e' sufficiente cosi'; non che sia una cosa sconvolgente, ma io uso saldare tenendo, quanto piu' mi sia possibile, i pezzi in mano, non uso, se non in casi particolari, la terza mano, quindi di scottate oggi ne ho prese parecchie. Il tender puo' aspettare, tantopiu' che dovrebbe essere ancora contento che gli ho fatto quel telaio che nessun altro tender per la scala N puo' vantare, ne sono certissimo. Ecco qua sotto le due scalette.

Dopo questo lavoro, sempre nell'ottica di togliermi le cose fastidiose, decido di saldare i ceppi freno che ancora mi rimangono da saldare sulla piastrine fermaassi, 4 su 6. Questo e' un lavoro che avevo gia' cercato di completare giorni orsono, ma allora erano piu' i pezzettini che mi schizzavano via che quelli che riuscivo a saldare al loro posto; oggi, anche perche' ho migliorato il metodo e, soprattutto, non ho piu' usato quella pinzetta a punte sottili, ma un'altra a lama larga, sono andate su senza neanche una perdita e potrei dire anche senza moltissime difficolta'. Bene, un altro passettino in avanti l'abbiamo fatto anche oggi.

Sabato 7 Agosto 3 ore e 1/2
Dopo qualche giorno senza neanche un po' di tempo libero, finalmente rivedo la "690". Riguardo ancora una volta tutto cio' che ho fatto e rifaccio mentalmente il punto della situazione. Noto con un certo disappunto che devo ancora trovare il modo di tornire le ruote portanti della macchina e quelle del tender. Mi concentro su questo aspetto prettamente tecnico e cerco qualche soluzione. Faccio parecchie prove con sistemi diversi senza trovare, pero', la giusta soluzione. Questa e' una cosa che mi preoccupa parecchio, perche' le ruotine in questione sono da 6,8 mm al cerchione ed hanno raggi sottilissimi. Per le ruote motrici, che pero' sono da 12,68 mm, sono riuscito a trovare la strada per tornirle (una strada che rasenta il ridicolo e che forse un giorno riferiro'), ma per queste molto piu' piccole la cosa si presenta veramente ostica. Prova e riprova, pensa e ripensa, alla fine ho trovato un sistema che, fin dall'inizio avevo valutato come ultima spiaggia, ma che non avrei di certo voluto usare. In pratica ho tornito un tondo di ottone da 8 mm fino a fargli presentare, al centro, un perno di 0,9 mm lungo circa 5 mm e una faccia ortogonale. Senza toccare il pezzo tornito per mantenere la sua perfetta centratura, gli ho infilato la ruota grezza e l'ho incollata sulla facia ortogonale con l'attak. Poche goccette lungo il perimetro del bordino, perche' avevo paura di faticare poi a staccarla. Questa paura ha fatto si che mi si sia staccata un paio di volte durante la lavorazione, ma non ho desistito da questa scelta e la reincollavo ogni volta con lo stesso sistema, tanto, sia la centratura, sia l'ortogonalita' erano comunque garantite dal pernino tornito in opera e dalla faccia egualmente realizzata al tornio. Dopo tutte le prove che ho fatto e, purtroppo dopo tutto il tempo perso in questa ricerca, penso che questo sia l'unico sistema percorribile per tornire a misura questi particolari in modo semplice e senza doversi costruire elaborati attrezzi atti a pressare la ruota in lavorazione, peraltro delicatissima, sulla faccia ortogonale per garantirne la rotazione anche sotto lo sforzo esercitato dall'utensile, pur con passate minime.

Appena appena rincuorato dall'esito positivo di questa prova sulla ruota, avendo ancora un po' di tempo, ho preso in mano la fiancata del carrello del tender. La composizione di questa parte prevede l'assemblaggio per saldatura di ben 11 piccoli particolari; e' un lavoro abbastanza laborioso, ma non difficile ed alla fine ne esce una cosina veramente graziosa dall'aspetto decisamente realistico. Adesso sto valutando, essendo un po' in ritardo sulla tabella di marcia, se vale la pena di mandare le cose ripetitive da fare, proprio come le ruote o la stessa fiancata del carrello del tender appena fatta, presso qualche fonditore ed usarli come masters invece che come oggetti da montare sulla loco. Il problema e' che siamo in Agosto e tutti sono in ferie. Bisognerebbe scoprire se qualcuno dei bravi fonditori, una volta ritornati dalla ferie potesse darmi una certa precedenza, altrimenti non se ne parlerebbe proprio, visto che mai mi sono state fatte fusioni, nel passato, in meno di un mese e, da quando la gente torna dalle ferie, manca appunto un solo mese al "Muzio". E' un brutto guaio.

Domenica 8 Agosto 2 ore
Giornata di lavoro pesante ed ancora poco tempo da dedicare alla 690. Comunque sono riuscito a montare una seconda fiancata del carrello del tender in forza del pensiero che, se proprio non riuscissi a completare la macchina, almeno potrei presentarmi al Muzio nella sezione "Carri" con il tender finito. Comunque anche per questo c'e' sempre il problema delle otto ruote da fare una ad una. Vedremo. Questa sera, poi, mi sono cimentato nell'abbozzare il gruppo cilindri della locomotiva; anche questo e' un bel lavoraccio, perche' e' proprio piccolo, come tutto il resto e non si puo' proprio dire di lavorare bene quando ogni particolare ha dimensioni cosi' minute. Al momento sto creandone il contorno da una barra di ottone, poi dovro' rifinirlo e fare tutto cio' che ci va saldato su. Questa e' una parte molto significativa e caratterizzante della macchina e deve essere fatta al meglio. Mi pareva ancora presto per fargli delle foto, meglio aspettare qualche giorno che assuma un aspetto piu' simile al modello.

Martedi' 10 Agosto 5 ore e 1/2
Ieri, purtroppo, niente avanzamento lavori. Oggi, in compenso, di buona mattina mi son messo a finire le altre due fiancatine dei carrelli del tender che ancora mi mancavano. Un lavoro da mal di testa con tutti quei piccoli pezzettini da mettere in posizione e poi saldarli senza che si muovano nel momento cruciale. Ne ho dovuto accantonare una di quasi finita a causa di una goccia di stagno troppo grossa che mi ha inglobato meta' dei particolari del centro, Succede, mi pareva che fosse un po' abbondantina ma compatibile con la saldatura che stavo facendo, pero' probabilmente un bel po' di stagno era nascosto alla mia vista dalla punta stessa ed io non me ne sono accorto. A parte il tempo in piu', poco male, ho attinto alla ridondanza ed il problema si e' risolto. Quando mi succedono queste cose penso sempre in automatico a quelli che fanno lastrine per i kits in ottone con tutti i pezzi contati, assolutamente assurdo, mi sento di invitarvi a non comperarli perche' e' impossibile che non subentri un problema a qualche punto della costruzione da imporre l'uso di nuovi pezzettini ed a quel punto non c'e' soluzione se non quella di dissaldare e pulire i microbi dallo stagno per riprovare, ma, quando si perdono? Comunque ecco qui sotto le quattro fiancatine ancora grezze, ma guardabilissime. L'averle fotografate sopra due monete da 1 cent di Euro, mette in grande evidenza la loro minima dimensione e la manina necessaria ad eseguirle.

Dopo questa performance, mi sono dedicato ad un'altra importante parte del tender, cioe' il piano inferiore che ne costituisce la base di appoggio, e di fissaggio dei carrelli. Alla lastrina fotoincisa dedicata a questo scopo, quindi, ho saldato i due dadini da m 1,4 in corrispondenza dei perni dei carrelli e due lastrine di piombo che serviranno ad appesantire, nella parte bassa per una migliore stabilita', il tender stesso. Ovviamente ho forato queste lastrine di piombo in corrispondenza dei due dadini, in modo che il piombo potesse aderire alla lastrina fotoincisa, lasciando, nel contempo, spazio libero al perno che vi andra' avvitato. Un lavoro semplice di pura manovalanza fermodellistica. Unica parte di precisione e' stata quella di calcolare esattamente lo spessore da dare a questa parte dal lato "cieco" , quello anteriore, al fine che, poggiandosi alla parte inferiore della cassa del carbone, mi stesse perfettamente in linea con la base delle fiancate del tender senza dover fare equilibrismi e senza aver la possibilita' di commettere un errore. Come si puo' notare dalla foto, per far cio' e' stato sufficiente saldare dal lato anteriore una strisciolina da 0,8 mm di spessore. Dal lato posteriore, invece, avendo ancora aperto lo sportello per il rifornimento dell'acqua, potro' agire liberamente dal di fuori per saldare questa parte in linea perfetta con la base.

Arrivata sera e tornato al mio posto di combattimento, ho continuato ad accudire il tender, saldando il fondo, quello con i dadini e il piombo, poi pareggiandolo bene con una buona passata su carta vetrata fine poggiata su di un piano.

Fatto cio', ho preparato le balestre trasversali per i carrelli del tender che andranno saldate al di sotto della traversa che unisce le due fiancate e, per ultimo, ho saldato le micromaniglie sugli sportelli della botola per il rifornimento d'acqua. Ho dato ancora una guardatina a quello che sara' il gruppo cilindri, anzi, ho fatto anche di piu', gli ho anche dato qualche aggiustatina di lima ed ho preparato nel mandrino del tornio la barra che servira' a tornire tutti gli ammenicoli vari che presenta. Per questa sera e' tutto, sono stanchino ed e' meglio fermarci qui.

Mercoledi' 11 Agosto 3 ore
Continuando nell'ottica che se finisco il tender e' meglio, oggi ho costruito la barriera di tavole di contenimento del carbone che si trova appena dentro alla cassa del carbone. Per ottenere anche sul modello l'effetto tavole, l'ho costruita utilizzando piccoli assi di ottone, e, proprio come fossero delle tavole, li ho assemblati esattamente come nella realta', cioe' ponendone un certo numero di orizzontali e due, piu' lunghi verticali, che, al vero, sono quelli che, poggiando sul fondo della carboniera, tengono alte ad una misura prefissata quelle orizzontali. Questo, unitamente all'inclinazione del fondo della carboniera, permette al fuochista di ottenere che il carbone sia sempre in giusta quantita' a sua disposizione.

Poi, anche questo come al vero, ho saldato due guide ad "U" sui due lati della carboniera, in modo che il complesso delle tavole sia semplicemente infilato e risulti facilmente amovibile essendo sfilabile dall'alto. Ecco qui sotto le due guide ad "U" saldate ai lati della carboniera

Quindi, finalmente, ecco la foto dell'ultimo lavoretto, anche se ancora grezzo, ma montato nella sua posizione. Serata spesa bene, lo giudico decisamente realistico.

Giovedi' 12 Agosto 2 ore e 1/2
Continuano gli step relativi al tender. Oggi mi sono dedicato a due importanti e caratterizzanti dettagli: il comando dell'apertura dell'acqua ed il comando del freno. Questi due comandi sono proprio sul davanti e sono molto visibili, oltre che significativi, ma non avevo previsto nulla di fotoinciso per essi, valutando che non fosse molto difficile mettere insieme quei pochi pezzettini necessari a formarli. In effetti sono due cavolate, ma confesso che il comando del freno mi ha fatto tribolare, perche', mentre saldavo una cosa, se ne dissaldava un'altra e questo per alcune volte, pur badando di restare con il saldatore un tempo minimo. Alla fine ho deciso di costruirlo in opera, in modo che il calore che veniva assorbito dal resto del tender era sufficiente per evitare la dissaldatura delle parti gia' messe a posto. Con questa avvertenza tutto e' andato a posto al primo tentativo. Esperienza insegna. Ecco qui sotto il nuovo look della parte frontale del tender.

Sono comunque ancora molto lontano dall'averlo terminato, molte cose importanti mancano ancora, per esempio le travi dei carrelli, le scalette,le ruote, i respingenti, le prese di corrente e tutta la riproduzione dei leveraggi del sottocassa. Pensando a quanto mi manca da fare nel solo tender, mi sento sempre meno sicuro di finire il lavoro in tempo, ma sono egualmente soddisfatto di cio' che ho fatto, soprattutto perche' questa e' stata una "macchina scuola", la mia prima a vapore in scala "N". Prima di finire la sessione ho sentito il desiderio di metterla tutta insieme e giuro che l'ho guardata con una punta di orgoglio.

Nel guardarla da tutte le angolazioni mi ha colpito molto uno scorcio su cui mi sono soffermato un bel po' e che ho trovato bello come la capanna del presepe e ve la voglio riproporre, nei limiti di quello che il mio impianto fotografico e' in grado di percepire, ma vi assicuro che "de visu" e' stupendo.

 

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