A pie' pagina c'e' il "succo" delle storiche "Giornate Fiorentine" dal 2003 al 2008,
Come si sa dal 2009 non si sono più tenute a causa dello "scippo" della sede
del GMFF in cui ci riunivamo; sono state giornate importanti per il modellismo e
ora con un semplice click, troverete i "Master" sulla Saldatura, sulla Sporcatura
e l' Invecchiamento, sull'uso di Gomme e Resine, sulla Digitalizzazione Modelli, sulla
Costruzione della Vegetazione, sull'Autocostruzione degli Scambi, sulla Fotoincisione,
sulla Costruzione degli Edifici in cartoncino, sulle Costruzioni in Polistirene,
su come Utilizzare al meglio il proprio Plastico giocando in un modo nuovo e reale
e poi ancota sulle Trasmissioni nei modelli, sull'uso dell'Aerografo, sul Sistema
Modulare Fremo oltre che sull'Attrezzistica piu' opportuna per ogni fermodellista.
La "mia" Scala N
Devo fare ammenda, infatti devo confessare che avevo sempre considerato la scala "N" con assoluta sufficienza. Quei serpentelli che giravano per il plastico non riuscivano a far soffermare la mia attenzione ne' su di essi, ne' di conseguenza, sulla miriade di soluzioni interessanti che ognuno di essi nascondeva in se'. E' successo, pero', che ne prendessi in mano uno e lo guardassi con attenzione. Quello, in particolare, era un locomotore italiano realizzato da Euromodell. Veramente molto ben fatto, ottimo il dettaglio, bellissimi i pantografi. Come ho gia' scritto agli amici di LFI, sono rimasto folgorato dalla bellezza e dalla cura del dettaglio di quel piccolo capolavoro. Da quel momento non ho smesso di interessarmi a questa scala anche per misurare le mie capacita' creative e verificare se ero all'altezza di Euromodell; quel locomotorino mi aveva lanciato una sfida che io ho senz'altro raccolto.
L'occasione e' arrivata qualche tempo dopo, quando ho scoperto che, biennalmente, c'e' a Novegro una bella gara tra "autocostruttori" di materiale in scala N. Si chiama " ASN - Premio G. Muzio" in memoria di Giovanni Muzio, valente fermodellista purtroppo, per il nostro hobby e non solo, troppo precocemente scomparso. Questa e' una gara vera a cui partecipano personaggi dalle mani fantastiche; sono veramente in tanti a saper fare le ali alle mosche; dopo che uno ha visto quello che viene esposto allo stand dell'ASN, penso che non gli venga piu' in mente che il fermodellismo in Italia stia morendo, anzi, penso che, a parte il numero degli adepti che e' abbastanza limitato rispetto alle altre nazioni piu' importanti, la qualita' c'e'; eccome, siamo una vera forza e potremmo sfidare qualsiasi altra Nazione, di quelle definite "fermodellisticamente avanzate", senza il piu' piccolo timore reverenziale.
Il premio Muzio e' un appuntamento importantissimo per la scala N, quindi ho pensato di dedicare una pagina speciale alle mie partecipazioni a questa gara. Purtroppo sono solo due, infatti, da quando ho creato la Locomodel, in quanto "costruttore" non posso piu' parteciparvi e me ne dispiace molto.
Comunque, chi volesse seguire il mio esempio e presentare qualcosa, da lui costruito od elaborato, a questa manifestazione modellistica, controlli sul sito degli Amici della Scala N o scrivendo una email ad Antonio Rampini (ragazzo fantastico di cui ce ne vorrebbero tanti, qualcuno pero' anche nelle altre scale) che ne e' il Presidente. Comunque, per facilitare la presa in visione del regolamento del 2004, tanto per fare un esempio, lo pubblico in quest'altra pagina.
Ad oggi le mie "opere" relative alla scala N sono visibili andando sul sito della Locomodel e devo dire che il loro numero comincia ad essere ragguardevole, ma adesso esaminiamo i modelli con cui mi sono presentato a questa manifestazione; ecco qui sotto il mio D 343 FS, visto dai due lati.
Per chi fosse interessato ho messo in linea su di un'altra pagina quello che e' stato il processo costruttivo di questo locomotore diesel, partendo dai criteri che mi hanno portato alla sua scelta. La pagina relativa la trovate cliccando qui,
Assieme al D.343 avevo portato anche il modello di una delle tantissime "centoporte" esistenti, una a me molto cara, una di quelle rifatte sui telai di vecchie carrozze a cassa di legno, esattamente quello della Bz 39.000. Ecco qui sotto fotografato il modello della carrozza, ancora in metallo lucido. Puo' essere interessante vedere questa carrozza da sotto, vantando un livello di finitura decisamente superiore ai modelli in scala N normalmente osservabili. La terza foto, invece, riguarda l'arredamento interno, anch'esso tutto realizzato in metallo, come ogni altra parte della Bz 39000
Poi e' arrivato il 2004 e cosi' e' arrivato anche un altro "Premio Muzio" il mio secondo e, purtroppo, ultimo. Per questa edizione ho lavorato molto, prima nel disegnare ogni particolare, poi per provare le cose piu' complicate ed infine nel montare i vari pezzi disegnati. Seguendo un'idea un po' diversa dal solito, in queste pagine, ho pubblicato, giorno per giorno, praticamente in tempo reale, le fasi della costruzione di questo nuovo modello che ho portato a Novegro. Ma qual'e' questo modello? Ormai non e' piu' un mistero, era la locomotiva a vapore FS Gr. 690, grossa e importante Pacific, che ha dato poi i natali alla famosissima Gr. 691, seguendo la sua costruzione come se una specie di web-cam fosse istallata sul mio tavolo di lavoro ed anche nei miei pensieri. Penso che sia stata una esperienza indimenticabile, non solo per me, perche' ha messo a nudo ogni passo e ogni difficolta' che si incontra nel creare un modello, non e', insomma, la mera costruzione di una scatola di montaggio, e' una cosa molto piu' complessa e coinvolgente, che, proprio per questo, puo' essere stata o potrebbe essere utile a qualche modellista che intende creare un modello da se', o a chi pensa che fare un modello ex novo sia una semplice passeggiata o ancora a chi pensa che trovare difficolta' nel costruire un modello sia una sua caratteristica specifica e che, invece, per gli altri non ci siano problemi. Per fare mente locale, ecco qui sotto la foto della loco in questione.
La Gr. 690 e' una macchina che mi e' sempre piaciuta molto e che ho voluto mettere anche al centro dell'Home Page, a simbolo di Rotaie.it. E' stata una macchina mastodontica che rappresenta il primo vero e serio tentativo delle FS di costruire una loco potente e veloce per treni rapidi, al livello delle migliori locomotive che si stavano costruendo allora in Europa. Aveva un eccezionale meccanismo motore, unica pecca era la sua non grandissima produzione di vapore, problema risolto poi con la trasformazione in Gr. 691. Insomma, un grande salto di qualita' rispetto al passato.
Ecco qui sotto la foto della Gr. 690 cosi' come l'ho portata a Novegro, come tutte le foto ad essa dedicate, vicino a due monete da 1 centesimo di Euro.
Proprio grazie alla N che mi ha coinvolto molto, alla fine ho deciso di creare la "Locomodel" e gli altri modelli che ho costruito li potete trovare in quell'altra parte del Web. Il sito di Locomodel e' all'indirizzo http://www.locomodel.it ma piu' specificamente la parte dedicata alla scala N la potete trovare partendo dalla pagina http://www.locomodel.it/Pagine/Locomodel_Scelta1_ScalaN.html . Qui troverete le altre mie creaturine che, purtroppo, mi impediscono di provare il piacere di partecipare ancora al Premio Muzio, in quanto una norma del regolamento vieta la partecipazione ai "produttori", quasi io lo fossi. Io mi ritengo solo un appassionato e di modelli ne costruisco veramente pochi, pero' le regole ci sono e, anche se a malincuore, vanno rispettate.
Nel 1999, quando mi sono avvicinato per la prima volta seriamente alla scala N, per avere qualche idea su come erano costruiti i modelli commerciali di questa miniscala, mi sono preoccupato di comperare qualcosa per avere una traccia di cosa ci fosse in commercio, ma, soprattutto, per sapere come erano concepiti. La mia quasi totale ignoranza in materia di scala N mi imponeva di mettermi in pari al piu' presto e quindi ho aperto quanti piu' modelli mi sia stato possibile, grazie alla bonta' di parecchi amici, e in particolar modo mi sono studiato i due che avevo comperato e che trovate qui sotto. I due modelli in questione hanno eta' progettuali diverse oltre che a filosofie progettuali addirittura contrapposte e mi sono stati utilissimi per capire e per cominciare a creare dei capisaldi nella mia mente. Mi ha colpito la raffinatezza concettuale del modello Trix che poi e' quella che mi e' servita di guida per arrivare al D343 FS con cui ho partecipato alla gara del 2002. Le cose piu' importanti pero' le ho imparate facendo materialmente sia modelli che ho portato in gara sia altri ed un paio di volte sono ripartito da capo a ridisegnare dei particolari che al primo tentativo non soddisfacevano completamente le mie esigenze. "Fare" e' sempre il miglior modo per imparare!
DB BR 216 - Produz. MiiniTrix FS D 341 - Produzione Lima
Poi ho comperato un paio di diesel americani della Model Power alla bellezza di 10 Euro l'uno. E' incredibile come l'industria sia riuscita a semplificare questi oggetti e a renderli fattibili a costi cosi' bassi senza, con questo, rinunciare ad un funzionamento abbastanza fluido e piacevole e a mantenere un livello estetico piu' che decoroso. Bisogna dire che hanno la trazione su di un solo carrello, questo riduce sicuramente i costi, pero' presentano due ruote con anelli di aderenza e prendono corrente da tutte e otto le ruote per garantire un funzionamento onesto. Hanno anche le luci anteriori; a quel prezzo e' veramente incredibile!
In questi ultimi mesi si e' visto un notevole fiorire di iniziative editoriali attorno alla scala N che, probabilmente grazie alle sue ridotte dimensioni, si presta a questo genere di iniziative. In Italia la Del Prado ha distribuito una collana relativa alle ferrovie che ci ha dato parecchi modelli italiani, qui di seguito ecco la SFAI 1181 Vittorio Emanuele II e l'ETR 300, il Settebello. ma ne sono usciti altri ancora che io non sono riuscito ad avere.
Questi sono modelli non motorizzati, che costano all'incirca 10 Euro. Il Settebello non ha le carrozze, e' vero, pero' il modellista puo' provvedere a quest'incombenza divertendosi; il fare delle carrozze semplici e liscie come quelle degli elettrotreni, non e' difficile, l'importante e' l'aver a disposizione i famosi musi con il belvedere, questi si' che sarebbero stati piu' difficili da fare. Raccattando un po' di queste dispense e' possibile ottenere sia l'Arlecchino che il Settebello, contribuendo, con questo, a cambiare radicalmente il paesaggio ferroviario dei nostri plastici. Ma non basta, anche la De Agostini ha sfornato dispense con modelli di locomotive in scala N, di qualita', peraltro, essendo prodotte da Mehano ad un livello ancora superiore a quelle di Model Power fotografate piu' sopra. Decisamente sono buoni momenti, questo, per la scala N; dalla Spagna ci sono arrivate gia' la Gr. 880 e la E 645, magari anch'esse non motorizzate, ma intanto i modellisti dotati di iniziativa e di inventiva possono completare l'opera, perche' sono i mantelli o le fiancate dei carrelli gli "ossi" piu' duri da riprodurre, e questi ora ci sono, le meccaniche si possono adattare prelevandole da altri modelli. Per non parlare dell'ETR 500 che si trovava a pochi Euro in alcuni centri commerciali...
"Le Giornate Fiorentine"
Qui in Italia la scala N, a ragione, puo' vantare il piu' grande dinamismo mai visto tra tutti i fermodellisti appassionati di ogni scala tra quelle praticate.
Questo lo si deve soprattutto all'impronta che il Presidente dell'associazione "Amici della Scala N", Antonio Rampini, ha saputo dare al gruppo e alla qualita' degli appassionati di questa scala. E' gente semplicemente fantastica, piena di entusiasmo, di grandi capacita' sia manuali che organizzative. Non c'e' nulla di paragonabile in nessun altro settore degli hobby che io abbia conosciuto. Grazie a questo e' facile innamorarsi della "N", perche', grazie a questo eccezionale gruppo, la scala "N" non e' solo fermodellismo, ma vera aggregazione, e' star bene insieme nel massimo rispetto e con stima reciproca; vorrei dire che essere "Ennisti" e' una maniera nuova e diversa di vivere e di sentire l'amicizia.
Tutto questo l'ho sperimentato io, in prima persona, anche fuori dall'Italia dove mi sono sentito orgoglioso di essere sia italiano che loro amico, e vi garantisco che penso sempre di piu' a questa miniscala al punto che mi sento quasi in obbligo di fare cio' che posso per questa formidabile congrega di scatenati.
Adesso che le abbiamo vissute, ricordiamoci sempre che le grandiose "Giornate Fiorentine" sono una loro invenzione.