Morsetta per piegare
Profili Sottili

 

Nella costruzione dei nostri modelli in ottone ci puo' capitare di dover piegare bordi sottili, intendo proprio da 1 mm o anche di meno. In questi casi siamo di fronte ad un problema veramente grosso che, chi ne ha avuto a che fare, ben sa: piu' piccola e' l'altezza del bordo da piegare, piu' grande e' la difficolta'.

E' qui che bisogna aguzzare l'ingegno per tirare fuori la soluzione che ci permetta di trarci d'impaccio una volta per tutte e, come sempre, in modo facile ma che ci garantisca un lavoro a regola d'arte.

Io, a suo tempo, ho definito che quello che fa al caso nostro per questo genere di incombenze, e' un attrezzo molto semplice che, se portato all'esasperazione del suo concetto progettuale, potrebbe essere realizzato con un semplice taglio di seghetto.

Vado a spiegare meglio di cosa si tratta.

In pratica noi dobbiamo costruire una morsetta, lunga almeno quanto il piu' lungo bordo da piegare; questo e' il primo dato costruttivo che abbiamo. Cercheremo quindi due estrusi di materiale rigido di lunghezza adeguata; anche se il mio consiglio e' quello di puntare subito su una sezione di ferro, meglio se acciaioso, di sezione 10 x 20 mm, con gli spigoli quanto piu' vivi sia possibile, poiche' almeno due di essi saranno fondamentali per le nostre piegature.

Dovendone ricavare una morsetta, e' chiaro che le due ganasce dovranno esercitare una certa forza l'una contro l'altra, ma di questo fatto, al momento, non ci occuperemo; adesso, invece, ci preoccuperemo di saper quali spessori dovremo piegare nei nostri futuri impegni fermodellistici.

Normalmente si lavora con spessori che vanno dallo 0,3-0,4 mm delle scale N e H0 ai 0,5-0,6 mm delle scale piu' grandi, quindi dovremo fare in modo che le ganasce distino tra di loro di una misura uguale agli spessori che siamo usi trattare. Abbiamo ricavato cosi' una seconda caratteristica costruttiva del nostro attrezzo.

Il lavoro successivo consiste nel tagliare da lastra piana di ottone, meglio se con il dischetto abrasivo e NON con la forbice da metalli per non deformare la superficie che invece ci serve assolutamente piana, due striscioline, lunghe quanto le due ganasce e larghe, una pochi millimetri e l'altra un po' meno di quanto sono larghe le due ganasce assieme.

E' quasi tutto pronto per montare la nostra nuova salvatrice, infatti ora sara' sufficiente saldare o avvitare la strisciolina piu' larga alla base delle due ganasce nel senso della lunghezza, badando di interporre la strisciolina sottile tra le due a mo' di distanziale nella parte bassa dell'attrezzo.

A questo punto penso che un disegnino non fara' certamente male, quindi eccolo qui:


 Prima non ci siamo occupati di come le ganasce avrebbero fatto forza una contro l'altra; ce ne occupiamo ora che abbiamo il nostro bell'attrezzo in mano. Intanto diciamo subito che la forza ce la dara' la morsa normale, quella che abbiamo sul banco di lavoro; pero' per farlr fare forza nel punto che serve a noi bisognera' conformare le ganasce in una certa maniera, esattamente quella esposta nel disegno successivo. Per chi non avesse una lima o non volesse limare , la cosa e' risolvibile anche posizionando due spessori di pochi mm sulle due facce all'altezza di circa 2/3 dell'altezza della ganascia, praticamente in corrispondenza della sommita' proposta per la soluzione a mezzo lima.

 

 Pero' prima ho scritto che questo attrezzo puo' essere esasperato nella sua semplificazione fino ad arrivare ad essere definito da un semplice taglio di un seghetto. Ma puo' essere cosi'? Si, puo essere!

Vediamo come.

A suo tempo mi sono fatto altri attrezzi per ottenere questo stesso scopo ed il primo che ricordo e' quello ricavato da un pieno di ferro o di ottone a cui avevo fatto un'incisione con il seghetto di quel tanto che bastava per infilare il bordino da piegare. Fatto questo, come detto, si e' fatto tutto: si infila nella fessura il bordino da piegare e facendo forza con una tavoletta o qualcos'altro di piano, in modo da non rovinare il rimanente del pezzo, si esercita la pressione necessaria a piegare.

Simile a questo, ma piu' evoluto, potrebbe essere quello ricavato da una sezione piena di ottone o di ferro, tagliata trasversalmente fino a quasi segarla del tutto, fermandosi un attimo prima di essere arrivati in fondo.
Due buchi trasversali, due viti, due galletti o due bulloni ed ecco pronta una semplice morsetta per piegare profili sottili.

Anche con questo sistema e' utilizzabile il bloccaggio in morsa che io trovo molto piu' comodo, soprattutto se si e' predisposto un pezzo di legno o altro che mantenga il nostro attrezzo alla giusta altezza per essere stretto in essa e consentirci di lavorare liberamente appena sopra allle ganasce.

 

 Inutile dire che anche questo attrezzo come tutti gli altri al mondo, lavorera' bene se noi gli prepariamo un terreno favorevole; quindi ogni piega per essere bella e ben spigolata dovra' essere preceduta dalla segnatura dal lato opposto alla piega, segnatura che va fatta con l'asportazione di una parte del materiale, circa mezzo spessore od anche un po' di meno, come gia' scritto nel capitoletto dedicato alla piegatura in squadra. Meglio se dobbiamo piegare un lamierino proveniente da una fotoincisione, poiche' in questo caso si prepara sempre la piegatura segnando, appunto, il lamierino dal lato opposto a cui va eseguita.

A corollario, ma sempre in tema di piccole pieghe da eseguire su lamierini di piccole dimensioni, suggerirei anche l'uso di un particolare tipo di pinza che, a differenza delle altre che tutti noi conosciamo, ha i becchi di una forma particolare, sono a forma di "V", atti cioe,' a piegare il lamierino che noi stringiamo tra di essi, a 90°.

Infatti, se invece di dover piegare un bordo lungo e sottile, ci capitasse di dover piegare particolari di minime dimensioni, si rivela molto pratico l'uso di questa pinza "piegafili", cosi' si chiama e cosi' dobbiamo chiedere al commesso per acquistarla. Io uso spesso questo tipo di pinzetta per piegare piccole cose che, per loro natura o posizione, mal si adattano all'utilizzo di altri sistemi e, non ultimo, per la rapidita' con cui questo strumento esegue il proprio compito.

Eccola qui sotto alle prese con i supporti inferiori della trasmissione dei miei diesel unificati in scala N.